La storia del salvataggio della gattina Kelly intrappolata in un meandro di tubi fognari a Rocchetta Vara in questo articolo.
E qui sotto il nostro resoconto di quei giorni drammatici ma con un bel lieto fine:
THE DAY AFTER!!
Adesso che la stanchezza è passata e che l'adrenalina è scesa vorremo raccontare come è andata realmente la storia della gattina rimasta intrappolata per sette giorni nelle tubature di una struttura privata a Rocchetta Vara.
Per chi non avesse seguito la vicenda, per chi è curioso, per chi ha interesse nelle sorti altrui,vi raccontiamo la storia...
Partiamo da quando la nostra associazione è venuta a conoscenza di un gattino di circa 2 mesi intrappolato nelle tubature di scarico e quindi da quando possiamo essere testimoni (reali e fisici) della vicenda, sorvolando sul colpevole ritardo con cui è stata fatta muovere la macchina dei soccorsi. Specifichiamo fin da subito che con "veniamo a conoscenza" intendiamo la presa visione dello straziante video girato tra volontari dell'innesto di un tubo da cui provenivano gli strazianti lamenti di un gattino, lamenti che i presenti hanno ben impressi e mai dimenticheranno per tutta la vita.
Sabato mattina si recano alla struttura privata di Rocchetta Vara i nostri volontari Elisabetta, Paola, Kevin ed Eleonora per raggiungere la volontaria LIPU, Luna Bibicu. Nell'attesa dei Vigili del Fuoco, si prova ad intercettare il gattino. Sono già presenti ed operativi i due manutentori della struttura, tra cui Samir, che sarà uno dei principali attori di questa due giorni. Sul luogo intervengono anche i volontari Loredana Parodi e Matteo Basso ed è naturalmente presente il direttore della struttura privata. Per questioni pratiche e fisiche, mentre quasi tutti i volontari possono solo assistere al lavoro dei vigili del fuoco magari anche rompendo un po' per ognuno dire la sua, Kevin e Samir continuano la collaborazione alle opere di scavo e Paola si infila nel tombino alla ricerca del gattino. Una prima squadra dotata di escavatore, continua lo scavo già iniziato con piccone e pala da Kevin e Samir, ogni tanto gli scavi vengono interrotti per ascoltare il richiamo del gattino (richiamo che viene stimolato dall'audio del gattino stesso registrato) per poi riprendere una volta appurata la lontananza del gatto.Va precisato che il richiamo dentro un tubo non è facilmente ubicabile poiché l'eco è veramente fuorviante. Si continua a scavare fino al confine del muro che ha un'altezza di 6 metri, la conduttura viene rotta in più punti ma niente...
Agli astanti si aggiungono i nostri volontari Losa, Pierandrea e Valentina.
Verso le 21,00 subentra una seconda squadra di pompieri a dare il cambio, questa seconda squadra senza escavatore ma armata di piccone, pala ed il martello pneumatico, usato già durante tutto il giorno, di Samir. Si continua a scavare, viene intercettata la tubazione dentro il bosco, Kevin continua ad alternarsi con i vigli del fuoco con piccone, pala e mani. Intorno alle 22 rimangono solo i volontari della nostra associazione, i vigili del fuoco del Turno B, il direttore e Samir che intorno a mezzanotte deve necessariamente andare ma lascia a disposizione tutti i suoi attrezzi e le luci (purtroppo quelle dei vvff sono molto rumorose e vista la delicatezza della struttura in cui siamo, a nessuno sembra il caso di usarle). Intorno alle 1,30, creato un ultimo varco nella tubazione profonda sotto terra, si decide di abbandonare il luogo poiché la stessa pare ormai prevalentemente orizzontale ed il gattino, magari aiutato dalla mamma, in grado di uscire da solo, una volta calati il silenzio e la tranquillità. Vengono lasciati