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Adozioni
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L'adozione della nostra Elide dopo 14 anni di canile si meritava certamente un articolo su il Secolo XIX!!!
 
Voi ci credete ai miracoli di Natale? Noi a dire il vero...no. Però...però quest'anno qualcosa di miracoloso è successo. Elide, entrata in canile quando era solo una cucciola nel lontano 2005, dopo 14 lunghi anni di prigionia...è stata scelta! Proprio lei, sempre troppo schiva, sempre troppo nera, poi sempre troppo burbera, sempre più vecchia. Ma non per Chiara, che guardandola negli occhi è riuscita in un attimo a cogliere tutta la sua dolcezza, tutta la sua sofferenza e la sua rassegnazione...ha capito che dietro il suo ormai roco abbaiare nascondeva ciò che rimaneva della sua speranza di essere amata, del suo desiderio di un riscatto da una vita in prigione. Le persone come lei sono quelle grazie alle quali anche i più invisibili tra i cani sfortunati, hanno una possibilità.

L'adozione della nostra Elide dopo 14 anni di canile si meritava certamente un articolo su il Secolo XIX!!!

 

Voi ci credete ai miracoli di Natale? Noi a dire il vero...no. Però...però quest'anno qualcosa di miracoloso è successo. Elide, entrata in canile quando era solo una cucciola nel lontano 2005, dopo 14 lunghi anni di prigionia...è stata scelta! Proprio lei, sempre troppo schiva, sempre troppo nera, poi sempre troppo burbera, sempre più vecchia. Ma non per Chiara, che guardandola negli occhi è riuscita in un attimo a cogliere tutta la sua dolcezza, tutta la sua sofferenza e la sua rassegnazione...ha capito che dietro il suo ormai roco abbaiare nascondeva ciò che rimaneva della sua speranza di essere amata, del suo desiderio di un riscatto da una vita in prigione. Le persone come lei sono quelle grazie alle quali anche i più invisibili tra i cani sfortunati, hanno una possibilità. "E chi se lo aspettava “ è la frase che da quando Chiara è venuta a conoscerti i primi di Novembre per adottarti, ci siamo continuamente ripetuti emozionati ed increduli. Elide, Venerdì 13/12/2019 non è il giorno della tua nascita ma della tua rinascita, ora che quasi non ci sperava più nessuno hai varcato la soglia del canile per vivere circondata dal calore di una famiglia. Oltre all'amore di Chiara troverai anche l'affetto del bull-terrier Ciko, che sappiamo già sarà il tuo schiavetto, e di Zaza’ il gatto!! Ed ora vai Amore a recuperare tutto ciò che una vita in gabbia ti ha tolto! Un saluto col cuore, da tutti i tuoi volontari.


L'adozione del nostro supercoccoloso Baffo è finita tra le pagine de Il Secolo XIX in questo bell'articolo.Assieme a lui anche il bellissimo Bolt adottato mesi fa che si fa rubare la cuccia dal suo amico gatto.
 

L'adozione del nostro supercoccoloso Baffo è finita tra le pagine de Il Secolo XIX in questo bell'articolo.
Assieme a lui anche il bellissimo Bolt adottato mesi fa che si fa rubare la cuccia dal suo amico gatto.

 

"Era una normale giornata di maggio quando arriva il recupero animali: è un gatto. 'Un altro gatto da mettere in gabbia, speriamo abbia i padroni...'. Leggiamo la scheda sanitaria e una parola salta all’occhio 'FELV'. 'E ora dove lo mettiamo? Non possiamo metterlo con gli altri... dovremo metterlo in una stanzetta solo soletto'.
Per chi non lo sapesse la Felv è la leucemia felina, una malattia che indebolisce le difese immunitarie rendendo i gatti più vulnerabili e si può trasmettere attraverso la saliva o lo stretto contatto.
Lo chiamiamo Baffo. Appena arrivato aveva un brutto ascesso, il pelo ispido ed era un po’ scheletrico.
Ma Baffo non voleva proprio mollare e dopo qualche mese si è rimesso in piedi con tutte le sue forze 
Soffriva molto la solitudine, miagolava sempre in cerca di due coccole 'Baffo tesoro ora devo andare, dai se riesco dopo ripasso'.
Un giorno, alla fine di ottobre, sentiamo suonare il campanello 'Salve, vorrei adottare un gatto, non cucciolo, adulto, abbastanza adulto'.
Le proponiamo Baffo perché ci dice che non ha altri gatti e vive con un cane, Phoenix, anche lui adottato tempo fa in canile: la situazione ideale per baffo, lui che soffre tanto la solitudine.
Iniziamo gli avvicinamenti e vanno più d’accordo che mai
Grazie Michela per essere andata oltre la malattia ed aver permesso ad un gatto adulto di vivere il resto dei suoi anni in una famiglia circondato da coccole umane, e slinguazzate canine."


Oggi vorremmo salutare il dolce Eco volato sul ponte dell'arcobaleno e lo facciamo con le bellissime parole di Lara che lo ha adottato dal canile municipale all'età di 14 anni:
 
Questi sono gli Occhi che mi hanno fatto fermare, il tuo sguardo magnetico che mi ha stregato!“Ma ti rendi conto, ha già 14 anni, vivrà poco con te, poi soffrirai tanto, prendine un altro più giovane, oppure anche un cucciolo, così passerete più tempo insieme”Soffrirai tanto? Soffrirò tanto, lo so .... E lui, lui non soffrirà?Non soffre, come gli altri del resto, amici di gabbia? Non soffre di più di quelli che forse qualche possibilità ce l’hanno proprio perché sono cuccioli o più giovani? Non soffre alla sua età a continuare a vivere in gabbia e veder passare la gente davanti a sè ... “che bel musetto, ma è giovane, quanto ha? ... ha 14 anni! Ciao ...Quante persone hai visto passarti davanti, quante nei tuoi anni di prigionia? Troppe! E rimanevi sempre li …Ho fatto fortemente mia questa decisione, anche se c’erano persone che volevano convincermi del contrario.Le persone non sanno cosa si perdono quando adotti un cane anziano.La saggezza, la felicità nelle piccole cose, la calma, i propri limiti (che quelli sarebbe sempre buona cosa impararli il prima possibile) e tante, tante altre cose che custodisco gelosamente!Mi hai insegnato tanto e questo tanto me lo tengo stretto nel cuore e nella mente e non mi interessa del resto; quando ho deciso di toglierti da quella gabbia ho semplicemente ascoltato il mio cuore.Ora che te ne sei andato, manchi come l’ossigeno, ma credo succeda così, almeno per me succede cosi'.Credo e spero di averti regalato un po’ di vita giusta e dignitosa, quello che meritavi, anche per quel poco che è durata, perché eri un cane fantastico e pieno di vita; ma d’altronde come tu mi hai insegnato, non è importante il quanto, ma il come ...Riposa in pace Guerriero del mio cuore, del cuore di Niki che senza di te e’ un po’ persa, e di tutte quelle Persone che ti hanno voluto bene.Ci rincontreremo, ne sono certa 

