L'Impronta non era ancora nata, era ancora un sogno dentro di noi.


Articolo uscito sul quotidiano La Nazione dedicato alla prima edizione de "IL CANILE VA IN CITTA'".

 

Per agevolarne la lettura  riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:

 

Cani protagonisti oggi in città. Alcuni degli ottantasei esemplari ospitati all'interno del canile municipale di San Venerio sfileranno per le vie della città, in una passeggiata che vuole essere anche un invito all'adozione. Con 'Il canile va in città', gli ospiti del canile municipale si presentano ai cittadini :«Un'ottima opportunità per conoscerli e innamorarvi di loro» hanno spiegato gli organizzatori dell'evento che, ogni giorno, con amore e pazienza curano i tanti cani abbandonati.
Alle 15, gli amici a quattro zampe saranno al Molo Italia, alle 16 in piazza Mentana, alle 16.40 in piazza del Bastione, alle 17,20 in piazza Garibaldi, alle 17.30 al Distrò, alle 18.10 in piazza Beverini e alle 18.40 in piazza del Mercato.

Articolo uscito sul quotidiano Il Secolo XIX dedicato alla prima edizione de "IL CANILE VA IN CITTA'".

 

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Sotto Natale, c'è chi pensa di regalarsi un cane, e magari sfoglia in rete fra gli appelli di cani che vivono lontano, o ordina un cucciolo in particolare: non sapendo che anche qui ci sono tantissimi cani, sia piccoli che adulti, che ancora aspettano un'adozione. E' per far conoscere gli ospiti della struttura comunale di San Venerio, quelli abbandonati sul territorio della città, che oggi i volontari scenderanno in centro, portando al guinzaglio alcuni dei cani che vivono in cella, e che sperano in un colpo di fulmine, per trovare una famiglia che li adotti. «Per dare una nuova vita ad un cane - spiegano i volontari - non serve fare centinaia di chilometri: basta alzare lo sguardo sopra la collina per trovarne tantissimi. La cosa ideale, è conoscerli di persona: salendo al canile. C'è magari chi non lo sa, ecco perché ogni mese organizzeremo una passeggiata per le vie del centro, anche per dimostrare che i cani del canile sono come tutti gli altri, equilibrati, affettuosi-. Di più. Il cane che ha sofferto, è spesso molto più paziente, e affettuoso: perché ha subito l'abbandono, e cerca solo di ritrovare la serenità.

Un'adozione consente ad un cane di ritrovare la felicità : ma al tempo stesso ne regala ancora di più, a chi lo adotta. I volontari saranno dalle 15 alle 15.30 al molo Italia, dalle 16 alla 16.20 in piaz-za Mentana, dalle 16.40 alle 17 in piazza del Bastione, dalle 17.20 alle 17.30 in piazza Garibaldi dalle 17.50 alle 18.05 alla birreria Distrò in Via Marsala, dalle 18.10 alle 18.30 in Piazza Beverini, dalle 18.40 alle 18.50 in piazza del mercato. I volontari che han-no aderito, mettendo a disposizione un po' del proprio tempo, sono Pierandrea Fosella, Elisabetta Spinozzi, Carolina Bini, Valentina Toracca, Susanna Lora, Anna Cirillo, Federico Baratta, Losa Porcu, Barbara Rischi. In città scenderanno cani adulti, ma ancora fiduciosi in un'adozione, come Adiana, il piccolo Lucky, e Ara, ed ancora Antony, e Totti. Tanti altri sono in attesa.

lIcanile di San Venerio risponde al numero 0187 98.29.75. Ci sono due recapiti cellulari, quelli delle responsabili della struttura, affidata in gestione da parte del Comune: 328 58.70 006, oppure 366 20.59.515.

La struttura è aperta tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18.

I volontari affiancano il personale, il giovedì dalle 15 alle 17,e il sabato dalle 9 alle 17.

E' possibile visitare la struttura: telefonando prima per prendere un appuntamento in modo da trovare qualcuno pronto a affiancare la visita, per conoscere meglio i tanti cani-ma anche i gatti-che sperano in un adozione.


Una brutta pagina della nostra vita. Estromessi senza motivo dal canile.

Situazione poi risolta grazie alla commissione comunale indetta per chiarire la questione.

