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Al nostro bellissimo Canile Municipale, il canile della della nostra città, è dedicato questo articolo uscito nell'inserto Buone notizie del Corriere della Sera.
Per noi è motivo d'orgoglio che adesso si parli solamente in maniera positiva del canile dove da tanti anni svolgiamo la nostra opera di volontariato.
Un ringraziamento particolare a Paola De Petris Parra che ha scritto questo articolo con il cuore e che ci ha fatto commuovere.
 
Per agevolarne la lettura riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:
 

Davanti al cancello del Canile Municipale di La Spezia avverto un senso di disagio,
i cani abbaiano dall’interno e già mi immagino a sciogliermi in sensi di colpa e impotenza di fronte a ognuno di loro. Pierandrea Fosella, dell'Impronta Volontari Indipendenti, mi fa strada sorridendo.
Sa cosa sto pensando, è ciò che probabilmente provano in molti entrando in questi luoghi.
Eppure, percorrendo i corridoi delle gabbie, tutto cambia.
I cani si avvicinano per salutarmi, scodinzolano, i loro occhi sono limpidi, il pelo lucido.
Annuso l’aria, sa di fiori e mare. Nessun odore, «Ci teniamo molto alla pulizia.» risponde Pierandrea al mio pensiero, «Le ciotole vengono ritirate e lavate due volte al giorno, quanti sono i pasti e le coperte sostituite ogni mattina con quelle fresche di bucato, abbiamo acquistato una asciugatrice industriale, sembra di essere nella tintoria di un asilo».
L’Associazione Volontari Indipendenti partecipa e vince nel 2018 il bando per la gestione
del Canile Municipale di La Spezia con la ferma volontà di creare un canile di eccellenza
«Purtroppo non tutti sono così fortunati da trovare un divano …», sospira Pierandrea non nascondendo la sua commozione «…è dunque un dovere morale dare ai nostri ospiti la vita migliore possibile».
La pensa così anche il sindaco di La Spezia, Pierluigi Peracchini, che, con purezza adamantina si è sempre schierato in difesa degli animali:
«Considerare e curare le sofferenze di ogni essere senziente è sintomo di civiltà, adottare un cane è una scelta che conduce a una vita piena di emozioni e speranza» e il Sindaco, per non farsi sfuggire neppure una briciola di felicità, ne ha adottati due.
É difficile dire in poche righe tutto quello che sono riusciti a fare volontari e Comune in soli 3 anni, diciamo solo che se James Rachels fosse approdato qui se ne sarebbe innamorato.
Quindi per darvi un’idea di quanto sia speciale il Canile Municipale di La Spezia mi faccio una domanda,
di che cosa ha bisogno un animale per vivere felice?
La prima cosa è la salute.
Ogni gatto o cane ospitato in questo rifugio riceve cure di prim’ordine qualunque sia la sua età, la patologia e la spesa da affrontare.
L’alimentazione è di altissimo livello grazie ad Almo Nature che, non solo fornisce il Canile a costi vantaggiosi, ma per ogni animale adottato dona 1 mese di pappa gratuita all’adottante e a uno degli ospiti.
La seconda è una cuccia confortevole
Ogni alloggio è pulitissimo e dotato di ugelli di nebulizzazione dell’acqua per mitigare la calura estiva. Per le fredde sere invernali, invece, 37 lampade riscaldanti e 3 pedane donano tepore alle cucce dei più anziani o dei giovani più freddolosi.
I gatti vivono in due prefabbricati climatizzati con tanto di mobilio per saltare, divanetti per sonnecchiare e giardino privato dove rosolarsi al sole.
Ma per un cane che vive in Canile, tra le cose più importanti c’è la possibilità di uscire dalla propria gabbia e così, i volontari dell’Impronta, ogni giorno portano ogni cane a sgambare.
Le aree gioco presenti sono 5, dove, tra alberelli, panchine e erbetta tagliata all’inglese i pelosi possono correre liberi dal guinzaglio, giocare e socializzare tra loro.
Trovare una famiglia definitiva è poi la priorità,
l’Impronta dà così vita al sistema di adozioni consapevoli:
Il fine: nessun cane, uscito dalla gabbia, deve ritornarvi
Il mezzo: diverse visite e un lento avvicinamento fino alla più sacra delle promesse:
NOI STAREMO INSIEME PER SEMPRE!
Tra le prossime novità, svelate dal sindaco Peracchini, ci saranno gli alloggi privati per gli animali che necessitano di cure mediche e riposo particolare e un albergo dove, in caso di malattia o ospedalizzazione, gli spezzini potranno con fiducia lasciare i propri animali in attesa di poterli far tornare a casa.
Come sia stato possibile tutto questo è presto detto:
All’inizio fu la luce... Nel 2018 il Comune di La Spezia posiziona sul tetto del caseggiato una serie di pannelli fotovoltaici che abbattono le bollette,
l’oculata gestione del resto delle spese da parte dell’L'impronta Volontari Indipendenti Canile Municipale della Spezia porta ogni anno a un accantonamento di risorse che vengono poi dal Comune di La Spezia reinvestite nel Canile Municipale.
Se a questo si aggiungono le tante donazioni da parte degli spezzini e di aziende italiane che sono state entusiaste di partecipare al progetto donando materiali per migliorare la struttura, la magia è compiuta!
A questo punto se volete saperne di più visitate la pagina www.improntavolontari.it
o seguiteli su Facebook cercando L’Impronta Volontari Indipendenti Canile Municipale della Spezia.
Tra le tante foto presenti troverete anche la mia. A proposito mi presento,
Black cane meticcio taglia media in attesa di divano - giornalista sul campo per un giorno del Corriere della Sera
Fine della storia titoli di coda (detto da Black ha senso)
E invece no… Cosa pensereste se vi dicessi che questo che è solo il seme di un futuro
maestoso albero, solo la base di innumerevoli progetti finisse ora e per la precisone il 31 luglio di quest’anno?
«Il bello ha ancora da venire» mi dice Pierandrea strofinandomi il muso
«ma la verità è che tra pochi giorni scadrà il mandato di gestione e non sappiamo se vinceremo il bando del nuovo concorso»
Ora, non che non esistano gestioni altrettanto lodevoli, ma nel mio cuore si spezza qualcosa, guardo i nostri alloggi, i lavori fatti per rendere ogni angolo del nostro rifugio confortevole e vedo tutto sgretolarsi come un biscottino, guardo Pier e con gli occhi
gli faccio la domanda che ogni tifoso vorrebbe fare alla propria squadra del cuore alla finale di Coppa «Non lo so» mi risponde Pier
Al nostro bellissimo Canile Municipale, il canile della della nostra città, è dedicato questo articolo uscito nell'inserto Buone notizie del Corriere della Sera.
Per noi è motivo d'orgoglio che adesso si parli solamente in maniera positiva del canile dove da tanti anni svolgiamo la nostra opera di volontariato.
Un ringraziamento particolare a Paola De Petris Parra che ha scritto questo articolo con il cuore e che ci ha fatto commuovere.
 