Oggi vorremmo salutare il dolce Eco volato sul ponte dell'arcobaleno e lo facciamo con le bellissime parole di Lara che lo ha adottato dal canile municipale all'età di 14 anni:

 

Questi sono gli Occhi che mi hanno fatto fermare, il tuo sguardo magnetico che mi ha stregato!
“Ma ti rendi conto, ha già 14 anni, vivrà poco con te, poi soffrirai tanto, prendine un altro più giovane, oppure anche un cucciolo, così passerete più tempo insieme”
Soffrirai tanto? Soffrirò tanto, lo so .... E lui, lui non soffrirà?
Non soffre, come gli altri del resto, amici di gabbia? Non soffre di più di quelli che forse qualche possibilità ce l’hanno proprio perché sono cuccioli o più giovani? Non soffre alla sua età a continuare a vivere in gabbia e veder passare la gente davanti a sè ... “che bel musetto, ma è giovane, quanto ha? ... ha 14 anni! Ciao ...
Quante persone hai visto passarti davanti, quante nei tuoi anni di prigionia? Troppe! E rimanevi sempre li …
Ho fatto fortemente mia questa decisione, anche se c’erano persone che volevano convincermi del contrario.
Le persone non sanno cosa si perdono quando adotti un cane anziano.
La saggezza, la felicità nelle piccole cose, la calma, i propri limiti (che quelli sarebbe sempre buona cosa impararli il prima possibile) e tante, tante altre cose che custodisco gelosamente!
Mi hai insegnato tanto e questo tanto me lo tengo stretto nel cuore e nella mente e non mi interessa del resto; quando ho deciso di toglierti da quella gabbia ho semplicemente ascoltato il mio cuore.
Ora che te ne sei andato, manchi come l’ossigeno, ma credo succeda così, almeno per me succede cosi'.
Credo e spero di averti regalato un po’ di vita giusta e dignitosa, quello che meritavi, anche per quel poco che è durata, perché eri un cane fantastico e pieno di vita; ma d’altronde come tu mi hai insegnato, non è importante il quanto, ma il come ...
Riposa in pace Guerriero del mio cuore, del cuore di Niki che senza di te e’ un po’ persa, e di tutte quelle Persone che ti hanno voluto bene.
Ci rincontreremo, ne sono certa 


L'adozione del nostro guerriero Joey, ora Joy Bellè, è finita anche tra le pagine del Il Secolo XIX in questo bell'articolo.Buona vita Joy Bellè.....te la meriti tutta!!!
 
Il nostro guerriero Joy è stato adottato!!!In questa foto, scattatata quando era ancora in canile, la sua zampa stringe la mano della nostra volontaria e sua nuova mamma Chiara .Ed insieme ci scrivono:
 
Io e te.In questa foto non eravamo ancora Io e Te.In questa foto tu sei un gatto un po’ malconcio che aspetta, una carezza, la pappa, una voce amica e la mia mano è solo la mano di una volontaria che riesce con dispiacere a venire troppo poco in canile per coccolarvi e prendersi cura di voi micetti...Ma oggi, oggi tu fai parte della mia famiglia, con altri tre gatti.Potrei dire di averti scelto tra tanti, ma non sarebbe vero, non ho avuto scelta.Il tuo testone e la tua dolcezza mi sono entrati nel cuore, il tuo orecchio storto lo adoro; quando mi guardi con i tuoi occhietti un po’ stralunati mi fai morir dal ridere.La Fiv? Non ci fa paura, la Fiv fa paura per i gattini che sono fuori, in strada, al freddo, vulnerabili e disarmati.Sei un amore di gatto, sei un miracolato e tanti dicono fortunato; ma sono io che ho la fortuna di averti con me e vorrei che tanti capissero che adottare gatti adulti o malconci o stralunati è una fortuna, perché è un privilegio essere amati da esseri speciali.Quindi questa volta grazie lo dico io a te e buona vita a noi, Joy. Chiara e Joy.

L'adozione del nostro guerriero Joey, ora Joy Bellè, è finita anche tra le pagine del Il Secolo XIX in questo bell'articolo.
Buona vita Joy Bellè.....te la meriti tutta!!!

 

Il nostro guerriero Joy è stato adottato!!!
In questa foto, scattatata quando era ancora in canile, la sua zampa stringe la mano della nostra volontaria e sua nuova mamma Chiara .
Ed insieme ci scrivono:

 

Io e te.
In questa foto non eravamo ancora Io e Te.
In questa foto tu sei un gatto un po’ malconcio che aspetta, una carezza, la pappa, una voce amica e la mia mano è solo la mano di una volontaria che riesce con dispiacere a venire troppo poco in canile per coccolarvi e prendersi cura di voi micetti...
Ma oggi, oggi tu fai parte della mia famiglia, con altri tre gatti.
Potrei dire di averti scelto tra tanti, ma non sarebbe vero, non ho avuto scelta.
Il tuo testone e la tua dolcezza mi sono entrati nel cuore, il tuo orecchio storto lo adoro; quando mi guardi con i tuoi occhietti un po’ stralunati mi fai morir dal ridere.
La Fiv? Non ci fa paura, la Fiv fa paura per i gattini che sono fuori, in strada, al freddo, vulnerabili e disarmati.
Sei un amore di gatto, sei un miracolato e tanti dicono fortunato; ma sono io che ho la fortuna di averti con me e vorrei che tanti capissero che adottare gatti adulti o malconci o stralunati è una fortuna, perché è un privilegio essere amati da esseri speciali.
Quindi questa volta grazie lo dico io a te e buona vita a noi, Joy. 
Chiara e Joy.


 L'adozione delle nostre Anna ed Elsa sulle pagine del Secolo XIX.
 
Qui sotto lo scritto del post da cui è stato preso spunto:
 
Alcuni cani quando arrivano in canile si portano dietro un bagaglio, alle volte più leggero, alle volte più pesante.Voi quando siete arrivate avevate valigie molto pesanti e cicatrici di vita evidenti, che hanno fatto capire subito quale fosse stato il vostro vissuto.Tremavate dalla paura e stavate sempre vicine l’una all’altra, appallottolate come un’unica entità vitale.Per annusare, per fare i bisogni, per esplorare, per mangiare, per incoraggiarvi ... Anna e Elsa, due cagnette, ma una sola Anima!Abbiamo capito da subito che vista la vostra vita in simbiosi non potevamo certo farvi un torto e separare due cuori speciali come voi e per questo vi abbiamo sempre presentato come adozione di coppia.Abbiamo combattuto per questo, credendoci fino in fondo ... e finalmente in un giorno quasi alla fine dell’estate, é avvenuto il miracolo e una bellissima famiglia ha deciso di adottarvi entrambe, come era giusto che fosse.Anche loro vedendovi e conoscendovi man mano, si sono resi conto che non potevate essere assolutamente separate!Quel giorno eravamo strafelici per voi e non stavamo più nella pelle! Ora finalmente potete vivere la vita che vi siete sempre meritate, con tanto amore, coccole e un bel compagno di vita col quale giocare e fare lunghe passeggiate.Ringraziamo di cuore Cinzia e Manuel per questa bella adozione, perché si sono fidati di noi e hanno capito che quel cancello dovevate varcarlo insieme.