 

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SONO STATI estromessi dal canile comunale: dopo aver segnalato una serie di criticità. Si sono rivolti ai consiglieri Edmondo Bucchioni, Marcello Delfino e Giulio Guerri che hanno chiesto una seduta urgente di commissione, per ascoltarli. E ieri, dopo una lunga affollata audizione, tutti i consiglieri presenti – all'unanimità – hanno chiesto che i giovani siano riammessi dal gestore del canile, che opera in appalto.
I volontari hanno riferito di essere stati respinti, dopo mesi di proficua collaborazione. solo per aver sollevato dubbi “sul poco rigore nelle sterilizzazioni, sui criteri organizzativi, e sulle tante cucciolate in ingresso, con episodi di moria di cuccioli, e casi di contagio". Si sono trovati le porte chiuse: una forma di ritorsione. ha interpretato Bucchioni. Conclusa la testimonianza dei giovani, tutti i consiglieri hanno biasimato l'accaduto, e rivendicato il libero diritto di critica e di espressione: Delfino e Guerri. ma anche Roberto Masia. Maria Grazia Frijia. Gipo Sommovigo.
E’ stato chiesto conto al Comune dei fatti segnalati dai volontari. La dirigente Niggi ha escluso criticità: va tutto bene, ha detto, come attestato dagli stessi Nas il giorno prima. La dirigente del servizio tutela animali. Antonietta Zarrelli. ha rivendicato 16 anni di impegno: rilevando che il municipale, grazie alle adozioni, è sceso a soli 80 cani, mentre il Pezzino è sui 300, e "là davvero i volontari non entrano". Per l'assessore Patrizia Saccone. il problema non esiste: “le segnalazioni sono servite a migliorare, il gestore apprezza i volontari e loro apprezzano il gestore".
Punti di vista diversi, insomma. Il presidente delia commissione. Armani, ha annotato comunque la richiesta unanime dei consiglieri: la riammissione dei volontari, e la convocazione del gestore, quanto prima per sentire la sua versione dei fatti. Certo è che i giovani non intendono rinunciare a prestare la propria opera meritoria: e se frizione c'è stata, va superata. Questa la posizione della commissione.
In quanto alle cucciolate rinvenute sul territorio, non è chiara la provenienza. Spezia potrebbe anche essere interessata dalla tratta dei cani dal sud. Esiste infatti un fenomeno nobile, solidale, di adozioni alla luce del sole: ma c'è un fenomeno parallelo, ignobile, di staffette per denaro, che fanno nascere cuccioli solo per interesse economico. «Ci si può salvare - ha detto la Zarrelli – solo imponendo le sterilizzazioni a chi non intenda tenere i cuccioli». Ma per questo serve una legge nazionale, che al momento non c'è.

Articolo uscito su Il Secolo XIX che racconta l'evento "IL CANILE VA IN CITTA' SUMMER EDITION".

Una passeggiata in centro città con i cani del Canile Municipale della Spezia con percorso, orari e tappe di sosta predefiniti.

 

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GRAZIE ai volontari del canile comunale di San Venerio, all'associazione Beta, e agli Animalisti Italiani, più animali in cerca di adozione - dei due canili della Spezia e di Castelnuovo Magra- hanno potuto fare una bella passeggiata per le vie del centro. Ha partecipato anche l'associazione Sos Randagi, che ha tanti gattini da far adottare, e ha portato un cartellone con le loro fotografie. La manifestazione, che si ripeterà, si intitola "L'amore non si compra, si adotta". Le immagini, diffuse dal canile municipale della Spezia, sono di Federico Baratta e di Maurizio Donati.
Si tratta di una iniziativa che nasce dal volontariato: persone che dedicano il proprio tempo libero a collaborare con le strutture di ricovero dei cani abbandonati facendo loro compagnia, portandoli fuori, lavandoli e soprattutto facendo recuperare loro la voglia di vivere, e di socializzare di nuovo, nonostante il trauma dell'abbandono. Ci sono, nei canili figure professionali, e personale pagato: ma l'apporto del volontariato è fondamentale, per completare il quadro. I cani dei canili sono stati sfortunati, ma possono diventare splendidi compagni di viaggio, anche se hanno sofferto, in passato.
Sono cani normalissimi, equilibrati, gioiosi e affettuosi- spiega Pierandrea Fosella, fra i volontari più attivi di San Venerio – sanno comportarsi benissimo, aspettano solo una vita normale, fuori dalla gabbia.
Da Tavolara, sono arrivati Amabile, Arcadio, Eskimo, Kamal, Kinder, da San Venerio Asia, e Arturo, Lucky e Lucky nero, e Ralph ,e Asia 2. La passeggiata ha attraversato tutto il centro.

Articolo uscito su il quotidiano Il Secolo XIX che presenta l'evento  "IL CANILE VA IN CITTA' NIGHT EDITION".

