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Adozioni
Abbiamo raggiunto 320 adozioni!
Grazie a tutti quelli che lo hanno reso possibile
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Anche quest'anno potete decidere di aiutare la nostra piccola associazione destinandoci il 5x1000 della vostra dichiarazione dei redditi specificando il nostro codice fiscale 91089910110. 

PERCHE’ ANAGRAFARE I CANI
E’ un dovere previsto dalla Legge 281 del 14/08/91 al fine di:
-Assicurare il controllo del randagismo
- Garantire il rispetto del benessere animale
- Garantire la salute pubblica e l’incolumità dei cittadini
Chi lo deve fare:
 Chiunque detenga cani a qualunque titolo (allevatori, proprietari, cacciatori, …) ed in qualunque sede (abitazione privata, rifugi, canili, aziende zootecniche, ..)
 
ISCRIZIONE ALL’ANAGRAFE CANINA
I cani devono essere iscritti all’anagrafe ed identificati mediante microchip entro 60 giorni dalla nascita o 30 dal possesso. Il proprietario si può rivolgere o ad un Veterinario libero professionista abilitato o al Servizio veterinario della ASL 5. In quest’ultimo caso il proprietario deve presentarsi presso la sede del Servizio veterinario negli orari indicati munito di:
 - Attestazione di pagamento di € 38,58 (causale: applicazione microchip) oppure effettuazione in loco del pagamento mediante bancomat
- Documento di identità
-Codice fiscale
- Delega e fotocopia fronte/retro del documento di identità nel caso in cui si presenti una persona diversa dal proprietario.
 
CAMBIO DATI ANAGRAFICI
All’interno della Regione Liguria
 Entro 30 giorni il proprietario deve recarsi presso l’anagrafe canina della ASL di competenza territoriale munito di:
- Dichiarazione firmata di denuncia di variazione
- Documento di identità
-Codice fiscale
-Delega e fotocopia fronte/retro del documento di identità nel caso in cui si presenti una persona diversa dal proprietario
 - Passaporto del cane (se presente)
 All’esterno della Regione Liguria
Deve essere effettuato presso l’Anagrafe canina regionale di competenza territoriale, dandone comunicazione alla ASL di partenza mediante presentazione di una denuncia di variazione firmata.
 
CESSIONE E ACQUISIZIONE DI PROPRIETA’ DI UN CANE
 Entro 30 giorni il proprietario cedente deve comunicare al Servizio Veterinario ASL 5 la cessione mediante presentazione di una dichiarazione firmata ed il nuovo proprietario deve presentarsi presso la sede del Servizio Veterinario ASL 5 munito di :
-Certificato attestante il trasferimento di proprietà rilasciato da ASL di provenienza firmato sia da cedente che da nuovo proprietario
 - Documento di identità
- Codice fiscale
- Certificato di anagrafe canina e Passaporto del cane (se presente)
- Delega e fotocopia fronte/retro del documento di identità nel caso in cui si presenti una persona diversa dal proprietario.
 
RICHIESTA DUPLICATO DOCUMENTO ISCRIZIONE ANAGRAFE CANINA
Il proprietario deve recarsi presso la sede del Servizio Veterinario della ASL 5 munito di dichiarazione di smarrimento (autocertificazione). Il servizio è a titolo gratuito.
 
SMARRIMENTO DI UN CANE
 Il proprietario deve segnalarlo al Servizio Veterinario dell’ASL 5 entro 7 giorni presentando una dichiarazione firmata.
 
RITROVAMENTO DI UN CANE VAGANTE
Il recupero degli animali vaganti è compito esclusivo del Servizio Veterinario dell’ASL. In caso di ritrovamento di un cane vagante si deve contattare il numero 0187 535065. Il costo per la cattura e la restituzione di un cane identificato rinvenuto vagante è pari a euro 50.00.
 
MORTE DI UN CANE E SMALTIMENTO SPOGLIE
Il proprietario è tenuto a consegnare al Servizio Veterinario dell’ASL 5 autocertificazione/ certificato di decesso entro 7 giorni dalla morte dell’animale. La spoglia deve essere smaltita privatamente secondo i modi di legge: interramento in terreno privato o consegna a ditta autorizzata allo smaltimento.
Qualora si intenda smaltirlo con ditta specializzata, si può fare riferimento a qualsiasi ditta autorizzata. L'agenzia sanitaria regionale ha affidato questo compito alla ditta Ecoeridania, contattabile al numero 010 9131055. Informazioni sui costi del servizio sono forniti dalla ditta stessa.