 L'adozione delle nostre Anna ed Elsa sulle pagine del Secolo XIX.

 

Qui sotto lo scritto del post da cui è stato preso spunto:

 

Alcuni cani quando arrivano in canile si portano dietro un bagaglio, alle volte più leggero, alle volte più pesante.
Voi quando siete arrivate avevate valigie molto pesanti e cicatrici di vita evidenti, che hanno fatto capire subito quale fosse stato il vostro vissuto.
Tremavate dalla paura e stavate sempre vicine l’una all’altra, appallottolate come un’unica entità vitale.
Per annusare, per fare i bisogni, per esplorare, per mangiare, per incoraggiarvi ... Anna e Elsa, due cagnette, ma una sola Anima!
Abbiamo capito da subito che vista la vostra vita in simbiosi non potevamo certo farvi un torto e separare due cuori speciali come voi e per questo vi abbiamo sempre presentato come adozione di coppia.
Abbiamo combattuto per questo, credendoci fino in fondo ... e finalmente in un giorno quasi alla fine dell’estate, é avvenuto il miracolo e una bellissima famiglia ha deciso di adottarvi entrambe, come era giusto che fosse.
Anche loro vedendovi e conoscendovi man mano, si sono resi conto che non potevate essere assolutamente separate!
Quel giorno eravamo strafelici per voi e non stavamo più nella pelle! Ora finalmente potete vivere la vita che vi siete sempre meritate, con tanto amore, coccole e un bel compagno di vita col quale giocare e fare lunghe passeggiate.
Ringraziamo di cuore Cinzia e Manuel per questa bella adozione, perché si sono fidati di noi e hanno capito che quel cancello dovevate varcarlo insieme.


Noi siamo in canile tutti i giorni per cercare di dare una vita degna di essere vissuta a tutti gli animali presenti, per chi ha avuto centinaia di richieste di adozione solo perchè di razza e per chi forse troverà una casa e per chi forse non la troverà mai.E vogliamo bene a tutti nella stessa smisurata maniera.Noi siamo in canile per gli ultimi,siamo in canile per gli invisibili,siamo in canile per chi ha un brutto carattere,siamo in canile per chi esteticamente non va di moda,In questo articolo uscito ieri su Il Secolo XIX e scritto dalla giornalista Sondra Coggio si parla di due animali sfortunati, due invisibili, due ultimi.Anche se non saranno mai scelti, noi, per loro ci saremo, ci saremo sempre.
 
Di seguito il post scritto per cercare adozione a Polifemo:
 
POLIFEMO: IL GATTO CON SOLO DUE CANINIC’era una volta in un ridente villaggio sospeso tra la terra e il mare un gatto di nome Polifemo.Polifemo non aveva un padrone o una casetta tutta sua...viveva alla giornata...”Ehiiii vecchietta! Sono quiiii, ce li hai due croccantini?”, “ho catturato un topolino!”, “che freddo che c’è stasera,brrrr”.Ma in pochi sapevano che Polifemo aveva un super potere: una forza eccezionale.Come in ogni buona comunità felina, in quella di Polifemo c’erano i bulli...si credevano forti e invincibili facendo del male ai gatti più piccoli e deboli.Ma un giorno arriva Polifemo e senza paura, con il suo super potere riesce a sconfiggerli uno alla volta...ma il prezzo da pagare è alto: infatti per ogni gatto difeso, Polifemo deve perdere un dente...Un giorno dovette difendere addirittura una gattina incinta e le conseguenze per lui furono disastrose infatti dovette sacrificare il suo occhio per il bene della gatta e dei suoi piccoli. Dopo questo episodio tutti i gatti della zona cominciarono a chiamarlo come il forzuto ciclope della mitologia greca.Ma Polifemo non si perse mai d’animo, aiutando circa 28 amici felini infatti questo piccolo supereroe ora conta solo due dentiOra è Polifemo ad avere bisogno del vostro aiuto e cerca qualcuno disposto a sacrificare un dentino per permettergli di vivere gli ultimi anni circondato dall’amore e dal buon cibo...e poi diciamocelo, potreste vantarvi di avere un gatto con i super poteri.

Noi siamo in canile tutti i giorni per cercare di dare una vita degna di essere vissuta a tutti gli animali presenti, per chi ha avuto centinaia di richieste di adozione solo perchè di razza e per chi forse troverà una casa e per chi forse non la troverà mai.
E vogliamo bene a tutti nella stessa smisurata maniera.
Noi siamo in canile per gli ultimi,
siamo in canile per gli invisibili,
siamo in canile per chi ha un brutto carattere,
siamo in canile per chi esteticamente non va di moda,
In questo articolo uscito ieri su Il Secolo XIX e scritto dalla giornalista Sondra Coggio si parla di due animali sfortunati, due invisibili, due ultimi.
Anche se non saranno mai scelti, noi, per loro ci saremo, ci saremo sempre.

 

Di seguito il post scritto per cercare adozione a Polifemo:

 

POLIFEMO: IL GATTO CON SOLO DUE CANINI

C’era una volta in un ridente villaggio sospeso tra la terra e il mare un gatto di nome Polifemo.
Polifemo non aveva un padrone o una casetta tutta sua...viveva alla giornata...”Ehiiii vecchietta! Sono quiiii, ce li hai due croccantini?”, “ho catturato un topolino!”, “che freddo che c’è stasera,brrrr”.
Ma in pochi sapevano che Polifemo aveva un super potere: una forza eccezionale.
Come in ogni buona comunità felina, in quella di Polifemo c’erano i bulli...si credevano forti e invincibili facendo del male ai gatti più piccoli e deboli.
Ma un giorno arriva Polifemo e senza paura, con il suo super potere riesce a sconfiggerli uno alla volta...ma il prezzo da pagare è alto: infatti per ogni gatto difeso, Polifemo deve perdere un dente...
Un giorno dovette difendere addirittura una gattina incinta e le conseguenze per lui furono disastrose infatti dovette sacrificare il suo occhio per il bene della gatta e dei suoi piccoli. Dopo questo episodio tutti i gatti della zona cominciarono a chiamarlo come il forzuto ciclope della mitologia greca.
Ma Polifemo non si perse mai d’animo, aiutando circa 28 amici felini infatti questo piccolo supereroe ora conta solo due denti
Ora è Polifemo ad avere bisogno del vostro aiuto e cerca qualcuno disposto a sacrificare un dentino per permettergli di vivere gli ultimi anni circondato dall’amore e dal buon cibo...e poi diciamocelo, potreste vantarvi di avere un gatto con i super poteri.