 

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I VOLONTARI del canile comunale della Spezia ripropongono oggi,12agosto, dalle 20 alle 23.30, la bella iniziativa del "canile in città". Porteremo in centro alcuni dei cani che sperano in una adozione - sottolinea il volontario Pierandrea Fosella - nella speranza che possano trovare una famiglia: è l'occasione per vederli, e per verificare che si tratta di cani più che pronti ad entrare in una casa. e a dare tanto affetto. I volontari passeranno nella Piazza e nel corso Cavour, per raggiungere Piazza Beverini, e spostarsi poi alla Passeggiata Morin. Faranno tappa, ancora in Piazza Europa, in via del Prione, e in Piazza del Bastione. La partenza è fissata per le 20 da Piazza del Mercato. E' un evento gratuito, aperto a tutti, nato esclusivamente dalla buona volontà dei volontari, in collaborazione con il canile comunale. Ci sarà la bionda cagnolina Carlotta, vivace e allegra, e ci sarà Eddy, per la prima volta in centro, con la sua taglia medio piccola. E Bella, la veterana, che già ha partecipato a tante uscite, ma ancora non ha trovato casa. E il piccolo Giulio, giovane, tranquillo. E il bellissimo Jack, che aveva una famiglia, ma è stato portato in canile, e non ha perso comunque la voglia di vivere e di giocare.


I nostri Lucky e Laffy cercano casa.

 

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Luffy  e Lucky e offrono  affetto in cambio di qualche carezza.

Luffy  e Lucky, una coppia di maschietti, cresciuti insieme, sperano in un adozione. Nell’immagine sono al canile di San Venerio, in attesa che qualcuno li adotti.


Un cartello di Associazioni animaliste e ambientaliste contro lo svolgimento della fiera degli uccelli a Sarzana e sopratutto  contro la barabara usanza della detenzione e vendita dei richiamo vivi.

 

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Uccelli privati della cosa più cara che hanno: la possibilità di volare in alto, nel cielo. Per le asso­ciazioni animaliste del territorio (Animalisti Italiani, Oasi Lipu, Lega Ami Vivisezione e Sos randagi, nonché per i volontari del canile di San Venerio), l'evento 'Fie­ra degli uccelli' - in programma il 4 settembre, in piazza Guido Jur­gens (Sarzana) - è un vero incu­bo. Tutte insieme puntano il dito contro l'amministrazione comu­nale che, a detta loro, è stata pro­ motrice di una fiera «diseducativa nei confronti dei diritti di esseri viventi indifesi. E così, questa do­menica, allestiranno in Comune un banchetto informativo nel luo­go di destinazione dell'evento.
«Uniti per il solito scopo. - si esprimono i volontari di San Venerio - Non è ammissibile pensa­re che gli animali siano stati creati per soddisfare le necessità umane». E proprio aI riguardo, spunta il tema della pratica dei 'richiami vivi', un procedimento che consiste nel rinchiudere volatili all'in­ terno di piccole gabbie, per poi portarli con sé durante la battuta di caccia ed usarli, infine, per attirare altri uccelli.
«La fiera degli uccelli è una tradizione, ma la sensibilità e le normative sugli animali sono cambiate. - commenta Paolo Canepa, delegato della sezione spezzina di Oasi Lipu -. È inumano cambiare l'orologio biologico degli uccelli in funzione della caccia e rinchiuderli, per il resto della loro esistenza, dentro gabbie infinitamente piccole». Non tarda ad arrivare la replica di Massimo Baudone, assessore all'ambiente del Comune di Sarzana. “La nostra città è legata al mondo della caccia. -argomenta Baudone - cac­ciarori curano i nostri boschi e i commercianti della 'Fiera degli uccelli' hanno le carte in regola per allestire i loro banchetti. Non mi schiero a favore o contro la caccia perchè I' integralismo non mi appartiene ma ci vuole sempre buon senso.” Ciò che possiamo, dunque, fare è verificare che le norme vengano rispettate».
Ma i volontari del canile di San Venerio non mollano la presa. All' appuntamento porteranno un paio d'occhi speciali, quelli di due ospiti del canile, che con i loro sguardi sinceri potranno stabilire un forte legame con le persone di passaggio. “Federcaccia giustifica la fiera in nome della tradizione. - conclude Federica Furlan, presidente di 'Animalisti Italiani' – In passato poteva essere accettabile, ora non lo è più. La Speranza è che la fiera venga debellata una volta per tutte”.

Aricolo de Il Secolo XIX dedicato alla raccolta di firme online contro lo svolgimento della fiera degli uccelli che si tiene ogni anno a Sarzana la prima Domenica di Settembre.