Per agevolarne la lettura riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:
 
Davanti al cancello del Canile Municipale di La Spezia avverto un senso di disagio,
i cani abbaiano dall’interno e già mi immagino a sciogliermi in sensi di colpa e impotenza di fronte a ognuno di loro. Pierandrea Fosella, dell'Impronta Volontari Indipendenti, mi fa strada sorridendo.
Sa cosa sto pensando, è ciò che probabilmente provano in molti entrando in questi luoghi.
Eppure, percorrendo i corridoi delle gabbie, tutto cambia.
I cani si avvicinano per salutarmi, scodinzolano, i loro occhi sono limpidi, il pelo lucido.
Annuso l’aria, sa di fiori e mare. Nessun odore, «Ci teniamo molto alla pulizia.» risponde Pierandrea al mio pensiero, «Le ciotole vengono ritirate e lavate due volte al giorno, quanti sono i pasti e le coperte sostituite ogni mattina con quelle fresche di bucato, abbiamo acquistato una asciugatrice industriale, sembra di essere nella tintoria di un asilo».
L’Associazione Volontari Indipendenti partecipa e vince nel 2018 il bando per la gestione
del Canile Municipale di La Spezia con la ferma volontà di creare un canile di eccellenza
«Purtroppo non tutti sono così fortunati da trovare un divano …», sospira Pierandrea non nascondendo la sua commozione «…è dunque un dovere morale dare ai nostri ospiti la vita migliore possibile».
La pensa così anche il sindaco di La Spezia, Pierluigi Peracchini, che, con purezza adamantina si è sempre schierato in difesa degli animali:
«Considerare e curare le sofferenze di ogni essere senziente è sintomo di civiltà, adottare un cane è una scelta che conduce a una vita piena di emozioni e speranza» e il Sindaco, per non farsi sfuggire neppure una briciola di felicità, ne ha adottati due.
É difficile dire in poche righe tutto quello che sono riusciti a fare volontari e Comune in soli 3 anni, diciamo solo che se James Rachels fosse approdato qui se ne sarebbe innamorato.
Quindi per darvi un’idea di quanto sia speciale il Canile Municipale di La Spezia mi faccio una domanda,
di che cosa ha bisogno un animale per vivere felice?
La prima cosa è la salute.
Ogni gatto o cane ospitato in questo rifugio riceve cure di prim’ordine qualunque sia la sua età, la patologia e la spesa da affrontare.
L’alimentazione è di altissimo livello grazie ad Almo Nature che, non solo fornisce il Canile a costi vantaggiosi, ma per ogni animale adottato dona 1 mese di pappa gratuita all’adottante e a uno degli ospiti.
La seconda è una cuccia confortevole
Ogni alloggio è pulitissimo e dotato di ugelli di nebulizzazione dell’acqua per mitigare la calura estiva. Per le fredde sere invernali, invece, 37 lampade riscaldanti e 3 pedane donano tepore alle cucce dei più anziani o dei giovani più freddolosi.
I gatti vivono in due prefabbricati climatizzati con tanto di mobilio per saltare, divanetti per sonnecchiare e giardino privato dove rosolarsi al sole.
Ma per un cane che vive in Canile, tra le cose più importanti c’è la possibilità di uscire dalla propria gabbia e così, i volontari dell’Impronta, ogni giorno portano ogni cane a sgambare.
Le aree gioco presenti sono 5, dove, tra alberelli, panchine e erbetta tagliata all’inglese i pelosi possono correre liberi dal guinzaglio, giocare e socializzare tra loro.
Trovare una famiglia definitiva è poi la priorità,
l’Impronta dà così vita al sistema di adozioni consapevoli:
Il fine: nessun cane, uscito dalla gabbia, deve ritornarvi
Il mezzo: diverse visite e un lento avvicinamento fino alla più sacra delle promesse:
NOI STAREMO INSIEME PER SEMPRE!
Tra le prossime novità, svelate dal sindaco Peracchini, ci saranno gli alloggi privati per gli animali che necessitano di cure mediche e riposo particolare e un albergo dove, in caso di malattia o ospedalizzazione, gli spezzini potranno con fiducia lasciare i propri animali in attesa di poterli far tornare a casa.
Come sia stato possibile tutto questo è presto detto:
All’inizio fu la luce... Nel 2018 il Comune di La Spezia posiziona sul tetto del caseggiato una serie di pannelli fotovoltaici che abbattono le bollette,
l’oculata gestione del resto delle spese da parte dell’L'impronta Volontari Indipendenti Canile Municipale della Spezia porta ogni anno a un accantonamento di risorse che vengono poi dal Comune di La Spezia reinvestite nel Canile Municipale.
Se a questo si aggiungono le tante donazioni da parte degli spezzini e di aziende italiane che sono state entusiaste di partecipare al progetto donando materiali per migliorare la struttura, la magia è compiuta!
A questo punto se volete saperne di più visitate la pagina www.improntavolontari.it
o seguiteli su Facebook cercando L’Impronta Volontari Indipendenti Canile Municipale della Spezia.
Tra le tante foto presenti troverete anche la mia. A proposito mi presento,
Black cane meticcio taglia media in attesa di divano - giornalista sul campo per un giorno del Corriere della Sera
Fine della storia titoli di coda (detto da Black ha senso)
E invece no… Cosa pensereste se vi dicessi che questo che è solo il seme di un futuro
maestoso albero, solo la base di innumerevoli progetti finisse ora e per la precisone il 31 luglio di quest’anno?
«Il bello ha ancora da venire» mi dice Pierandrea strofinandomi il muso
«ma la verità è che tra pochi giorni scadrà il mandato di gestione e non sappiamo se vinceremo il bando del nuovo concorso»
Ora, non che non esistano gestioni altrettanto lodevoli, ma nel mio cuore si spezza qualcosa, guardo i nostri alloggi, i lavori fatti per rendere ogni angolo del nostro rifugio confortevole e vedo tutto sgretolarsi come un biscottino, guardo Pier e con gli occhi
gli faccio la domanda che ogni tifoso vorrebbe fare alla propria squadra del cuore alla finale di Coppa «Non lo so» mi risponde Pier