PERCHE’ ANAGRAFARE I CANI

E’ un dovere previsto dalla Legge 281 del 14/08/91 al fine di:

-Assicurare il controllo del randagismo

- Garantire il rispetto del benessere animale

- Garantire la salute pubblica e l’incolumità dei cittadini

Chi lo deve fare:

 Chiunque detenga cani a qualunque titolo (allevatori, proprietari, cacciatori, …) ed in qualunque sede (abitazione privata, rifugi, canili, aziende zootecniche, ..)

 

ISCRIZIONE ALL’ANAGRAFE CANINA

I cani devono essere iscritti all’anagrafe ed identificati mediante microchip entro 60 giorni dalla nascita o 30 dal possesso. Il proprietario si può rivolgere o ad un Veterinario libero professionista abilitato o al Servizio veterinario della ASL 5. In quest’ultimo caso il proprietario deve presentarsi presso la sede del Servizio veterinario negli orari indicati munito di:

 - Attestazione di pagamento di € 38,58 (causale: applicazione microchip) oppure effettuazione in loco del pagamento mediante bancomat

- Documento di identità

-Codice fiscale

- Delega e fotocopia fronte/retro del documento di identità nel caso in cui si presenti una persona diversa dal proprietario.

 

CAMBIO DATI ANAGRAFICI

All’interno della Regione Liguria

 Entro 30 giorni il proprietario deve recarsi presso l’anagrafe canina della ASL di competenza territoriale munito di:

- Dichiarazione firmata di denuncia di variazione

- Documento di identità

-Codice fiscale

-Delega e fotocopia fronte/retro del documento di identità nel caso in cui si presenti una persona diversa dal proprietario

 - Passaporto del cane (se presente)

 All’esterno della Regione Liguria

Deve essere effettuato presso l’Anagrafe canina regionale di competenza territoriale, dandone comunicazione alla ASL di partenza mediante presentazione di una denuncia di variazione firmata.

 

CESSIONE E ACQUISIZIONE DI PROPRIETA’ DI UN CANE

 Entro 30 giorni il proprietario cedente deve comunicare al Servizio Veterinario ASL 5 la cessione mediante presentazione di una dichiarazione firmata ed il nuovo proprietario deve presentarsi presso la sede del Servizio Veterinario ASL 5 munito di :

-Certificato attestante il trasferimento di proprietà rilasciato da ASL di provenienza firmato sia da cedente che da nuovo proprietario

 - Documento di identità

- Codice fiscale

- Certificato di anagrafe canina e Passaporto del cane (se presente)

- Delega e fotocopia fronte/retro del documento di identità nel caso in cui si presenti una persona diversa dal proprietario.

 

RICHIESTA DUPLICATO DOCUMENTO ISCRIZIONE ANAGRAFE CANINA

Il proprietario deve recarsi presso la sede del Servizio Veterinario della ASL 5 munito di dichiarazione di smarrimento (autocertificazione). Il servizio è a titolo gratuito.

 

SMARRIMENTO DI UN CANE

 Il proprietario deve segnalarlo al Servizio Veterinario dell’ASL 5 entro 7 giorni presentando una dichiarazione firmata.

 

RITROVAMENTO DI UN CANE VAGANTE

Il recupero degli animali vaganti è compito esclusivo del Servizio Veterinario dell’ASL. In caso di ritrovamento di un cane vagante si deve contattare il numero 0187 535065. Il costo per la cattura e la restituzione di un cane identificato rinvenuto vagante è pari a euro 50.00.

 

MORTE DI UN CANE E SMALTIMENTO SPOGLIE

Il proprietario è tenuto a consegnare al Servizio Veterinario dell’ASL 5 autocertificazione/ certificato di decesso entro 7 giorni dalla morte dell’animale. La spoglia deve essere smaltita privatamente secondo i modi di legge: interramento in terreno privato o consegna a ditta autorizzata allo smaltimento.

Qualora si intenda smaltirlo con ditta specializzata, si può fare riferimento a qualsiasi ditta autorizzata. L'agenzia sanitaria regionale ha affidato questo compito alla ditta Ecoeridania, contattabile al numero 010 9131055. Informazioni sui costi del servizio sono forniti dalla ditta stessa.