Si parla dell'evento di Bocca di Magra organizzato con le associazioni Beta e Quattro Zampe in Verde in questo articolo della giornalista Sondra Coggio.

 

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BOCCA di Magra ospita domani, dalle 10 alle 19, un'altra bella iniziativa dei volontari animalisti: tutto il giorno, mercatino di beneficenza per cani e gatti, al pomeriggio truccabimbi, e passerella dei cani dei canili spezzini. L'appuntamento è ai giardini di Largo Vittorini. L'idea è dell'associazione "Quattro Zampe in Verde": un comitato di volontari, che vede protagonista tra gli altri l'attivissima Sabina Guglielmone con l'aiuto di tanti volontari. L'evento vanta il patrocinio del Comune, con la collaborazione del consigliere delegato alle politiche degli animali, Francesco Bernardini. Dalle 10 alle 18, mercatino dell'usato, a sostegno dei cani e dei gatti che necessitano di cure. Dalle 15 alle 18, truccabimbi e passerella di cani e gatti in adozione. Sono stati invitati per tempo tutti e tre i canili: il comunale della Spezia, i privati convenzionati del Pezzino e di Tavolara. Il comunale e Tavolara hanno già aderito, si sono organizzati, fatto sapere quali cani scenderanno.
Il Penino ancora no: ma la struttura detiene centinaia di cani, per conto di numerosi Comuni, e avrà solo l'imbarazzo della scelta, a portarne alcuni. Dal canile comunale di San Venerio, grazie ai volontari, arriverà Anthony, un cane giovane, sui 3-4 anni, dolce e equilibrato. Ci sarà anche Pongo, che ha sette anni, è un cane bravissimo, che spera proprio in un'adozione. Da Tavolara, arriverà il giocherellone, Kamal, insieme a Spillo, 3-4 anni, che ama altrettanto giocare. Saranno presenti i due gattini tigrati marroni, maschio e femmina, di due mesi e mezzo, che sperano di trovare una casa. Ospite speciale sarà il micio randagio di Montemarcello, Lucky, che deve essere operato agli occhi. Sabrina Hermida Bellon, di Sweet Pain Tatoo, trasformerà i visi dei bambini in animaletti. Isabella Ricci, allo stand di "Code profumate", regalerà preziosi consigli sulla toelettatura. Ci sarà anche una merendina a quattro zampe, alle 17.30.
La speranza è che qualcuno si innamori dei gatti e dei cani, e li adotti.

Il nostro Pongone, il gigante buono su Il Secolo XIX.

 

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PONGO, il gigante buono: bel­lo. imponente, giocherellone, ed ancora giovane. E’ un cane davvero di significative di­mensioni. Pur essendo ancora molto giovane.
In canile è en­trato da poco. E alla struttura comunale di San Venerio. spe­rano che la sua indole gentile e allegra possa spingere qualcu­no ad adottarlo quanto prima: evitandogli di restare in gabbia troppo a lungo.
Per chi ama i cani grandi, Pongo è un ottimo investimento: ha un bel carat­tere, e l'età gli consente di ave­re tutte le caratteristiche del cucciolone, ma anche un com­portamento già abbastanza at­tento.
I volontari raccontano belle cose, sul suo conto. È pos­sibile conoscerlo, contattando il canile, in particolare negli orari in cui sono a disposizione
i volontari, che possono conce­dere più tempo, rispetto ai giorni in cui c’è il solo persona­le, alle prese con le pulizie e le tante incombenze quotidiane.
In particolare il martedì, giovedì, venerdì e la domenica dalle 16 aIIe 19, e il sabato dalle 10 alle 19.
La struttura si trova sulla collina di San Venerio. Ci sono moltissimi cani, di età diversa: di taglia piccola, media o grande. Cani che possono vivere tranquillamente in appartamento, e altri che avrebbero bisogno di uno spazio esterno: ma comunque possono adattarsi benissimo, se c’è una famiglia che voglia dare loro affetto. Il cane di canile ha le stesse qualità di qualsiasi altro: anzi. II fatto di aver sofferto, rende spesso più affettuosi: perché si è vissuto il dolore del distacco, e si vive nel desiderio di poter riavere una casa. La prova evidente di questa dolcezza, sta nelle frequenti uscite organizzate dai volontari: che scendono in città con i cani al guinzaglio, ben felici di farsi una passeggiata in mezzo alla gente.

La nascita della nostra Associazione raccontata sulle pagine de La Nazione dalla giornalista Giulia Tonelli.