LA NOSTRA IDEA DI CANILE


Vogliamo condividere con voi questo articolo uscito su Il Secolo XIX e scritto dalla giornalista Sondra Coggio.
Anche se siamo formalmente i gestori del canile, noi ci sentiamo e siamo Volontari, quegli stessi Volontari che anni fa pensavano che un’altra idea di canile fosse possibile.
Non avevamo certezza che il sogno di donare ai nostri amici una vita dignitosa e degna di essere vissuta fosse economicamente sostenibile.
Ci credevamo, lo pensavamo, ma non ne avevamo certezza.
Adesso dopo tre anni di gestione possiamo dirlo a voce alta………… un’altra idea di canile è possibile.


Un canile dove gli animali abbiano a disposizione solo cibo di prima qualità.
Un canile dove a tutti gli animali che ne hanno bisogno venga somministrato cibo curativo.
Un canile, senza gabbie con bollini rossi, dove TUTTI i cani, anche quelli problematici, TUTTI i giorni sgambano.
Un canile dove ogni animale ha le stesse possibilità di cura di un animale di proprietà.
Un canile dove tutti i soldi risparmiati vengono investiti nel miglioramento della struttura e per migliorare la vita dei suoi ospiti.
Un canile dove gli animali non soffrano il freddo d’inverno ed il caldo d’estate.
Un canile dove le gabbie sembrino un po' meno prigioni e un po' più casa.
Un canile dove tutti i cani abbiano una baia con una coperta pulita d’inverno ed un lenzuolo d’estate.
Un canile che cerca per quanto possibile di
LA NOSTRA IDEA DI CANILE
Vogliamo condividere con voi questo articolo uscito su Il Secolo XIX e scritto dalla giornalista Sondra Coggio.
Anche se siamo formalmente i gestori del canile, noi ci sentiamo e siamo Volontari, quegli stessi Volontari che anni fa pensavano che un’altra idea di canile fosse possibile.
Non avevamo certezza che il sogno di donare ai nostri amici una vita dignitosa e degna di essere vissuta fosse economicamente sostenibile.
Ci credevamo, lo pensavamo, ma non ne avevamo certezza.
Adesso dopo tre anni di gestione possiamo dirlo a voce alta………… un’altra idea di canile è possibile.
Un canile dove gli animali abbiano a disposizione solo cibo di prima qualità.
Un canile dove a tutti gli animali che ne hanno bisogno venga somministrato cibo curativo.
Un canile, senza gabbie con bollini rossi, dove TUTTI i cani, anche quelli problematici, TUTTI i giorni sgambano.
Un canile dove ogni animale ha le stesse possibilità di cura di un animale di proprietà.
Un canile dove tutti i soldi risparmiati vengono investiti nel miglioramento della struttura e per migliorare la vita dei suoi ospiti.
Un canile dove gli animali non soffrano il freddo d’inverno ed il caldo d’estate.
Un canile dove le gabbie sembrino un po' meno prigioni e un po' più casa.
Un canile dove tutti i cani abbiano una baia con una coperta pulita d’inverno ed un lenzuolo d’estate.
Un canile che cerca per quanto possibile di "viziare" i suoi ospiti
Un canile dove nessun animale muore da solo, ma con noi accanto che siamo la loro famiglia.
Un canile "trasparente", dove ogni Comune convenzionato può controllare online, in tempo reale, il numero di cani e gatti a suo carico.
Un canile che costa ai cittadini della Spezia in media un 30% meno della gestione precedente.
Noi ci abbiamo messo l’anima per trasformare il Canile Municipale della nostra città in un posto migliore per gli animali ospitati, tanti di noi stanno dedicando a questo progetto tutta la loro vita.
Ma se quello che anni fa ci poteva sembrare solo un sogno si sta trasformando in realtà è merito anche della lungimiranza di questa Amministrazione Comunale, sempre al nostro fianco, che considera i cani ed i gatti rinchiusi nel canile non come un costo ed un peso ma come una risorsa, come la cartina di tornasole del grado di civiltà della nostra città.
Ed è merito anche vostro, che continuate a sostenerci e spronarci con il vostro affetto.
E quello che è stato fatto fino ad adesso è solo l’inizio……..questa è una promessa per i nostri ospiti e per tutti voi che avete sempre creduto nei nostri sogni.
 