L'adozione del cuore del gatto Harlock da parte dell'Assessore ai diritti animali del Comune della Spezia Giulia Giorgi su il Secolo XIX.
 
Per agevolarne la lettura  riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:
 
Un anno fa, ad agosto, l’assessore Giulia Giorgi aveva scelto al canile comunale della Spezia il gattino più fragile, acciaccato, diversamente bello. Non aveva un occhietto, partiva già vantaggiato. Far adottare un cane o un gatto al canile è già un’impresa faticosa, per i volontari. Se poi è disabile, la fatica raddoppia. Giulia aveva scelto proprio lui. Un anno di amore ha trasformato il piccolo in un sontuoso gattone.
«È passato un anno – racconta l’assessore – da quella mattina di agosto, in cui ti ho visto al nostro canile. Eri piccolo, indifeso, ma già speciale. Ora nonostante la tua piccola disabilità, sei diventato un super gattone».
Sono le adozioni più belle. E – per fortuna – esistono. Come nel caso di un cane anziano, Scimitarra, scelto due anni fa da una famiglia che lo ha voluto portare via al canile, in cui i volontari facevano il possibile, ma non potevano sostituire l’affetto di una famiglia.
Proprio ieri la famiglia ha scritto una bellissima lettera aperta, per raccontare «due anni di noi», ringraziando i volontari per aver tenuto così bene il nonnino, che ancora vive e che finalmente ha tutte le gioie che aveva sognato.
Per informazioni sulle adozioni dei gatti contattare Barbara 348-9761165 oppure Alessandra 328-2929254. Per le adozioni dei cani Losa 320-1458159 o Elisabetta al 338-2635117.

L'adozione del cuore del gatto Harlock da parte dell'Assessore ai diritti animali del Comune della Spezia Giulia Giorgi su il Secolo XIX.

 

Per agevolarne la lettura  riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:

 

Un anno fa, ad agosto, l’assessore Giulia Giorgi aveva scelto al canile comunale della Spezia il gattino più fragile, acciaccato, diversamente bello. Non aveva un occhietto, partiva già vantaggiato. Far adottare un cane o un gatto al canile è già un’impresa faticosa, per i volontari. Se poi è disabile, la fatica raddoppia. Giulia aveva scelto proprio lui. Un anno di amore ha trasformato il piccolo in un sontuoso gattone.
«È passato un anno – racconta l’assessore – da quella mattina di agosto, in cui ti ho visto al nostro canile. Eri piccolo, indifeso, ma già speciale. Ora nonostante la tua piccola disabilità, sei diventato un super gattone».
Sono le adozioni più belle. E – per fortuna – esistono. Come nel caso di un cane anziano, Scimitarra, scelto due anni fa da una famiglia che lo ha voluto portare via al canile, in cui i volontari facevano il possibile, ma non potevano sostituire l’affetto di una famiglia.
Proprio ieri la famiglia ha scritto una bellissima lettera aperta, per raccontare «due anni di noi», ringraziando i volontari per aver tenuto così bene il nonnino, che ancora vive e che finalmente ha tutte le gioie che aveva sognato.
Per informazioni sulle adozioni dei gatti contattare Barbara 348-9761165 oppure Alessandra 328-2929254. Per le adozioni dei cani Losa 320-1458159 o Elisabetta al 338-2635117.

Articolo uscito su Il Secolo XIX
Per agevolarne la lettura  riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:
 
Il Comune della Spezia ha so­speso il mandato in base al quale la dipendente comunale Antonietta Zarrelli prestava parte del suo servizio presso la Provincia, nell'area del dirigente Gianni Benvenuto.
Lo portello provinciale di tutela degli animali, come concepito fin qui, è stato disattivato.
La decisione è maturata in autotutela, a fronte degli av­visi di conclusione delle indagini su presunti reati inerenti il canile comunale, all'indirizzo della Zarrelli e della sua dirigente degli anni fra 2012 e 2016, Laura Niggi. Su esposto di Legambiente, basato sulle testimonianze dei volontari del canile, il procuratore Rossella Soffio ha ipotizzato che gli uffici ab­biano pagato per anni un nu­mero di gatti maggiore del reale, con potenziale truffa e falso a carico dei funzionari, ma anche dei soggetti privati
che gestivano il canile, Anta prima e Animalcoop dopo. Nel caso della Zarrelli, le è stata contestata anche la di­vulgazione di notizie d’ufficio. Avrebbe informato Ernesto Zagni, di Animalcoop, di un controllo della polizia provinciale, che aveva for­malmente richiesto nell’eser­cizio dei suoi doveri.
Zagni e Valentina D’Ales­sandro, di Animalcoop, sono accusati anche di aver detenuto cani e gatti in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze.
Al momento le accuse sono solo ipotizzate. Sarà il giudice dell’udienza preliminare a stabilire se archiviare o rinviare a giudizio. L’ammi­nistrazione civica ha preferito agire in autotutela. Già a metà dello scorso anno, quando si era appreso dell’inchiesta, la competenza del canile era stata passata dalla Zarrelli al dipendente Massimo Baudone, dalla dirigente Niggi al dirigente Massimiliano Curletto, fermi restando ovviamente i rapporti pro­fessionali all’intemo della struttura comunale, ma su al­tri settori.
Sulla stessa linea, è arrivata la sospensione del mandato in Provincia. Contattata, ieri la Zarrelli non ha inteso commentare. La notizia dell’inchiesta spezzina ha avuto eco anche a Castelnovo di Sotto, in Emilia, dove Valentina D’Alessandro ed Ernesto Zagni gestiscono - dall’estate scorsa - un canile privato. Si tratta della strut­tura denunciata a fine 2018 da una associazione animali­sta, che lamentava criticità gravi risalenti al periodo di gestione precedente.
Il Comune emiliano era in­tervenuto con un’ordinanza che vietava nuovi ingressi. La consigliera 5 Stelle Giulia Gibertoni ha chiesto di cono­scere lo stato attuale del rifu­gio, che ospita anche una dozzina di sfortunati cani li­guri, sequestrati anni fa, al centro di un contenzioso su chi debba pagare il manteni­mento.—

Articolo uscito su Il Secolo XIX

Per agevolarne la lettura  riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:

 