 

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A motivarli è stata una pas­sione coltiva» in comune: quella per gli animali in difficoltà. I vo­lontari del canile municipale di San Venerio (La Spezia) sono re­centemente divenuti associazio­ne. Il nome scelto dal gruppo, che racchiude una ventina di volonta­ri, è: 'L’Impronta’. E così, le perso­ne che hanno scelto di prendersi cura di decine c decine di cani e gatti del territorio, hanno potuto festeggiare insieme il traguardo raggiunto.
Lo hanno fatto incontrandosi, per un brindisi, in un locale del centro storico. A spiegare il perché di questa scelta, i volontari stessi: «Desideravamo ottenere una maggiore tutela - hanno detto all’unanimità - in modo da poter operare al meglio durante le attività che organizziamo, regolarmente, nel ter­ritorio». I documenti, le firme che hanno permesso di inaugurare Im­pronta, hanno di fatto aggiunto va­lore ad una realtà esistente: quella di un gruppo che, restando sempre compatto c unito si è sempre impe­gnato a soccorrere i piccoli cuori sensibili degli animali ospiti di
San Venerio, e non solo. I volonta­ri - in particolare nell’ultimo anno - hanno collaborato con diverse associazioni animaliste del territorio e dintorni per 'combattere’ insie­me delle battaglie in sostegno del­le specie animali in difficoltà. Per­ché hanno capito che «uniti si è più forti».E ora, la soddisfazione dei membri d’impronta, è grande. I più adulti si commuovono davan­ti alla volontà dei più giovani di aderire a questo nuovo percorso che, probabilmente, è inesplorato anche per i volontari più navigati. A confermare questa realtà, che li riempie d’orgoglio, sono state le tante tessere dei soci diciottenni, degli studenti che hanno deciso di dedicarsi al volontariato. Nono- stante la tenera età, anche loro hanno fatto una scelta importante: prendersi cura dei più deboli. Dei cani e dei gatti che vivono situazioni difficili e hanno bisogno di un aiuto concreto e di un calore uma­no che, io altro modo, non avreb­bero il piacere di conoscere. Per far parte dell’associazione L’Impronta non è obbligatorio rendersi parte attiva del gruppo. Chiunque può dimostrare il proprio sostegno richiedendo la tessera e pagando la tassa associativa che garantisce pa­ri diritti c doveri all'interno del gruppo. Per info telefonare ad Elisabetta, presidente dell’Impronta, al 3382635117 oppure, al contatto della vicepresidente Losa (320 1458159).

La nascita della nostra associazione sulle pagine de Il Secolo XIX.

 

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E' NATA alla Spezia una nuova associazione di volontariato, che opera nel campo della tu­tela degli animali. Si chiama “L’Impronta", ed è una realtà che raccoglie i volontari indi- pendenti. che da tempo pre­stano un importante servizio all'interno della struttura canile comunale della Spezia, che ha la sua sede a San Venerio.
Il motivo della costituzione in associazione, spiegano i vo­lontari. sta nell’esigenza di ri­conoscersi in una propria identità. «L’obiettivo – preci­sano – è quello di proseguire nell’impegno, identificandosi all’interno di un nome, di un gruppo, che crei anche un mo­dello di aggregazione umana, solidale e disponibile, al fine di perseguire i suoi scopi asso­ciativi».
I volontari si prodigheranno ancora per quei cani e gatti “senza padrone”, che magari un padrone l’hanno avuto, ma sono stati “restituiti”, perché non più desiderati. Ogni storia è diversa, ma un cane o un gatto che abbiano vissuto con una famiglia, in una casa, soffrono poi moltissimo, quando si ritrovano in una gabbia: anche se l’attenzione c’è, e ci sono presenza, pulizia e cibo.
Si fa quello che si può: e i vo­lontari fanno la differenza, nel
rendere migliore la permanenza. Il gruppo è impegnato anche nella diffusione delle adozioni, e nelle iniziative di sostegno delle particolari necessità. L’associazione si compone di ragazzi, che collaborano insieme. È possibile scrivere all’associazione, per dare una mano, e per contribuire. L'indirizzo di posta elettroni­ca è improntavolontaricanile@gmail.com.
Cè anche una pagina su FB: il nome è “L’im­pronta volontari indipendenti canile”. I ragazzi ringraziano i consiglieri comunali che – in modo trasversale – hanno contribuito a sostenere le ra­gioni del volontariato nel canile comunale: Edmondo Bucchioni, Marcello Delfino. Maurizio Ferraioli, Giulio Guerri, Roberto Luciano Masia e Pierluigi Sommovigo.
E già oggi dalle 15.30 alle 20. l'associazione L'Impronta sarà in centro, in via del Prione, nei pressi del museo Lia. con alcuni dei cagnolini del canile di San Venerio. Ci sarà la dolce Ara, che ancora non ha trovato adozione: e che ormai si è abi­tuata a fare da mascotte alle uscite dalla struttura di San Venerio. E ci sarà Nerone, “detto anche Hamilton per la sua guida spericolata". E' un cane che si avvale del carrellino. per muoversi.