Per agevolarne la lettura  riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:
 
Fra 2000e 2010 al canile comunale di San Venerio c'erano in media 170 cani in gabbia, con un picco di 195 nel 2005.
A fine 2018 erano 101, come nel famoso film Walt Disney. Sono scesi a 85 lo scorso anno. Ed ora sono una decina di meno.
Il Comune della Spezia vanta l'unica struttura pubblica dell'intera provincia spezzina. Ed è un'eccellenza. La media delle adozioni, tutte con percorso di accompagnamento, ha superato la quarantina l'anno, riuscendo a far riconquistare in libertà anche a cani veramente anziani e ormai acciaccati. Sono risultati che ragazzi de L'Impronta, che gestiscono il rifugio, hanno ottenuto con sincera dedizione e, attraverso un’operazione di trasparenza assoluta.
Social, sito web, continue campagne di sensibilizzazione. È possibile vedere immagini e video di tutti i cani e gatti in cerca di casa. Il canile privato del Pezzino, convenzionato con numerosi Comuni, ha fatto solo 13 adozioni nel 2018 e 22 nel 2019, pur avendo fra 135 e 150 cani. Un po' meglio è andato il 2020, con 35 uscite, a fronte di 117 cani. In tre anni, peraltro, Il Pezzino ha denunciato una media di 26 decessi l’anno, contro gli 8 del canile del Comune. Il dato complessivo della provincia fa comunque ben sperare. I cani presenti nei canili a fine 2010 erano 400, quando erano ancora Tavolara.
Ora siamo a 200. il canile di San Venerio è stato tutto risanato con il sostegno del Comune. Sono state aperte nuove aree di sgambata. È stato scelto cibo di alta qualità. E la svolta è stata così convincente da spingere più imprese spezzine a collaborare a titolo di volontariato, per far vivere ancora meglio cani e gatti in attesa di una famiglia. È stato appena installato un sofisticato impianto di raffrescamento cita nebulizza l'acqua nelle gabbie. I cani non si bagnano, ma la temperatura attorno si abbassa. La ditta spezzina Meccanica Lazzerini, con Claudio Lazzerinl ed Andrea Ronco, non ha chiesto nulla per il lavoro. Solo il nudo costo dei materiali. Ed è arrivata questa freschezza benefica, importantissima. Perché se fa troppo caldo, cani e gatti, iniziano a respirare più in fretta, per accelerare il passaggio dell'aria sulle superfici umide della bocca e disperdere il calore. E, se sono cuccioli, anziani o fragili, rischiano molto. Mai esporli all'azione diretta dei raggi solari, legati a catena o bloccati in gabbia o in auto. In caso malaugurato di colpo dl calore vanno portati subito al fresco, raffreddati con docce o panni bagnati applicati al collo, alla testa, alle ascelle e alla regione inguinale, senza usare mai ghiaccio o acqua ghiacciata. Sentire subito un medico veterinario e monitorare per le successive 24/48 ore.
 
 
 

 La novità dei nebulizzatori al  Canile Municipale della Spezia in  questo articolo uscito sul quotidiano La Nazione e scritto dalla giornalista Giulia Tonelli.
 

Per agevolarne la lettura  riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:
 
Ma che bello stare freschi quando le temperature estive rendono le giornate insopportabili! Lo pensano anche gli animali del canile comunale della Spezia, che potranno godersi l'acqua nebulizzata del nuovo impianto realizzato tutto per loro. Caldo e umidità possono diventare un pericolo, soprattutto per i più fragili: £ anche i cani e i gatti, proprio come gli esseri umani, vanno protetti dai colpi di sole e di calore. Il canile a San Venerio. gestito dall’associazione di volontariato L'impronta - unica struttura pubblica dell’intera provincia spezzina - ha installato un sistema di raffrescamento. che prevede la nebulizzazione dell'acqua, attraverso una linea di ugelli.
L’acqua non bagna gli ospiti del rifugio, ma abbassa la temperatura dell'area circostante. E questo permette di proteggere i cani presenti. Settanta stalli. 76 ugelli che si aggiungono alle 'ombreggine’, davvero preziose, che, come tutti gli anni, i volontari del canile mettono a protezione degli spazi comuni. Il nuovo miracolo della stagione estiva è un magnifico e modernissimo impianto, che i ragazzi della no profit sognavano già dal loro ingresso nella gestione del canile. «Pazienza e tenacia, alla fine, pagano - affermano i volontari - così anche questo nostro intervento visionario è stato tradotto in realtà e che poche strutture in Italia possono vantare». Materiali di primissima qualità: doppio filtro, elettrovalvole e un piccolo computer che programma accensione e spegnimento delle nebulizzazioni. I ragazzi del canile ringraziano di cuore la ditta Meccanica Lazzerini. intervenuta con la sua divisione termoidraulica. Claudio Lazzerini e Andrea Ronco non hanno voluto essere pagati, per il lavoro svolto, limitandosi al solo costo dei materiali, mettendo cosi la propria professionalità al servizio di quel piccolo mondo che è il rifugio. Un universo dove il volontariato fa sempre la differenza. «Claudio ed Andrea hanno voluto condividere con noi quattro giornate - spiegano i volontari -. donando una migliore qualità della vita ai nostri amici meno fortunati. In una società sempre più rivolta al profitto fine a sé stesso, è un gesto bellissimo». Anche perché L'Impronta non si sarebbe potuta permettere un intervento così sofisticato. Aveva già investito molte risorse nella realizzazione del nuovo sgambo e nella messa in sicurezza, tramite saldature, delle grate dei box. E poi, sta completando la manutenzione straordinaria dei box. «Tutto con le nostre forze e col sostegno del Comune della Spezia».
 La novità dei nebulizzatori al  Canile Municipale della Spezia in  questo articolo uscito sul quotidiano La Nazione e scritto dalla giornalista Giulia Tonelli.
 