Ecco nella loro nuova veste grafica i nostri calendari 2021, quest'anno sono orizzontali e con numeri più grandi all'interno, come molti di voi avevano richiesto. Purtroppo non potremo farveli trovare come sempre ai nostri banchetti, che abbiamo sospeso a causa della pandemia, ma li potrete trovare in più luoghi. All'interno sono ritratti alcuni cani del nostro Canile Municipale ed è per loro che, come sempre, verrà utilizzato ogni ricavato. Fino ad oggi siamo riusciti a fare molte cose grazie al vostro supporto (tra cui una nuova area di sgambatura e l'acquisto di lampade riscaldanti) e speriamo vorrete continuare ad aiutarci.


Per segnalare un cane vagante od un gatto ferito  nella Provincia della Spezia il riferimento telefonico del soccorso è:
dalle 9 alle 13 dei giorni feriali il numero 0187 5067 (centralino servizio veterinario )
dalle 13 alle 9 del mattino successivo e nei giorni festivi è il 112 per poi farsi passare il servizio di recupero animali.
 
 
 
Comune della Spezia
 
Assessore ai diritti degli animali
LORENZO BROGI
Segreteria: 0187 727 291 E-mail: lorenzo.brogi@comune.sp.it 
 
Ufficio tutela animali Comune della Spezia.
 
Diritti degli Animali – parte operativa e di controllo
DIRIGENTE
Dott. Francesco Bertoneri
e-mail poliziamunicipale@comune.sp.it
Dove siamo: Via Lamarmora n.18- La Spezia
Polizia Municipale della Spezia nucleo Tutela Animali
e-mail pm.tutelaanimali@comune.sp.it
Tel.0187-726841
 
Diritti degli Animali – parte Amministrativa e Gestione Canile
DIRIGENTE
Dott. Massimiliano Curletto
Email massimiliano.curletto@comune.sp.it
Funzionari responsabili
Marco Baudone
Tel.0187-727421  E-mail  marco.baudone@comune.sp.it
Dove siamo: Piazza Europa n.1- La Spezia
Di cosa ci occupiamo

gestione delle segnalazioni inerenti il benessere animale
affidamento animali ospitati presso il canile municipale
gestione opere di volontariato in tema di tutela animali

 
Comune di Sarzana
Assessore ai diritti degli animali
BARBARA CAMPI
L'assessore riceve presso gli uffici di Via Bertoloni (piano 2°) dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 16 previo appuntamento tramite WhatsApp al numero 335 6040190 indicando nome, cognome e argomento. E-mail: assessore.urbanistica@comune.sarzana.sp.it
 
Sanità animale La Spezia
Recapiti telefonici 0187-535067 0187-535064 0187-535062 Fax 0187-5351069
 E-mail sanita.animale@asl5.liguria.it
PEC protocollo.generale@pec.asl5.liguria.it
L’ufficio anagrafe animali d’affezione è aperto al pubblico:
LUNEDÌ e VENERDÌ         mattina dalle ore 9,30 alle ore 12,30
MARTEDÌ e GIOVEDÌ       pomeriggio dalle ore 14,30 alle ore 16,30
Contatti telefonici:
0187 534400 o 0187 535067: lunedì, martedì, giovedì, venerdì dalle ore 08 alle ore 10
 
RECUPERO ANIMALI VAGANTI: NEL CASO DI AVVISTAMENTO DI CANI VAGANTI SUL TERRITORIO AVVISARE IL SERVZIO AL NUMERO 0187535065 SOLO LA MTTINA, IN ALTRI ORARI CHIAMARE IL 112 E FARSI PASSARE IL RECUPERO ANIMALI.
 I GATTI VENGONO RECUPERATI SOLO SE FERITI/MALATI.
Dove siamo :  Via Paolo Emilio Taviani 40/50, 19125 La Spezia
 
 
 
 
 
Canile Municipale della Spezia.
Per informazioni potete contattare Losa al numero 3201458159 o Elisabetta al 3382635117.
Visite solo su appuntamento chiamando Anna al 348 7882777
Dove siamo: via del Monte snc- La Spezia.
 