Il Comune della Spezia ha so­speso il mandato in base al quale la dipendente comunale Antonietta Zarrelli prestava parte del suo servizio presso la Provincia, nell'area del dirigente Gianni Benvenuto.
Lo portello provinciale di tutela degli animali, come concepito fin qui, è stato disattivato.
La decisione è maturata in autotutela, a fronte degli av­visi di conclusione delle indagini su presunti reati inerenti il canile comunale, all'indirizzo della Zarrelli e della sua dirigente degli anni fra 2012 e 2016, Laura Niggi. Su esposto di Legambiente, basato sulle testimonianze dei volontari del canile, il procuratore Rossella Soffio ha ipotizzato che gli uffici ab­biano pagato per anni un nu­mero di gatti maggiore del reale, con potenziale truffa e falso a carico dei funzionari, ma anche dei soggetti privati
che gestivano il canile, Anta prima e Animalcoop dopo. Nel caso della Zarrelli, le è stata contestata anche la di­vulgazione di notizie d’ufficio. Avrebbe informato Ernesto Zagni, di Animalcoop, di un controllo della polizia provinciale, che aveva for­malmente richiesto nell’eser­cizio dei suoi doveri.
Zagni e Valentina D’Ales­sandro, di Animalcoop, sono accusati anche di aver detenuto cani e gatti in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze.
Al momento le accuse sono solo ipotizzate. Sarà il giudice dell’udienza preliminare a stabilire se archiviare o rinviare a giudizio. L’ammi­nistrazione civica ha preferito agire in autotutela. Già a metà dello scorso anno, quando si era appreso dell’inchiesta, la competenza del canile era stata passata dalla Zarrelli al dipendente Massimo Baudone, dalla dirigente Niggi al dirigente Massimiliano Curletto, fermi restando ovviamente i rapporti pro­fessionali all’intemo della struttura comunale, ma su al­tri settori.
Sulla stessa linea, è arrivata la sospensione del mandato in Provincia. Contattata, ieri la Zarrelli non ha inteso commentare. La notizia dell’inchiesta spezzina ha avuto eco anche a Castelnovo di Sotto, in Emilia, dove Valentina D’Alessandro ed Ernesto Zagni gestiscono - dall’estate scorsa - un canile privato. Si tratta della strut­tura denunciata a fine 2018 da una associazione animali­sta, che lamentava criticità gravi risalenti al periodo di gestione precedente.
Il Comune emiliano era in­tervenuto con un’ordinanza che vietava nuovi ingressi. La consigliera 5 Stelle Giulia Gibertoni ha chiesto di cono­scere lo stato attuale del rifu­gio, che ospita anche una dozzina di sfortunati cani li­guri, sequestrati anni fa, al centro di un contenzioso su chi debba pagare il manteni­mento.—

Quando abbiamo iniziato a partecipare a questo banchetto informativo che si tiene in concomitanza con la fiera degli uccelli a Sarzana la nostra Associazione non era ancora nata e partecipavamo come


Quando abbiamo iniziato a partecipare a questo banchetto informativo che si tiene in concomitanza con la fiera degli uccelli a Sarzana la nostra Associazione non era ancora nata e partecipavamo come "Volontari del canile di San Venerio".
Sono passati sette anni (noi partecipiamo da 5 anni ed insieme a noi ed alla LIPU si sono aggiunte tante altre Associazioni del territorio.
Vorremmo ricordare che in tutti questi anni abbiamo soltanto fatto informazione in maniera pacifica e non abbiamo mai ceduto alle provocazioni di chi non voleva partecipassimo alla fiera.
E se anche l'anno prossimo ci sarà la fiera degli uccelli a Sarzana ci saremo anche noi a sensibilizzare le persone contro questa "tradizione" di far nascere vivere e morire un uccello in una minuscola gabbia solo per attirare in una trappola mortale i loro simili.
Un ringraziamento particolare va ad Ornella Civetta di Cittadini Consapevoli per l'organizzazione.

 

Per agevolarne la lettura  riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:

 

«È una forma di tortura e di sofferenza, rinchiudere in una gabbia un animale che è nato per volare. Si tratta di costrizioni che sempre più persone avvertono come crudeli. I richiami vivi sono un retaggio di epoche troppo distanti dalla nostra, metodi che vanno abbandonati e consegnati al passato». I volontari di undici associazioni ambientaliste hanno dato vita a un presidio di informazione e di sensibilizzazione, mirato a spiegare quanto sia doloroso, per un uccello, essere condannato a un ergastolo a vita. Non è la prima volta che il mondo del volontariato si unisce, per invitare al rispetto di tutte le forme di vita.
Per dare l’idea del disagio, i volontari si sono chiusi a turno in una gabbia, calando sul viso delle maschere. È stato un modo per comunicare in forma visiva il senso della manifestazione, che si è svolta in termini pacati, offrendo ai passanti l’opportunità di approfondire il tema. In molti si sono fermati ad ascoltare. Accanto ai volontari del gruppo Cittadini consapevoli, che hanno promosso il punto informativo, hanno preso parte i rappresentanti di Beta, Legambiente, Liberi, Anta, L’Impronta, Sos Randagi, Ca-terina, Arkus, Quattro zampe in verde, Lipu. Il fronte ambientalista è notoriamente distante dalle posizioni delle associazioni venatorie. «Nel caso dei richiami vivi - spiegano - il dissenso è condiviso anche da chi non necessariamente è animalista. Si tratta di forme di tortura non necessarie, che si potrebbero evitare».
Associazioni come la Lipu si battono da anni perché si ponga fine all’uso dei piccoli migratori, come i tordi ed i merli, ma anche di altre specie, per attirare uccelli della stessa specie, per abbatterli. Gli ambientalisti contestano l’inganno sotteso a questa pratica, che prevede che gli uccellini siano tenuti al buio per mesi e tirati fuori solo per le battute di caccia. —
 
 
 
 

La nostra bellissima Perla cerca casa ed è protagonista di questo articolo uscito su Il Secolo XIX.
 
Questo il post scritto per cercarle adozione:
 
Perla e la notte di San Lorenzo.
Io sono una gatta, ma ho sentito dire che la notte di San Lorenzo cadono le stelle e si possono esprimere i desideri, io di desideri non me ne intendo perché non ne ho molti in realtà; vorrei la pappa buona tutti i giorni, una cuccia morbida, le carezze solo quando voglio io perché appunto, sono una gatta e non voglio essere strapazzata come una pupazzina, vorrei anche un po' di amore e una famiglia per tutti i gattini che come me passano molto tempo della loro vita in gabbia.Ma la notte di San Lorenzo è successa una cosa: una stellina è caduta proprio vicino alla mia gabbietta e mi ha sussurrato nelle orecchie che anch'io troverò una famiglia...una famigliaaaa?!? oddio che gioia, mi sono vibrati tutti i baffi, la mia coda ha iniziato a vorticare dalla felicità e non stavo più nel pelo...poi però mi sono svegliata ed ero ancora qui... chiusa nella mia gabbietta...qualcuno può aiutare la mia stellina a far avverare il mio desiderio?

La nostra bellissima Perla cerca casa ed è protagonista di questo articolo uscito su Il Secolo XIX.

 

Questo il post scritto per cercarle adozione:

 

Perla e la notte di San Lorenzo.