Chiara Bellè..un mito...recupera anche galline!!Grazie come sempre a Carlo e Perla!!!

 

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L’ha trovata una ragazza, che fa volontariato al canile.
C’era qualcosa, che si muoveva, sul ciglio della strada. Dietro le piume, arriffate, c’era una testolina reclinata. Gli occhietti ormai chiusi, magrissima. Una gallina.
Non è davvero il classico salvataggio, quello di Elvira: come è stata ribattezzata.
Evidentemente qualcun l’aveva gettata via, viva, perché non stava bene.
Non serviva più. Non valeva più niente. Elvira non aveva più forze.
Non riusciva più a mangiare, da sola. Si è lasciata avvicinare, inerme, e raccogliere.
E il consulto del veterinario è stato serio: stava combattendo una malattia respiratoria. Curare un animale, costa.
Lo sa bene chi ha un cane, un gatto: o anche una gallina.
Costa sacrifici, e costa medicine. Spesso, purtroppo, capita che gli animali che non stanno bene siano abbandonati, in strada.
Elvira era molto triste. È solo una gallina, certo, ma ormai aveva incrociato il suo destino, con quello di chi non ha voluto lasciarla così, con la sua sofferenza.
Il costo della cura, di certo supera il suo valore di mercato: come avviene per le galline ovaiole, sfruttate negli allevamenti intensivi.
Quando sono sfinite, vengono gettate via. Per la giovane che l’ha trovata, è stata una scommessa. Elvira aveva bisogno di cure, e di un aiuto, per ricominciare a mangiare.
Lo studio del medico veterinario Carlo Andreoni e la pazienza della volontaria Perla Lucchini, hanno consentito a Elvira di superare la malattia, e di tornare in piena salute.
E lei, per tutta risposta, ha deposto le prime uova, perfette. Il suo modo per dire grazie, per essere stata restituita alla sua vita. Una vita migliore.
Forse, chissà, era stata acquistata per le carni: invece la ragazza che l’ha salvata, la terrà con se, in un’area verde.
Potrà girare libera. Elvira sa già come ringraziare: con il dono delle sue uova.
Una storia singolare, che richiama la bella iniziativa di alcune donne inglesi, che riscattano le galline scartate dagli allevamenti, quando lo stress le rende troppo fragili e confezionano per loro maglioncini, al posto delle piume perdute.
Prima che qualcuno dica che c’è qualche essere umano che ha più bisogno, va detto che per ogni maglioncino confezionato, non viene chiesto un euro, ma una donazione all’infanzia.
Perché si può rispettare e amare la vita, in tutte le sue forme.
Come nel caso di Elvira, sfruttata e riscattata dal bel gesto di una ragazza.

Nerone cerca casa, ed è protagonista di questo articolo uscito su Il Secolo XIX.

 

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NERONE è sceso in città. La neonata associazione dei volontari del canile di San Venerio, composta da giovani che da tempo prestano servizio vo­lontario nella struttura, ha portato in centro il cagnolino di otto anni, paralizzato alle zampe posteriori, che ha necessità del carrellino, per uscire. Il suo nome è Nerone: purtroppo le zampette non rispondono più, ma questa limitazione non ha cambiato il suo carattere, so­cievole e positivo. «Lui non sa nemmeno di essere un cane diverso dagli altri - raccontano i volontari - e infatti corre come un matto, con o senza carrellino. È un un cane pieno di gioia di vivere. E ama moltissimo la compagnia». È stata la sua prima uscita pubblica, dopo i giretti con i volontari, fatti più volte all’esterno del canile. Giretti che naturalmente Nerone adora. Gli piace stare in compa­gnia, in mezzo alle persone, e gli piace tanto uscire dalla sua gabbia, sulla strada.
Da qui, il nome della prima passeggiata ufficiale: «Nerone on the road». Sono tanti, i cani del canile comunale: ce ne sono di taglie diverse, da quelli piccoli a quelli più grandi. Molti sono adulti e non per questo meno belli dei cuccioli. Anzi: il cane adulto è più semplice da gestire e ha tantissimo affetto da dare. Il canile si può visitare, per farsi un'idea di quanti cani siano in attesa di un’adozione. Ci sono anche numerosi gatti, che sperano di poter trovare una famiglia. Nei giorni di martedì, giovedì, venerdì e domenica (16-19) e sabato (10-19). ci sono anche i volontari, ad affiancare gli operatori. Si tratta degli orari migliori, per fare una visita, perché il personale ha da sbrigare tutti i compiti quotidiani di pulizia, e potendo contare sui volontari è possibile avere una guida in più, e visitare la struttura con calma, per visionare i tanti cani che aspet­tano un’adozione.