Per agevolarne la lettura  riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:

 

Ma che bello stare freschi quando le temperature estive rendono le giornate insopportabili! Lo pensano anche gli animali del canile comunale della Spezia, che potranno godersi l'acqua nebulizzata del nuovo impianto realizzato tutto per loro. Caldo e umidità possono diventare un pericolo, soprattutto per i più fragili: £ anche i cani e i gatti, proprio come gli esseri umani, vanno protetti dai colpi di sole e di calore. Il canile a San Venerio. gestito dall’associazione di volontariato L'impronta - unica struttura pubblica dell’intera provincia spezzina - ha installato un sistema di raffrescamento. che prevede la nebulizzazione dell'acqua, attraverso una linea di ugelli.
L’acqua non bagna gli ospiti del rifugio, ma abbassa la temperatura dell'area circostante. E questo permette di proteggere i cani presenti. Settanta stalli. 76 ugelli che si aggiungono alle 'ombreggine’, davvero preziose, che, come tutti gli anni, i volontari del canile mettono a protezione degli spazi comuni. Il nuovo miracolo della stagione estiva è un magnifico e modernissimo impianto, che i ragazzi della no profit sognavano già dal loro ingresso nella gestione del canile. «Pazienza e tenacia, alla fine, pagano - affermano i volontari - così anche questo nostro intervento visionario è stato tradotto in realtà e che poche strutture in Italia possono vantare». Materiali di primissima qualità: doppio filtro, elettrovalvole e un piccolo computer che programma accensione e spegnimento delle nebulizzazioni. I ragazzi del canile ringraziano di cuore la ditta Meccanica Lazzerini. intervenuta con la sua divisione termoidraulica. Claudio Lazzerini e Andrea Ronco non hanno voluto essere pagati, per il lavoro svolto, limitandosi al solo costo dei materiali, mettendo cosi la propria professionalità al servizio di quel piccolo mondo che è il rifugio. Un universo dove il volontariato fa sempre la differenza. «Claudio ed Andrea hanno voluto condividere con noi quattro giornate - spiegano i volontari -. donando una migliore qualità della vita ai nostri amici meno fortunati. In una società sempre più rivolta al profitto fine a sé stesso, è un gesto bellissimo». Anche perché L'Impronta non si sarebbe potuta permettere un intervento così sofisticato. Aveva già investito molte risorse nella realizzazione del nuovo sgambo e nella messa in sicurezza, tramite saldature, delle grate dei box. E poi, sta completando la manutenzione straordinaria dei box. «Tutto con le nostre forze e col sostegno del Comune della Spezia».

Consigli su come tutelare i nostri amici a quattro zampe  in  questo articolo uscito sul quotidiano La Nazione e scritto dalla giornalista Giulia Tonelli.
 
Per agevolarne la lettura riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:
 