Io sono una gatta, ma ho sentito dire che la notte di San Lorenzo cadono le stelle e si possono esprimere i desideri, io di desideri non me ne intendo perché non ne ho molti in realtà; vorrei la pappa buona tutti i giorni, una cuccia morbida, le carezze solo quando voglio io perché appunto, sono una gatta e non voglio essere strapazzata come una pupazzina, vorrei anche un po' di amore e una famiglia per tutti i gattini che come me passano molto tempo della loro vita in gabbia.
Ma la notte di San Lorenzo è successa una cosa: una stellina è caduta proprio vicino alla mia gabbietta e mi ha sussurrato nelle orecchie che anch'io troverò una famiglia...
una famigliaaaa?!? oddio che gioia, mi sono vibrati tutti i baffi, la mia coda ha iniziato a vorticare dalla felicità e non stavo più nel pelo...
poi però mi sono svegliata ed ero ancora qui... chiusa nella mia gabbietta...
qualcuno può aiutare la mia stellina a far avverare il mio desiderio?


Articolo del Secolo XIX che parla della visita dell'associazione ANTA SPEZIA al Canile Municipale della Spezia.
 
Per agevolarne la lettura  riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:
 
Per otto anni, un po' di tempo fa, la onlus spezzina Anta ha gestito con dedizione il canile comunale della Spezia. Un anno fa ha affiancato i ragazzi della onlus L'Impronta, che hanno vinto la gara del Comune. E ora - trascorsi i primi 365 giorni - è salita a verificare. E ha promosso il risultato a pieni voti. “Fare volontariato attivo non è facile - spiega Anta - solo i folli, pensando di cambiare il mondo, alla fine lo cambiano davvero. E noi abbiamo pensato di poter cambiare in meglio la vita di tanti animali e abbiamo fatto tutto perché fosse così. I ragazzi dell'Impronta sono della stessa pasta. Vivono il canile come noi, da volontari puri. Pulizia impeccabile, piazzale ordinato ed accogliente, fiori e piante. Nessun odore o abbaio lamentoso”.
Anta ha girato ovunque, dalla lavanderia, “dove abbiamo visto belle pile di biancheria pulita, tanti collari in ordine, tendine, tovagliette”, alle gabbie.
Incontrando Marco, Elisabetta, Pierandrea, Valentina e la giovane Barbara. E Losa, che aveva appena finito la sua giornata al canile. Giudizi positivi sulle luci a led, alimentate dal nuovo impianto fotovoltaico, chiesto dall'Impronta e realizzato dal Comune.
“Seduti al fresco abbiamo assistito alla parata felice dei cani che abitano nella casetta del piazzale -raccontano Rossana, Raffaele, Elisa e Daniele - e al giro finale della sera, con un biscottino a tutti, un ultimo appello e un arrivederci al giorno dopo. Un canile a cinque stelle».

Articolo del Secolo XIX che parla della visita dell'associazione ANTA SPEZIA al Canile Municipale della Spezia.

 

Per agevolarne la lettura  riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:

 

Per otto anni, un po' di tempo fa, la onlus spezzina Anta ha gestito con dedizione il canile comunale della Spezia. Un anno fa ha affiancato i ragazzi della onlus L'Impronta, che hanno vinto la gara del Comune. E ora - trascorsi i primi 365 giorni - è salita a verificare. E ha promosso il risultato a pieni voti. “Fare volontariato attivo non è facile - spiega Anta - solo i folli, pensando di cambiare il mondo, alla fine lo cambiano davvero. E noi abbiamo pensato di poter cambiare in meglio la vita di tanti animali e abbiamo fatto tutto perché fosse così. I ragazzi dell'Impronta sono della stessa pasta. Vivono il canile come noi, da volontari puri. Pulizia impeccabile, piazzale ordinato ed accogliente, fiori e piante. Nessun odore o abbaio lamentoso”.
Anta ha girato ovunque, dalla lavanderia, “dove abbiamo visto belle pile di biancheria pulita, tanti collari in ordine, tendine, tovagliette”, alle gabbie.
Incontrando Marco, Elisabetta, Pierandrea, Valentina e la giovane Barbara. E Losa, che aveva appena finito la sua giornata al canile. Giudizi positivi sulle luci a led, alimentate dal nuovo impianto fotovoltaico, chiesto dall'Impronta e realizzato dal Comune.
“Seduti al fresco abbiamo assistito alla parata felice dei cani che abitano nella casetta del piazzale -raccontano Rossana, Raffaele, Elisa e Daniele - e al giro finale della sera, con un biscottino a tutti, un ultimo appello e un arrivederci al giorno dopo. Un canile a cinque stelle».

Articolo su il Secolo XIX dedicato agli ospiti del canile municipale e delle migliorie che si stanno approntando.
 
Per agevolarne la lettura lo riportiamo qui sotto in maniera integrale:
 
Via la ruggine dai container fatiscenti,via le erbacce dalle piane di sgambatura, via i rovi. E' faticosa,l'estate dei volontari del canile comunale della Spezia. I risultati, però, si vedono. Il rifugio sta rinascendo. I cani hanno ripreso vivacità. Sgambano di più, in un ambiente più pulito. E mangiano meglio, grazie alla collaborazione con Almo Nature. La campagna pro adozioni sta funzionando, ci sono sempre più gabbie vuote. Cercano ancora due carlini, mamma Lina e il figlio Carlo, teneri e buffi. Lei è chiara, anziana, lui giovane e vivace. Vivono in simbiosi, tranne...quando mangiano. Se compare una ciotola, si rischia la zuffa. Meglio mettere due ciotoline. Ed è curioso, perchè Lina e Carlo dormono nella stessa cuccia e si adorano. Sono, però, troppo gelosi. Sprizza energia- zampette corte, pelo nero scuro - Otto il bassotto. In gabbia salta e si dispera, sembra una molla. Fin qui non ha convinto ancora nessuno, a portarlo a casa. E dire che in passeggiata è buono, adora le coccole. Proprio come Timmy, pelo folto scuro e petto candido. La sua gioia è tale, che si scatena, appena è il suo momento di uscire. Può apparire irruento, ma è solo un cane giovane che ha tanto energia, costretta in pochi metri quadrati. Se avesse una casa e una famiglia, diventerebbe subito più sereno. Ci sono poi due sorelle, dalle orecchie giganti e morbide, dagli occhi scuri, ancora pieni di paura. Sono due cagnoline che cercano un'adozione di coppia. La prima parte della loro vita, tutta in salita, l'hanno affrontata insieme, facendosi coraggio l'una con l'altra. I volontari dell'Impronta no hanno il coraggio di separarle. Il canile è aperto tutti i giorni dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19. Il pomeriggio è meglio, per le visite, in quanto sono presenti i volontari. Per informazioni sulle adozioni chiamare Losa al 320 1458159 o Elisabetta al 3382635117.