 
Canile del Pezzino
Via del Pezzino alto 27  – Tel. 0187 792451
 
Canile di Groppoli di Mulazzo
Mulazzo, Via Val di Stola, 4, 54026 Groppoli MS
Tel: 0187 851026
 
Rifugio Beta
Via Rubiano,19038, 19038 Sarzana SP
Tel: Marzia 347 239 1774
 

Per segnalare un cane vagante od un gatto ferito  nella Provincia della Spezia il riferimento telefonico del soccorso è:

dalle 9 alle 13 dei giorni feriali il numero 0187 5067 (centralino servizio veterinario )

dalle 13 alle 9 del mattino successivo e nei giorni festivi è il 112 per poi farsi passare il servizio di recupero animali.

 

 

 

Comune della Spezia

 

Assessore ai diritti degli animali

LORENZO BROGI

Segreteria: 0187 727 291
E-mail: lorenzo.brogi@comune.sp.it 

 

Ufficio tutela animali Comune della Spezia.

 

Diritti degli Animali – parte operativa e di controllo

DIRIGENTE

Dott. Francesco Bertoneri

e-mail poliziamunicipale@comune.sp.it

Dove siamo: Via Lamarmora n.18- La Spezia

Polizia Municipale della Spezia nucleo Tutela Animali

e-mail pm.tutelaanimali@comune.sp.it

Tel.0187-726841

 

Diritti degli Animali – parte Amministrativa e Gestione Canile

DIRIGENTE

Dott. Massimiliano Curletto

Email massimiliano.curletto@comune.sp.it

Funzionari responsabili

Marco Baudone

Tel.0187-727421

E-mail  marco.baudone@comune.sp.it

Dove siamo: Piazza Europa n.1- La Spezia

Di cosa ci occupiamo

 

Comune di Sarzana

Assessore ai diritti degli animali

BARBARA CAMPI

L'assessore riceve presso gli uffici di Via Bertoloni (piano 2°) dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 16 previo appuntamento tramite WhatsApp al numero 335 6040190 indicando nome, cognome e argomento.
E-mail: assessore.urbanistica@comune.sarzana.sp.it

 

Sanità animale La Spezia

Recapiti telefonici 0187-535067 0187-535064 0187-535062 Fax 0187-5351069

 E-mail sanita.animale@asl5.liguria.it

PEC protocollo.generale@pec.asl5.liguria.it

L’ufficio anagrafe animali d’affezione è aperto al pubblico:

LUNEDÌ e VENERDÌ         mattina dalle ore 9,30 alle ore 12,30

MARTEDÌ e GIOVEDÌ       pomeriggio dalle ore 14,30 alle ore 16,30

Contatti telefonici:

0187 534400 o 0187 535067: lunedì, martedì, giovedì, venerdì dalle ore 08 alle ore 10

 

RECUPERO ANIMALI VAGANTI: NEL CASO DI AVVISTAMENTO DI CANI VAGANTI SUL TERRITORIO AVVISARE IL SERVZIO AL NUMERO 0187535065 SOLO LA MTTINA, IN ALTRI ORARI CHIAMARE IL 112 E FARSI PASSARE IL RECUPERO ANIMALI.

 I GATTI VENGONO RECUPERATI SOLO SE FERITI/MALATI.

Dove siamo :  Via Paolo Emilio Taviani 40/50, 19125 La Spezia

 

 

 

 

 

Canile Municipale della Spezia.

Per informazioni potete contattare Losa al numero 3201458159 o Elisabetta al 3382635117.

Visite solo su appuntamento chiamando Anna al 348 7882777

Dove siamo: via del Monte snc- La Spezia.

 

 

Canile del Pezzino

Via del Pezzino alto 27  – Tel. 0187 792451

 

Canile di Groppoli di Mulazzo

Mulazzo, Via Val di Stola, 4, 54026 Groppoli MS

Tel: 0187 851026

 

Rifugio Beta

Via Rubiano,19038, 19038 Sarzana SP

Tel: Marzia 347 239 1774

 