Caldo, caldo, caldo, lo stiamo soffrendo tutti in questi giorni. E I nostri amici a quattro zampe? Per capire come comportarci con loro, abbiamo ascoltato i consigli dei volontari dell'associazione 'L'impronta' che gestisce il canile di San Venerio. Fra dati noti ed esperienze personali, ecco quanto ci hanno detto. Per prima cosa, che i cani o i gatti non sudano. «La loro termoregolazione avviene con un sistema di 'raffreddamento ad aria', per mezzo di piccoli e frequenti atti respiratori, che accelerano il passaggio dell'aria sulle superfici umide del cavo orale in modo da disperdere il calore. Più l'aria è calda, più rischi por cuccioli, animali anziani, obesi o con malattie cardiocircolatorie e dell'apparato respiratorio. Non solo, pure le razze brachicefale (ad esempio bulldog e gatti persiani, ndr}, in cui il diametro longitudinale del cranio supera solo di poco quello trasversale. Il colpo d calore è un episodio grave e si manifesta quando vi sono temperature ambientali od umidità elevate, scarsa ventilazione, situazione di stress, come spazi angusti o sforzi eccessivi». Poi, dicono di stare attenti alle loro temperature normali. «Il sistema di termoregolazione non riesce a mantenere la temperatura corporea nei limiti fisiologici. Per il cane, la normalità varia fra 38.5 e 39 gradi, per il gatto sale anche a 39.5. La cavia spazia fra 38 e 39.5, come iI coniglio. Il criceto resta fra 36 e 37.5, come il cincillà, mentre il furetto sta fra 38 e 40 gradi. Se la temperatura sale e sale, arrivando oltre 40. fino a 43 gradi, può essere disastroso. Questo è il motivo per cui non bisogna mai lasciare i propri animali d'affezione esposti all'azione diretta dei raggi solari, o legati a catena. o bloccati in gabbia. E anche una passeggiata troppo lunga. sotto il sole cocente, può fare tanti danni, fra prurito, infiammazioni e addirittura ustioni.
Gli animali a mantello nero sono a rischio perché il colore scuro aumenta l'assorbimento dei raggi solari, mentre quelli a mantello e cute bianchi sono più sensibili ai raggi solari, specialmente nella zona della testa, occhi, orecchie e muso. Attenzione poi agli animai tosati, vista la mancanza di proteine data dal pelo, per cui vanno protetti bene». Consigli pratici, poi sono tratti dal vademecum del ministero della Salute: non lasciare gli animali in auto poiché non è sufficiente lasciare i finestrini un poco aperti e neanche parcheggiare all'ombra, perché l'abitacolo del veicolo si riscalda rapidamente; assicurarsi che abbiano sempre a disposizione acqua fresca, soprattutto dopo 'esercizio fisico; evitate di portar: a spasso nelle ore più calde della giornata; valutare la possibilità di portare i cani in spiaggia solo se sussistono condizioni favorevoli di ventilazione e di ombra. Poi. in caso di emergenza. se l’animale ha subito un colpo di calore occorre, innanzitutto, evitare di usare ghiaccio o acqua ghiacciata, poi portarlo rapidamente in un ambiente fresco e ventilato, e raffreddarlo con acqua fresca attraverso docce o panni bagnati applicati al collo, alla testa, alle ascelle e alla regione inguinale: occorre comunque consultare nel più breve tempo possibile un medico veterinario e monitorare la situazione per le successive 24-48 ore. Molta attenzione deve essere fatta ai viaggi in auto evitando di compierli nelle ore più calde e ricordandosi di portare sempre appresso una ciotola d'acqua e un piccolo asciugamano. mantenendo sempre l'abitacolo fresco, senza esagerare con l'aria condizionata, guidando dolcemente per evitare il mal d'auto (al quale sono maggiormente predisposti i cuccioli).
In caso di agitazione, affanno, salivazione eccessiva, eruttazione e vomito, meglio rivolgersi al veterinario che può prescrivere farmaci efficaci che devono essere somministrati prima del viaggio. Naturalmente, nei viaggi lunghi bisogna fare delle soste regolari per consentire all'animale di scendere dall’auto e sgranchirsi i muscoli o fare i propri bisogni.

Consigli su come tutelare i nostri amici a quattro zampe  in  questo articolo uscito sul quotidiano La Nazione e scritto dalla giornalista Giulia Tonelli.

 

Per agevolarne la lettura riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:

 

Caldo, caldo, caldo, lo stiamo soffrendo tutti in questi giorni. E I nostri amici a quattro zampe? Per capire come comportarci con loro, abbiamo ascoltato i consigli dei volontari dell'associazione 'L'impronta' che gestisce il canile di San Venerio. Fra dati noti ed esperienze personali, ecco quanto ci hanno detto. Per prima cosa, che i cani o i gatti non sudano. «La loro termoregolazione avviene con un sistema di 'raffreddamento ad aria', per mezzo di piccoli e frequenti atti respiratori, che accelerano il passaggio dell'aria sulle superfici umide del cavo orale in modo da disperdere il calore. Più l'aria è calda, più rischi por cuccioli, animali anziani, obesi o con malattie cardiocircolatorie e dell'apparato respiratorio. Non solo, pure le razze brachicefale (ad esempio bulldog e gatti persiani, ndr}, in cui il diametro longitudinale del cranio supera solo di poco quello trasversale. Il colpo d calore è un episodio grave e si manifesta quando vi sono temperature ambientali od umidità elevate, scarsa ventilazione, situazione di stress, come spazi angusti o sforzi eccessivi». Poi, dicono di stare attenti alle loro temperature normali. «Il sistema di termoregolazione non riesce a mantenere la temperatura corporea nei limiti fisiologici. Per il cane, la normalità varia fra 38.5 e 39 gradi, per il gatto sale anche a 39.5. La cavia spazia fra 38 e 39.5, come iI coniglio. Il criceto resta fra 36 e 37.5, come il cincillà, mentre il furetto sta fra 38 e 40 gradi. Se la temperatura sale e sale, arrivando oltre 40. fino a 43 gradi, può essere disastroso. Questo è il motivo per cui non bisogna mai lasciare i propri animali d'affezione esposti all'azione diretta dei raggi solari, o legati a catena. o bloccati in gabbia. E anche una passeggiata troppo lunga. sotto il sole cocente, può fare tanti danni, fra prurito, infiammazioni e addirittura ustioni.
Gli animali a mantello nero sono a rischio perché il colore scuro aumenta l'assorbimento dei raggi solari, mentre quelli a mantello e cute bianchi sono più sensibili ai raggi solari, specialmente nella zona della testa, occhi, orecchie e muso. Attenzione poi agli animai tosati, vista la mancanza di proteine data dal pelo, per cui vanno protetti bene». Consigli pratici, poi sono tratti dal vademecum del ministero della Salute: non lasciare gli animali in auto poiché non è sufficiente lasciare i finestrini un poco aperti e neanche parcheggiare all'ombra, perché l'abitacolo del veicolo si riscalda rapidamente; assicurarsi che abbiano sempre a disposizione acqua fresca, soprattutto dopo 'esercizio fisico; evitate di portar: a spasso nelle ore più calde della giornata; valutare la possibilità di portare i cani in spiaggia solo se sussistono condizioni favorevoli di ventilazione e di ombra. Poi. in caso di emergenza. se l’animale ha subito un colpo di calore occorre, innanzitutto, evitare di usare ghiaccio o acqua ghiacciata, poi portarlo rapidamente in un ambiente fresco e ventilato, e raffreddarlo con acqua fresca attraverso docce o panni bagnati applicati al collo, alla testa, alle ascelle e alla regione inguinale: occorre comunque consultare nel più breve tempo possibile un medico veterinario e monitorare la situazione per le successive 24-48 ore. Molta attenzione deve essere fatta ai viaggi in auto evitando di compierli nelle ore più calde e ricordandosi di portare sempre appresso una ciotola d'acqua e un piccolo asciugamano. mantenendo sempre l'abitacolo fresco, senza esagerare con l'aria condizionata, guidando dolcemente per evitare il mal d'auto (al quale sono maggiormente predisposti i cuccioli).
In caso di agitazione, affanno, salivazione eccessiva, eruttazione e vomito, meglio rivolgersi al veterinario che può prescrivere farmaci efficaci che devono essere somministrati prima del viaggio. Naturalmente, nei viaggi lunghi bisogna fare delle soste regolari per consentire all'animale di scendere dall’auto e sgranchirsi i muscoli o fare i propri bisogni.