Articolo su il Secolo XIX dedicato agli ospiti del canile municipale e delle migliorie che si stanno approntando.

 

Per agevolarne la lettura lo riportiamo qui sotto in maniera integrale:

 

Via la ruggine dai container fatiscenti,via le erbacce dalle piane di sgambatura, via i rovi. E' faticosa,l'estate dei volontari del canile comunale della Spezia. I risultati, però, si vedono. Il rifugio sta rinascendo. I cani hanno ripreso vivacità. Sgambano di più, in un ambiente più pulito. E mangiano meglio, grazie alla collaborazione con Almo Nature. La campagna pro adozioni sta funzionando, ci sono sempre più gabbie vuote. Cercano ancora due carlini, mamma Lina e il figlio Carlo, teneri e buffi. Lei è chiara, anziana, lui giovane e vivace. Vivono in simbiosi, tranne...quando mangiano. Se compare una ciotola, si rischia la zuffa. Meglio mettere due ciotoline. Ed è curioso, perchè Lina e Carlo dormono nella stessa cuccia e si adorano. Sono, però, troppo gelosi. Sprizza energia- zampette corte, pelo nero scuro - Otto il bassotto. In gabbia salta e si dispera, sembra una molla. Fin qui non ha convinto ancora nessuno, a portarlo a casa. E dire che in passeggiata è buono, adora le coccole. Proprio come Timmy, pelo folto scuro e petto candido. La sua gioia è tale, che si scatena, appena è il suo momento di uscire. Può apparire irruento, ma è solo un cane giovane che ha tanto energia, costretta in pochi metri quadrati. Se avesse una casa e una famiglia, diventerebbe subito più sereno. Ci sono poi due sorelle, dalle orecchie giganti e morbide, dagli occhi scuri, ancora pieni di paura. Sono due cagnoline che cercano un'adozione di coppia. La prima parte della loro vita, tutta in salita, l'hanno affrontata insieme, facendosi coraggio l'una con l'altra. I volontari dell'Impronta no hanno il coraggio di separarle. Il canile è aperto tutti i giorni dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19. Il pomeriggio è meglio, per le visite, in quanto sono presenti i volontari. Per informazioni sulle adozioni chiamare Losa al 320 1458159 o Elisabetta al 3382635117.


L'adozione di Balù e Judith su Il Secolo XIX!!!
Di seguito il post scritto per l'adozione della piccola Judith:
 
Noi siamo strafelici ma questa volta, dobbiamo ammetterlo, abbiamo giocato sporco.Ebbene si, L'Impronta che tanto ligia opera, questa volta si è messa le corna rosse, ha imbracciato il forcone e si è fatta diavoletto tentatore! JUDITH ADOTTATA!!! E che adozione, ragazzi!!! Non ne potevamo più di vedere la piccola Judith crescere in canile, lei che come entravi nella sua stanzetta iniziava a ronfare e giocare come una matta, chiedendo attenzione.Ma come potevamo fare, in giro, come purtroppo ormai ogni anno, ci sono sempre tanti gattini disponibili e con meno trafile da fare o garanzie da dare.E allora ecco che ci abbiamo messo una zampetta, ops, un'improntina... La famiglia che si era da poco portata a casa il nostro cucciolotto Balu', si era anche innamorata di lei ma con giudizio e coscientemente, avendo anche già un'altra gatta in casa, non avevano mai preso in considerazione seriamente l'adozione di Judith, preferendo concentrarsi sullo stabilire gli equilibri con il nuovo arrivato.Così ci abbiamo pensato noi ad agire d'istinto! Abbiamo passato talmente tanto tempo assieme che per noi erano una garanzia, eravamo certi sarebbe andato tutto per il meglio perché nelle case dove regna amore e serenità gli equilibri tra animali si trovano subito senza starci tanto a pensare.È bastata una telefonata ...e vissero tutti felici e contenti! 
(P.S. queste adozioni per noi sono importantissime perché dimostrano che a volte, privare un cane o gatto della compagnia di un altro animale è solo un nostro limite mentale, talvolta egoistico. Loro assieme stanno meglio e a noi cambia proprio poco)

L'adozione di Balù e Judith su Il Secolo XIX!!!

Di seguito il post scritto per l'adozione della piccola Judith:

 

Noi siamo strafelici ma questa volta, dobbiamo ammetterlo, abbiamo giocato sporco.
Ebbene si, L'Impronta che tanto ligia opera, questa volta si è messa le corna rosse, ha imbracciato il forcone e si è fatta diavoletto tentatore! 
JUDITH ADOTTATA!!! E che adozione, ragazzi!!! Non ne potevamo più di vedere la piccola Judith crescere in canile, lei che come entravi nella sua stanzetta iniziava a ronfare e giocare come una matta, chiedendo attenzione.
Ma come potevamo fare, in giro, come purtroppo ormai ogni anno, ci sono sempre tanti gattini disponibili e con meno trafile da fare o garanzie da dare.
E allora ecco che ci abbiamo messo una zampetta, ops, un'improntina... La famiglia che si era da poco portata a casa il nostro cucciolotto Balu', si era anche innamorata di lei ma con giudizio e coscientemente, avendo anche già un'altra gatta in casa, non avevano mai preso in considerazione seriamente l'adozione di Judith, preferendo concentrarsi sullo stabilire gli equilibri con il nuovo arrivato.
Così ci abbiamo pensato noi ad agire d'istinto! Abbiamo passato talmente tanto tempo assieme che per noi erano una garanzia, eravamo certi sarebbe andato tutto per il meglio perché nelle case dove regna amore e serenità gli equilibri tra animali si trovano subito senza starci tanto a pensare.
È bastata una telefonata ...e vissero tutti felici e contenti! 

(P.S. queste adozioni per noi sono importantissime perché dimostrano che a volte, privare un cane o gatto della compagnia di un altro animale è solo un nostro limite mentale, talvolta egoistico. Loro assieme stanno meglio e a noi cambia proprio poco)


Articolo apparso su il Secolo XIX che da consigli su come difendere i nostri amici a quattrozampe dal caldo.
Nella foto ci sono Fabio e il nostro Kratos mentre fa il bagnetto al canile municipale.
 
Per agevolarne la lettura lo riportiamo qui sotto in maniera integrale:
 
Attenzione al caldo. Non solo i bambini e gli anziani soffrono l'esposizione al sole. Gli animali hanno la stessa esigenza di proteggersi. E siccome non sono in grado di farlo da soli, sono nelle mani dei propri

Articolo apparso su il Secolo XIX che da consigli su come difendere i nostri amici a quattrozampe dal caldo.

Nella foto ci sono Fabio e il nostro Kratos mentre fa il bagnetto al canile municipale.