adiacenti l'apertura del tubo cibo e acqua fresca. Purtroppo al mattino veniamo subito avvisati da Lunita che il gattino non è ancora uscito e si continuano a sentire i miagolii in lontananza. Ritornano sul luogo di nuovo i nostri volontari Losa, Pierandrea, Kevin, Eleonora e dopo la nostra richiesta di aiuto si aggiunge anche Fabio (unico tra i volontari, fisicamente in grado di alternarsi nel lavoro con Kevin) con l'aggiunta del preziosissimo aiuto di Luciano Pieri, amico di Lunita, che è venuto ad aiutare con la sua telecamera-sonda. La sonda indica finalmente dove NON è il gatto e allora si continua a scavare per intercettare la tubatura ancora più avanti. Ma a scavare è solo Kevin coadiuvato da Losa, ci rendiamo conto che da soli non ce la possono fare, decidiamo di chiedere aiuto, mentre tante persone partono per venirci a dare una mano, in un momento di riposo e ristoro con anche un pò di fortuna(ci vuole anche quella)Losa e Kevin individuano abbastanza lontano dal punto in cui si stava scavando,un punto dell'asfalto in cui si avverte flebile il miagolio e si scopre un altro tombino mimetizzato perchè ricoperto dall'asfalto ... Kevin non perde tempo e picconando sull'anonimo asfalto troviamo un tombino coperto. Si riesce finalmente a liberare il coperchio a suon di picconate e una volta aperto, il gattino, grazie al cielo è li! In un tombino molto stretto e profondo almeno 3 metri! La paura a quel punto era che il gattino potesse infilarsi in altre tubature collegate al tombino e fare ulteriore strada. Vengono tappati subito gli altri tubi e dopo mezz'ora di appostamento( mentre il micino faceva capolino dalla tubazione in cui si era rifugiato) di Kevin(a testa in giù) con Fabio che lo teneva per i piedi il micio, attirato dal cibo, si fa prendere da Kevin e così è salvo!!!
Naturalmente il gatto è ora al sicuro presso una nostra volontaria che lo adotterà ed è stato visitato dal Dott.Carlo Andreoni che era già pronto a visitarlo fin dal giorno prima.
Per cui GRAZIE ai Vigili del Fuoco, GRAZIE a Samir,GRAZIE al direttore della struttura ed a tutti gli infermieri, GRAZIE a Losa ed alla sua determinazione, GRAZIE a Luna Bibicu e a tutti i volontari di qualsiasi appartenenza che hanno assistito pregando o anche solo tenendo una torcia in mano, GRAZIE al Dott.Andreoni che come sempre si è reso disponibile a prestare le cure ad un animale di "nessuno" e sopratutto GRAZIE a Kevin che è rimasto operativo per due giorni senza sostituzioni e senza mai sosta. I risultati così si ottengono quando ci sono persone veramente in gamba e quando si lavora tutti all'unisono perseguendo l'obiettivo.
Avremmo potuto provare anche a descrivervi le emozioni contrastanti di ansia, paura, gioia, stanchezza, frustrazione e felicità ma per quello non sarebbe bastato un libro.
Qui di seguito alcune foto che mostrano in parte la vastità dello scavo e l'ampiezza del luogo (lo scavo prosegue ad intervalli per una cinquantina di metri) e la signorina che ha tenuto tutti con il fiato sospeso...ah già... non ve lo abbiamo detto... è una femmina!
Non poteva essere altrimenti una che ha tenuto in scacco due squadre di vigili del fuoco, una squadra di infermiere, un'intera struttura piena di pazienti e una dozzina di questi megalomani, egoisti, presenzialisti e maniaci di protagonismo di volontari!
La gattina l'abbiamo chiamata Kelly in onore di Kevin e della sua ragazza Eleonora.
Un ultimo ringraziamento va ai tanti altri nostri volontari, che nelle giornate di Sabato e Domenica, si sono come SEMPRE presi cura dei cani del canile, facendo in modo che noi potessimo concentrarci esclusivamente nella ricerca della gattina.