Il nostro banchetto in Piazza Beverino con Pongo ed Arturo raccontato in questo articolo su Il Secolo XIX.

 

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I volontari dell’Impronta in strada per cercare i padroni di Pongo e Arturo
Oggi, dalle 15 alle 20, l’associazione Impronta, che raccoglie i volontari del canile, sarà in piazza Beverini, con un punto informativo sulle attività di volontariato. Ci saranno anche due testimonial importanti: due cani che vivono in cella, e che sperano in un’adozione.
SI tratta di Arturo e Pongo. Arturo ha un mix di colori, dal bianco al nocciola, mentre Pongo è nero, brizzolato sul musetto.
Sono due cani molto tranquilli, docili, giocherelloni, che amano la presenza umana.
«Hanno un carattere splendido – raccontano i volontari – che la gabbia non ha cambiato: sono gioiosi, vogliono fare amicizia, e sono adatti a qualsiasi tipo di famiglia».
Le uscite dei volontari hanno dato l’opportunità di molte adozioni. C’è chi ha in animo di prendere con sé un cane, e per tante ragioni non pensa al canile. Forse temendo che i cani abbandonati possano essere meno belli o meno facili da gestire.
È il contrario. Non solo i cani sono belli, ma sono predisposti a un affetto anche più grande, rispetto agli altri: perché hanno sperimentato la solitudine.
A rotazione, l’associazione Impronta porterà in città altri cani, nel tentativo di farli conoscere.

Il nostro banchetto in città su Il Secolo XIX.

 

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Tre amici a quattro zampe, in cerca di un'adozione, saranno protagonisti dell'iniziativa in programma oggi, ma anche domani, dalle 15.30, in piazzetta Attilio Del Santo, in centro, alla Spezia. Li porteranno i volontari dell'associazione L'Impronta, nell'intento di far conoscere i cani ospiti del canile comunale di San Venerio. Ce ne sono di diverse razze, di misura piccole e media, oppure grande. E' possibile visitare la struttura per visionare i tanti cani che aspettano un'adozione.


Articolo uscito su Il Secolo XIX che parla del contest fotografico per sensibilizzare le persone contro l'uso di petardi a capodanno.

 

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Ecco i vincitori del contest fotografico organizzato dalle sigle animaliste e ambientaliste contro i botti di fine anno, che terrorizzano gli animali.
Le fotografie più gettonate, che saranno premiate con pensierini per cani e gatti, sono quelle di Mosè Celeghin, con "Milù fra i cappotti", la sua gattina, che ha ritratto anche accanto ad un fiasco, con la scritta "Facciamoci due gotti, e non pensiamo ai botti"; quella di Federica Cappagli, che ha postato il suo cane Pago, che ormai non li sente più, è sordo, ma solidarizza con i cani che li sentono purtroppo molto bene; quella di Elena Genovesi, che ha inventato una sorta di fumetto, con il primo cane che dice appunto ”No ai botti, sì ai biscotti”, e l'altro che sospira: “Ma questa pensa sempre a magnà…”; quelle di Laura Pezzica con Amabile ed Alice Bufano con Rex.
Il contest è stato organizzato dall'associazione I tesori di Beta, insieme a “Lipu”, “Lav”, l'associazione “L'Impronta”, “Legambiente”, “Sos Randagi”, “Animalisti Italiani” e ha affiancato la campagna di sensibilizzazione che anche quest’anno ha mobilitato centinaia di volontari.

L'adozione del gatto Giuliano in questo articolo della giornalista Sondra Coggio su Il Secolo XIX.

