ABBIAMO BISOGNO DI BUONE NOTIZIE
Si abbiamo disperatamente bisogno di buone notizie in questo mondo che ultimamente non riusciamo più a capire, con le persone che sembrano attratte solo dell'apparenza, dell'effimero, del profitto a qualunque costo.
E questa storia è veramente da libro cuore, con un lieto fine bellissimo.
L'undici Luglio scorso riceviamo un messaggio dove una famiglia polacca ci chiedeva aiuto per ritrovare la loro gatta scappata durante la loro vacanza .
Facciamo un post di smarrimento sulla nostra pagina e siccome il luogo di smarrimento era Levanto, abbiamo messo in contatto la famiglia con Marta Rugiati.
Ed il merito del ritrovamento della gatta Carlmelka è tutto di Marta Rugiati e dei volontari che l'hanno aiutata nella ricerca.
Ed ora dopo quattro lunghi mesi la gatta Carlmelka è di nuovo insieme alla sua famiglia.
L’incredibile avventura a lieto fine della gatta Carmelka raccontata in questo articolo della giornalista Sondra Coggio uscito sul quotidiano Il Secolo XIX.
Per agevolarne la lettura riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:
Una famigliola polacca ha affrontato un viaggio di 1700 chilometri in auto, più altrettanti al ritorno, per tornare a riprendere la gattina Carmelka, fuggita in agosto a Lavaggiorosso, durante una vacanza spezzina. Joanna ed i tre figlioletti non si davano pace per l’assenza della micia, che ha ora 6 anni ma che è cresciuta con loro fin dalla nascita. Il loro affetto sincero ha spinto tutta la comunità a cercare la gatta, una british shortair grigia, dai riflessi lilla. E la tenacia ha premiato. Carmelka è stata avvistata. E, grazie alla collaborazione di più persone, è stata “catturata” e riconsegnata ai suoi “umani”. Regista dell’operazione, ancora una volta, è stata Marta, “la gattara di Levanto”, che in tanti anni di volontariato ha soccorso tantissimi esemplari in pericolo. La specie è affettuosa e docile, la famiglia aveva trascorso qualche giorno nel piccolo borgo di Lavaggiorosso, arroccato sui tornanti alle spalle di Levanto. Sul piazzale, la micia è inaspettatamente sfuggita al controllo. L’hanno vista nascosta dietro una siepe. Poi non più. Era il 30 giugno. Con profondo dispiacere, sono dovuti tornare in Polonia, ma non hanno mai smesso di lanciare appelli. E Marta si è tenuta in costante contatto. La micia è stata fortunata, perché in paese ci sono più persone che amano gli animali. E che mettono ciotola con acqua e cibo fuori dalla porta. Non è una città, non ci sono le insidie del traffico. E così Carmelka, pur non conoscendo il luogo, è sopravvissuta benissimo. I volontari che seguono la colonia felina di Lavaggiorosso si sono accorti che c’era un gatto in più. Non si avvicinava, ma approfittava del cibo per nutrirsi, non visto. «Abbiamo intuito fosse lei - racconta Marta - che si nascondeva in una cantina ed usciva solo per mangiare. Non si era allontanata, forse sperava di ritrovare i suoi cari». Con prudenza, la micia è stata seguita. È stata avvicinata. Un poco alla volta si è lasciata accarezzare. Una volta fotografata, si è avuta la certezza. Joanna l’ha riconosciuta. Ed è partita in auto con la figlioletta più grande. «Fra lavori, strade chiuse, difficoltà varie - spiega Marta - sono arrivate alle 17, che era già buio. La gatta appena ha sentito la loro voce ha iniziato a miagolare di gioia, pareva dicesse “sono qui, sono qui”. È stato un incontro commovente. Sono ripartite subito, altre 24 ore per tornare a casa. E ci hanno mandato le fotografie di Carmelka sul divano, con i tre bambini, finalmente insieme». Joanna ha portato dei doni di ringraziamento e soprattutto ha espresso riconoscenza e felicità. «Vederli di nuovo riuniti è stato bellissimo - confida Marta, commossa - a mia volta ringrazio chi mi ha aiutato a dare un lieto fine a questa storia».