La visita al Canile Municipale della Spezia dei parlamentari  Filippo Maturi e Lorenzo Viviani e della senatrice Stefania Pucciarelli raccontata in questo articolo su Il Secolo XIX.
 
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«Il canile del Comune della Spezia è un esempio positivo di gestione, un modello da esportare e riproporre in tutta Italia». Si erano interessati del rifugio comunale della città, unica struttura pubblica della provincia, già quando rivestivano ruoli amministravi territoriali. Sono tornati a visitare il canile nelle nuove vesti di parlamentari. E hanno testimoniato il notevole miglioramento avvenuto in termini di servizi offerti, di spazi attrezzati e qualità della vita dei cani e dei gatti.
Stefania Pucciarelli è sottosegretario alla Difesa. Lorenzo Viviani è onorevole. Sono saliti a San Venerio con una delegazione della Lega, con l'onorevole Filippo Maturi, che cura il dipartimento benessere animali del partito e visita rifugi in tutta Italia. «Un canile può essere l'inferno in terra oppure un luogo di speranza — ha detto uscendo - alla Spezia è stato entrambe e cose. L'arrivo dei volontari ha risanato e ripulito tutto, creando aree di sgambata nuove, inserendo cibo di primissima qualità.
Vedere per credere, la migliore struttura che ho visitato fin qui».
L'onorevole è ripartito «con il cuore leggero», citando anche il nuovo salotto gattile e la prospettiva futura di realizzare anche una zona “pensione” e una nuova area da destinare a cani con problemi di salute e cuccioli abbandonati, grazie agli spazi liberati attraverso le adozioni. È della Lega l'assessore al ramo Giulia Giorgi, come la consigliera comunale Federica Paita, responsabile ligure del partito per la tutela degli animali. È stato sottolineato il risultato della sinergia fra l’amministrazione, che ha investito a progetto, e la dedizione dei volontari dell'associazione L'Impronta, che hanno fatto un altissimo numero di “adozioni consapevoli”.
Il canile è oggi un punto di riferimento, ha detto Maturi, grazie anche alla razionalizzazione dei risparmi, che ha garantito importanti investimenti mirati al risparmio energetico, alla sostenibilità e al comfort degli animali». —
 
 

La visita al Canile Municipale della Spezia dei parlamentari  Filippo Maturi e Lorenzo Viviani e della senatrice Stefania Pucciarelli raccontata in questo articolo su Il Secolo XIX.

 

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«Il canile del Comune della Spezia è un esempio positivo di gestione, un modello da esportare e riproporre in tutta Italia». Si erano interessati del rifugio comunale della città, unica struttura pubblica della provincia, già quando rivestivano ruoli amministravi territoriali. Sono tornati a visitare il canile nelle nuove vesti di parlamentari. E hanno testimoniato il notevole miglioramento avvenuto in termini di servizi offerti, di spazi attrezzati e qualità della vita dei cani e dei gatti.
Stefania Pucciarelli è sottosegretario alla Difesa. Lorenzo Viviani è onorevole. Sono saliti a San Venerio con una delegazione della Lega, con l'onorevole Filippo Maturi, che cura il dipartimento benessere animali del partito e visita rifugi in tutta Italia. «Un canile può essere l'inferno in terra oppure un luogo di speranza — ha detto uscendo - alla Spezia è stato entrambe e cose. L'arrivo dei volontari ha risanato e ripulito tutto, creando aree di sgambata nuove, inserendo cibo di primissima qualità.
Vedere per credere, la migliore struttura che ho visitato fin qui».
L'onorevole è ripartito «con il cuore leggero», citando anche il nuovo salotto gattile e la prospettiva futura di realizzare anche una zona “pensione” e una nuova area da destinare a cani con problemi di salute e cuccioli abbandonati, grazie agli spazi liberati attraverso le adozioni. È della Lega l'assessore al ramo Giulia Giorgi, come la consigliera comunale Federica Paita, responsabile ligure del partito per la tutela degli animali. È stato sottolineato il risultato della sinergia fra l’amministrazione, che ha investito a progetto, e la dedizione dei volontari dell'associazione L'Impronta, che hanno fatto un altissimo numero di “adozioni consapevoli”.
Il canile è oggi un punto di riferimento, ha detto Maturi, grazie anche alla razionalizzazione dei risparmi, che ha garantito importanti investimenti mirati al risparmio energetico, alla sostenibilità e al comfort degli animali». —

 

 


Il nuovo logo del Canile Municipale della Spezia creato dalla nostra volontaria Anna Cirillo è il protagonista di questo articolo uscito sul quotidiano La Nazione e scritto dalla giornalista Giulia Tonelli.
 
