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  CORDA.
CORDA.
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La triste storia di Corda sul Secolo XIX.

Corda...direte, che nome brutto che ha! Non è dei migliori in effetti, ma è un nome significativo, perchè ricorda la storia di questo povero cane. Corda è stato trovato in un bosco legato con un laccio d'acciaio usato per la cattura dei cinghiali, da una ragazza che passeggiava...l'ha trovato appeso a testa in giù, col laccio che gli lacerava il corpo tra il busto e le zampe posteriori. Ciò gli ha causato una ferita tremenda che ci ha messo un bel pò prima di cicatrizzarsi...ed è così che Corda è arrivato in canile, e da allora ci è rimasto. Volete dargli una possibilità di riscatto? 

Nonostante ciò che ha sofferto è un cane bravissimo e che sa andare al passo in maniera quasi principesca!

 

Per agevolarne la lettura  riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:

 

L’AVEVANO soprannominato Corda. Era stato anni fa, la sua storia l’aveva raccontata – il giorno del suo salvataggio – proprio II Secolo XIX. Tempo ne è passato. Tanto. Troppo. Oggi Corda merita di poter uscire dal canile comunale della Spezia, dopo anni e anni di paziente at­tesa. La sua storia è drammatica, ma purtroppo comune a molte altre creature del bosco. Parliamo di lacci, di trappole, di tanta sofferenza. Corda stava gironzolando in un bosco. I bracconieri avevano teso i classici cavi in acciaio, che uccidono le prede nel modo peggiore: le infilzano, le strappano, le lacerano. Poi, passa l’uomo del laccio, finisce l’animale catturato e lo porta a casa. In questo caso, però, non c’è finito un cinghiale, ma un cane. Corda, ap­punto. Per sua fortuna, quel giorno, stava facendo una pas­seggiata una ragazza, che l’aveva trovato mezzo morto. Corda era tutto rovinato. Non si sapeva nemmeno se avesse la forza per salvarsi davvero. Invece no. Il cane ha lottato, ha aspettato, si è impegnato a recuperare le forze, le energie. Sono trascorsi anni, e nessuno l’ha mai adottato. C’era sempre qualche cane più bello e più giovane di lui. Ora, si spera che possa avere una possibilità. I volontari dell’Impronta hanno iniziato a portarlo fuori, in occasione dei banchetti in città, per promuovere le adozioni. E’ un classico pelosone nero, con qualche ciuffo brizzolato. Sta benissimo con tutti, è socievole e dolce. Nell’immagine, è con la cagnetta Elide, che cerca adozione, e con una storica volontaria del canile, Manuela.