 

Per agevolarne la lettura lo riportiamo qui sotto in maniera integrale:

 

Attenzione al caldo. Non solo i bambini e gli anziani soffrono l'esposizione al sole. Gli animali hanno la stessa esigenza di proteggersi. E siccome non sono in grado di farlo da soli, sono nelle mani dei propri "umani", chiamati a dimostrarsi responsabili. Meglio uscire negli orari meno caldi ed evitare di farli correre sull'asfalto arroventato, peggio ancora legarli alla bicicletta, peraltro del tutto vietato. Si tratta di imposizioni che non fanno bene al proprio cane. I cuscinetti sotto le zampe, rischiano in questo periodo di ustionarsi e di bruciarsi. Nel caso apparissero screpolati, si può aiutare con un pò d'olio. Mai lasciare il cane chiuso in auto, sotto il sole, nelle ore più calde. Si rischia di provocare tanto male. Un conto è una fermata di un paio di minuti, all'ombra, con la ciotolina di acqua a disposizione e il finestrino aperto. Altra cosa è lasciarlo chiuso e andare in spiaggia. E' bene controllare che il proprio animale domestico, quale che sia, abbia a disposizione ombra e acqua. E non è affatto male pensare di rinfrescarlo, anche con un bagnetto magari al fiume, visto che di spiagge aperte ai cani ce ne sono pochissime. La stessa dieta dovrebbe essere alleggerita , confrontandosi con il proprio veterinario. La prevenzione aiuta ad evitare problemi di salute. Proprio come per gli esseri umani.


Si parla di Legolas in questo articolo uscito su Il Secolo XIX e scritto  dalla giornalista Sondra Coggio.
 
Per agevolarne la lettura lo riportiamo qui sotto in maniera integrale:
 
Suonano le campane, in una storica canzone di Leonard Cohen, Anthem, in cui si parla dell’imperfezione come di una breccia, in cui però filtra la luce. Una zampina imperfetta è la croce di un cucciolo rimasto solo in canile, dopo che tutto il resto della cucciolata è stato adottato. Non è perfetto. Non riesce a trovare casa. Era arrivato in uno scatolone, a settembre. Mamma e nidiata erano stati scaricati in città. Li avevano abbandonati così. Occhi ancora chiusi, tanta paura. Sono stati allevati in canile. E lui, forse il più bello, non ha trovato famiglia. Perché aveva una malformazione alla zampina davanti. I ragazzi dell’Impronta, che hanno imboccato i piccoli e se ne sono presi cura, non hanno potuto fare niente, per aiutare quella zampina un po’ diversa dalle altre. «Lo abbiamo portato dall’ortopedico – raccontano – ed è venuto fuori che dovrà essere operato, per arrivare ad una andatura equilibrata. Interverremo a fine estate. Continuiamo a sperare, però, che qualcuno se ne innamori, e che non resti tutta la vita chiuso qui». Un incrocio pittbull. Un cagnolino che va saputo gestire, ma che è stato cresciuto con affetto, e con quelle regole importanti, per un comportamento equilibrato e corretto. Perché si tratta di cani forti, impegnativi. Susanna Lora, Chiara Bellè ed Alessandro Meriggioli, nell’immagine, hanno trascorso ieri un pomeriggio da volontari, proprio con lui. «Potete venire a conoscerlo tutti i giorni, sabato e domenica compresi – sottolinea Pierandrea Fosella, fra i fondatori dell’Impronta - preferibilmente il pomeriggio dalle 16 alle 19, quando ci sono più volontari e c’è maggiore tranquillità». Naturalmente ci sono tantissimi altri cani e gatti in cerca di casa. Come Trilly, taglia media, nera e bianca, molto dolce, o come Timmy, tutto nero, esuberante, che adora camminare. O Blanca, tanto affettuosa quanto ancora spaventata. Alcuni sono molto giovani, come Tess, color nocciola, con il musino candido. Altri sono un po’ avanti con l’età. Come la piccola Anna, esile, molto dolce. O come Miele, che ha fatto troppi anni di canile e cerca davvero un giardino, in cui riposarsi un po’, o Homer, il pastore medio grande, tante volte arrivato ad un passo dall’adozione, ma purtroppo ancora lì. Per informazioni si possono contattare Elisabetta al 338 2635117 o Losa al 3201458159

Si parla di Legolas in questo articolo uscito su Il Secolo XIX e scritto  dalla giornalista Sondra Coggio.

 

Per agevolarne la lettura lo riportiamo qui sotto in maniera integrale:

 

Suonano le campane, in una storica canzone di Leonard Cohen, Anthem, in cui si parla dell’imperfezione come di una breccia, in cui però filtra la luce. Una zampina imperfetta è la croce di un cucciolo rimasto solo in canile, dopo che tutto il resto della cucciolata è stato adottato. Non è perfetto. Non riesce a trovare casa. Era arrivato in uno scatolone, a settembre. Mamma e nidiata erano stati scaricati in città. Li avevano abbandonati così. Occhi ancora chiusi, tanta paura. Sono stati allevati in canile. E lui, forse il più bello, non ha trovato famiglia. Perché aveva una malformazione alla zampina davanti. I ragazzi dell’Impronta, che hanno imboccato i piccoli e se ne sono presi cura, non hanno potuto fare niente, per aiutare quella zampina un po’ diversa dalle altre. «Lo abbiamo portato dall’ortopedico – raccontano – ed è venuto fuori che dovrà essere operato, per arrivare ad una andatura equilibrata. Interverremo a fine estate. Continuiamo a sperare, però, che qualcuno se ne innamori, e che non resti tutta la vita chiuso qui». Un incrocio pittbull. Un cagnolino che va saputo gestire, ma che è stato cresciuto con affetto, e con quelle regole importanti, per un comportamento equilibrato e corretto. Perché si tratta di cani forti, impegnativi. Susanna Lora, Chiara Bellè ed Alessandro Meriggioli, nell’immagine, hanno trascorso ieri un pomeriggio da volontari, proprio con lui. «Potete venire a conoscerlo tutti i giorni, sabato e domenica compresi – sottolinea Pierandrea Fosella, fra i fondatori dell’Impronta - preferibilmente il pomeriggio dalle 16 alle 19, quando ci sono più volontari e c’è maggiore tranquillità». Naturalmente ci sono tantissimi altri cani e gatti in cerca di casa. Come Trilly, taglia media, nera e bianca, molto dolce, o come Timmy, tutto nero, esuberante, che adora camminare. O Blanca, tanto affettuosa quanto ancora spaventata. Alcuni sono molto giovani, come Tess, color nocciola, con il musino candido. Altri sono un po’ avanti con l’età. Come la piccola Anna, esile, molto dolce. O come Miele, che ha fatto troppi anni di canile e cerca davvero un giardino, in cui riposarsi un po’, o Homer, il pastore medio grande, tante volte arrivato ad un passo dall’adozione, ma purtroppo ancora lì. Per informazioni si possono contattare Elisabetta al 338 2635117 o Losa al 3201458159