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Anche il canile municipale della Spezia ha finalmente un logo tutto suo. «Chi arriva da noi - spiegano dall'associazione L'Impronta - lo troverà sul cancello d'ingresso e sarà utile in seguito per creare una segnaletica stradale che conduca facilmente al rifugio». In effetti quella struttura, che i volontari gestiscono con tanta passione e amore per gli animali, non è facile da raggiungere fra le 'impervie' strade di San Venerio. «Quando pensavamo a un possibile logo - proseguono - volevamo che potesse racchiudere sia un riferimento alla città sia ai cani e ai gatti di cui giornalmente ci occupiamo». A idearlo e realizzarlo è stata una delle volontarie, Anna Cirillo. «Essendo Spezia una città di mare, un porto, abbiamo perciò rappresentato due sagome, quella di un cane e quella di un gatto, che sembrano scaturire dalle onde». Hanno poi scelto il faro del Molo Italia, icona del nostro golfo.
«Come duplice elemento: da una parte è riferimento letterale al piccolo faro rosso che si trova alla fine del molo della città, dall’altra è riferimento simbolico alla luce che guida nelle tenebre. E questo raggio di luce passa non a caso attraverso la sagoma del cane, proprio all’altezza degli occhi».
Un’immagine di speranza. «Perché nel buio dell’abbandono e di una vita di reclusione, un buio fitto in cui si trovano immersi i cani e i gatti traditi dagli umani, il nostro canile possa essere per loro questo: la luce del faro che li traghetta sulla rotta giusta, lontano dagli scogli della disperazione verso una nuova casa, che sia quella amorevole di persone che non li tradiranno più, o in altri casi, quando purtroppo il canile non è solo luogo momentaneo ma definitivo, che il canile stesso sia casa, dove possano comunque vivere una vita dignitosa, amati e curati fino alla fine». L'Impronta gestisce il canile municipale dall'agosto 2018 e ha ottenuto ottimi risultati in termini di adozioni. Sulla sua pagina Facebook ufficiale 'L'impronta volontari indipendenti canile' e sul sito www.improntavolontari.it si trova la mappa per raggiungerlo, oltre che immagini e video degli animali già dati in adozione, e di quelli in cerca di famiglia. Informazioni sono disponibili anche inviando una mail a improntavolontaricanile@gmail.com.

Il nuovo logo del Canile Municipale della Spezia creato dalla nostra volontaria Anna Cirillo è il protagonista di questo articolo uscito sul quotidiano La Nazione e scritto dalla giornalista Giulia Tonelli.

 

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Anche il canile municipale della Spezia ha finalmente un logo tutto suo. «Chi arriva da noi - spiegano dall'associazione L'Impronta - lo troverà sul cancello d'ingresso e sarà utile in seguito per creare una segnaletica stradale che conduca facilmente al rifugio». In effetti quella struttura, che i volontari gestiscono con tanta passione e amore per gli animali, non è facile da raggiungere fra le 'impervie' strade di San Venerio. «Quando pensavamo a un possibile logo - proseguono - volevamo che potesse racchiudere sia un riferimento alla città sia ai cani e ai gatti di cui giornalmente ci occupiamo». A idearlo e realizzarlo è stata una delle volontarie, Anna Cirillo. «Essendo Spezia una città di mare, un porto, abbiamo perciò rappresentato due sagome, quella di un cane e quella di un gatto, che sembrano scaturire dalle onde». Hanno poi scelto il faro del Molo Italia, icona del nostro golfo.
«Come duplice elemento: da una parte è riferimento letterale al piccolo faro rosso che si trova alla fine del molo della città, dall’altra è riferimento simbolico alla luce che guida nelle tenebre. E questo raggio di luce passa non a caso attraverso la sagoma del cane, proprio all’altezza degli occhi».
Un’immagine di speranza. «Perché nel buio dell’abbandono e di una vita di reclusione, un buio fitto in cui si trovano immersi i cani e i gatti traditi dagli umani, il nostro canile possa essere per loro questo: la luce del faro che li traghetta sulla rotta giusta, lontano dagli scogli della disperazione verso una nuova casa, che sia quella amorevole di persone che non li tradiranno più, o in altri casi, quando purtroppo il canile non è solo luogo momentaneo ma definitivo, che il canile stesso sia casa, dove possano comunque vivere una vita dignitosa, amati e curati fino alla fine». L'Impronta gestisce il canile municipale dall'agosto 2018 e ha ottenuto ottimi risultati in termini di adozioni. Sulla sua pagina Facebook ufficiale 'L'impronta volontari indipendenti canile' e sul sito www.improntavolontari.it si trova la mappa per raggiungerlo, oltre che immagini e video degli animali già dati in adozione, e di quelli in cerca di famiglia. Informazioni sono disponibili anche inviando una mail a improntavolontaricanile@gmail.com.