 

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E dopo Harlock, il micio senza un occhio, adottato solo pochi giorni fa da una giovane donna che ha saputo guardare oltre quel particolare, anche il gatto Giuliano ha trovato una casa, e ha potuto lasciare il canile comunale spezzino.
Un’adozione del cuore, quella del gattino, che stava così male in canile da “strapparsi tutto il pelo”.
Non era felice, nonostante le cure prestate dal personale e dai volontari.
C’è poco da fare. Una gabbia non è il massimo. E anche se Giuliano poteva uscire in cortile, non si trattava di una vita vera.
Era un mondo “chiuso”, inevitabilmente troppo stretto, per un felino.
A raccontare della sua tristezza, del suo lento scivolare in una sorta di abbandono, sono i volontari dell’associazione L’Impronta, che si erano presi particolarmente a cuore il suo caso, e ora sono veramente contenti di questo lieto fine.
“Era un gatto meraviglioso, ma soffriva la reclusione – raccontano – tanto che piano piano il suo carattere è cambiato.
Sembrava triste. La sua bella pelliccia si era tutta rovinata. Si accontentava ormai di uscire solo poco, in canile, e poi – dopo aver guardato il mondo – tornava ad appallottolarsi su sé stesso”.
Svogliato. Rassegnato. Disinteressato del mondo e della sua stessa vita. Giuliano era diventato così.
Ad adottarlo, è stato il proprietario di altri tre gatti, che è salito apposta per portarlo via, e dargli una possibilità.
Ora, Giuliano ha uno spazio verde, e una casa tutta sua: è finalmente libero, e amato, libero di essere gatto, in uno spazio protetto, ma comunque simile alla natura, che tanto gli mancava in canile.

I nostri amici a quattro zampe testimonial nella campagna contro i botti sono finiti anche tra le pagine de Il Secolo XIX in questo articolo della giornalista Sondra Coggio.

 

Per agevolarne la lettura  riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:

 

QUARANTA spazi di affissione, messi a disposizione dal Comune della Spezia, accoglieranno da oggi la campagna “Amiamoli un botto”: mirata a convincere gli spezzini a rinunciare ai botti di fine anno, nel rispetto degli animali, che soffrono moltissimo, e si terrorizzano, a causa delle esplosioni.
Già in questi giorni, c’è chi si diverte a sparare petardi: nonostante manchino ancora due settimane a Capodanno. Ci sono molte segnalazioni, da parte di cittadini, che lamentano di non poter portar fuori il proprio cane, in certi quartieri: in cui c’è chi già “festeggia”. In particolare, accade all’Umbertino. Serve più sensibilità.
La campagna vede unite tante associazioni: Animalisti Italiani, Associazione Beta, Lega anti vivisezione Lav, Legambiente, Lipu, Sos Randagi, Associazione L’Impronta. Vuole far capire gli effetti devastanti delle esplosioni, su cani e gatti, ma anche volatili, e tutti gli animali in genere. Federica Furlan, di Animalisti Italiani, ha messo a punto anche una filastrocca, sottolineando che i botti non sono festa per tutti: il gatto non ha pace, il cane spezza la catena e fugge, l’uccellino giace a terra inanimato, perché gli si è fermato il cuore.
E’ l’effetto del terrore: da qui l’invito a far festa rinunciando ai petardi, per un’esplosione di sola allegria. Ci sono anche i consigli, per evitare conseguenze drammatiche: non lasciare soli i propri animali, minimizzare il rumore accendendo radio o televisione, evitare di lasciarli all’aperto in giardino o sul balcone, evitare di legarli alla catena, dotarli di elementi identificativi in modo da poterli ritrovare in caso di fuga. E poi, se il cane è anziano, o cardiopatico, o sensibile allo stress, contattare il proprio veterinario, per intervenire preventivamente - nel caso - con un tranquillante, che possa minimizzare gli effetti dei botti. Come testimonial della campagna, sono stati scelti i cani del canile comunale di San Venerio. Le immagini sono di una giovanissima volontaria, Martina Pindaro. Ciascuno regge un cartello, con su scritto “Botti? No Grazie”, o altri slogan simpatici, come “No ai botti, sì ai biscotti”.
«L’effetto è davvero d’impatto - sottolinea Pierandrea Fosella, fra i fondatori de L’Impronta - siamo convinti che servirà: è bello aver messo insieme tante associazioni, e aver collaborato tutti insieme. Chi ha curato la grafica, chi ha dato una mano, chi ha portato le fotografie in stampa, chi si occuperà della distribuzione».
Il consigliere comunale Roberto Luciano Masia si è reso interprete del progetto presso il Comune, che ha garantito gli spazi, ed il patrocinio. Ora tocca agli spezzini, dimostrare di aver compreso il senso profondo dell’appello di Nerone, di Apollo, di Pongo e di tutti gli altri cani, e dei gatti, e di tutti gli animali, che non comprendono il senso dei bombardamenti di Capodanno. Come dice Federica, meglio far esplodere solo l’allegria.

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