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  GESTISCE IL CANILE DELLA SPEZIA. HA DEBITI PER 2 MILIONI DI EURO.
GESTISCE IL CANILE DELLA SPEZIA. HA DEBITI PER 2 MILIONI DI EURO.
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Per agevolarne la lettura  riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:

 

L’imprenditore, agricolo Ernesto Zagni, già vincitore della gara per l’accoglienza dei randagi del Comune di Sarzana, e amministratore legale della cooperativa che regge il canile del Comune della Spezia, ha chiesto al tribunale civile di Bologna l’ammissione della procedura di composizione della crisi da sovraindebitamento.
L’importo del dovuto- debiti pregressi contratti come persona fisica e come ditta individuale- sfiora i 2 milioni di euro. E fra le garanzie proposte per arrivare a restituire fra il 31 ed il 45 % del dovuto, c’è anche la cessione di una quota del contratto di lavoro appena posto in essere, proprio qui alla Spezia.
L’imprenditore ha dichiarato di essere stato regolarmente assunto, con stipendio mensile, dalla neonata cooperativa sociale Pet Service, da poco costituita per gestire il canile di Tavolara, a Castelnuovo Magra.
Si tratta dell’unica fonte di reddito indicata nel piano, elaborato attraverso lo studio legale Pierluigi Corazza.
Una notizia che ha sollevato in Emilia una vasta eco, stante la notorietà dell’imprenditore, che per rientrare dalla cospicua esposizione, ha proposto anche la vendita delle proprietà immobiliari di famiglia, grazie al passo indietro di un congiunto, sulla propria parte.
Zagni opera da anni come allevatore, come titolare di canili, come responsabile o come amministratore di società diverse, tutte riconducibili allo stesso settore.
La sua notorietà è tale, che ha operato anche per conto Comuni del Sud Italia:Comuni promotori di quelle staffette che fanno discutere, organizzate per liberare le strade dai randagi, o svuotare almeno temporaneamente i canili sovraffollati .
Il viavai dei randagi ha toccato da vicino anche il territorio spezzino: Sarzana aveva scelto proprio Zagni, mandando i suoi cani in Emilia.
Poi, il fatto che lo stesso imprenditore avesse vinto l’appalto del canile spezzino, ha fato confluire su San Venerio anche i cani di Sarzana.
L’accordo di ristrutturazione dei debiti, relativo alle attività emiliane, ruota su uno squilibrio pari a 1 milione 998. 488 euro.
Il 16,28 % dell’ammontare debitorio, risulta maturato nei confronti di Equitalia.
Il 75,52 % verso istituti bancari e di credito, servizi finanziari, e soggetti diversi, commerciali e istituzionali.
Sulla base del piano, è stata chiesta al tribunale la sospensione di tre procedimenti esecutivi, in corso, relativi a beni immobili. Una situazione dichiaratamente drammatica, quella prospettata nella relazione, approvata dal gestore della crisi, dottoressa Maria Angela Conti, e inoltrata al vaglio delle parti interessate, che dovranno decidere se accettarlo. Il consenso minimo richiesto è del 60 % dei creditori.
L’esito della proposta non è certo. D’altro canto, nel testo si parla della disincantata consapevolezza che altri rimedi non esistano. Proprietà, oltre quelle di famiglia, non ne vengono citate. Redditi, nemmeno.
Si parla dell’unico piano di restituzione credibile, anche se non soddisfacente per i creditori, destinati a riavere solo una piccola parte del dovuto. E non si esclude neanche una eventuale ipotesi futura di cessazione dell’attività.