La Spezia è una delle prima città ad essersi dotata di un regolamento comunale che disciplina il volontariato all'interno del canile.Suddetto regolamento è stato approvato con la Deliberazione del Consiglio Comunale n. 40 del 21.11.2016 su nostra proposta e stesura e con l'appoggio dei consiglieri comunali Edmondo Bucchioni, Roberto Masia, Giulio Guerri e Marcello Delfino.L'ideazione ed approvazione di questo regolamento si è resa necessaria per impedire che si verificassero nuovamente fatti incresciosi come quelli del 2016, in cui noi volontari siamo stati completamente estromessi dal canile municipale allora gestito da una cooperativa, che aveva demandato il coordinamento dei volontari ad un'associazione scelta dalla cooperativa stessa. L'accesso a un canile municipale deve essere infatti garantito a volontari appartenenti a qualsiasi associazione e non può in alcun modo essere impedito, se non in caso di fatti gravi e comprovati a danno degli animali presenti in struttura.Quell'anno invece l'attività di volontariato è stata sospesa per due mesi, salvo poi essere ripresa solo dopo numerose nostre proteste e l'istituzione di una commissione comunale per discutere della questione e che ha deliberato all'unanimità il nostro reintegro come volontari in canile. Due mesi difficili in cui abbiamo potuto vedere i cani solo come visitatori, scortati dalle coordinatrici dell'associazione che gestiva il volontariato in canile. E questo fu solo il culmine di mesi e mesi di limitazioni a seguito di segnalazioni da noi fatte riguardo a varie negligenze ed inottemperanze da parte della gestione verso gli animali presenti in struttura.
Per questo nel regolamento sono specificati diversi punti importanti, come ad esempio il fatto che ai volontari sia concesso il libero acesso alla struttura tutti i giorni ed in qualsiasi orario purchè in presenza di almeno un operatore, o che i nuovi volontari debbano muoversi all'interno del canile solo in compagnia di volontari già autonomi, o ancora che il volontario abbia libero acesso a tutte le aree della struttura , salvo gravi problemi sanitari.
Un altro punto molto importante è l'articolo 6 che stabilisce che

La Spezia è una delle prima città ad essersi dotata di un regolamento comunale che disciplina il volontariato all'interno del canile.
Suddetto regolamento è stato approvato con la Deliberazione del Consiglio Comunale n. 40 del 21.11.2016 su nostra proposta e stesura e con l'appoggio dei consiglieri comunali Edmondo Bucchioni, Roberto Masia, Giulio Guerri e Marcello Delfino.
L'ideazione ed approvazione di questo regolamento si è resa necessaria per impedire che si verificassero nuovamente fatti incresciosi come quelli del 2016, in cui noi volontari siamo stati completamente estromessi dal canile municipale allora gestito da una cooperativa, che aveva demandato il coordinamento dei volontari ad un'associazione scelta dalla cooperativa stessa. L'accesso a un canile municipale deve essere infatti garantito a volontari appartenenti a qualsiasi associazione e non può in alcun modo essere impedito, se non in caso di fatti gravi e comprovati a danno degli animali presenti in struttura.
Quell'anno invece l'attività di volontariato è stata sospesa per due mesi, salvo poi essere ripresa solo dopo numerose nostre proteste e l'istituzione di una commissione comunale per discutere della questione e che ha deliberato all'unanimità il nostro reintegro come volontari in canile. Due mesi difficili in cui abbiamo potuto vedere i cani solo come visitatori, scortati dalle coordinatrici dell'associazione che gestiva il volontariato in canile. E questo fu solo il culmine di mesi e mesi di limitazioni a seguito di segnalazioni da noi fatte riguardo a varie negligenze ed inottemperanze da parte della gestione verso gli animali presenti in struttura.

Per questo nel regolamento sono specificati diversi punti importanti, come ad esempio il fatto che ai volontari sia concesso il libero acesso alla struttura tutti i giorni ed in qualsiasi orario purchè in presenza di almeno un operatore, o che i nuovi volontari debbano muoversi all'interno del canile solo in compagnia di volontari già autonomi, o ancora che il volontario abbia libero acesso a tutte le aree della struttura , salvo gravi problemi sanitari.

Un altro punto molto importante è l'articolo 6 che stabilisce che "I volontari attivi nel canile, con modalità a base democratica da loro stessi definite, eleggono al loro interno uno o più rappresentanti o coordinatori con i compiti di raccordo con la Gestione e di coordinamento delle attività di volontariato.",in questo modo non potrà più essere il gestore a scegliere l'associazione di riferimento che in teoria dovrebbe controllare la gestione, causando un corto circuito, un conflitto di interessi in cui il controllato sceglie il controllore.
Ed ancora molto interessante l'articolo 10 che stabilisce che "Educatori cinofili: in attesa della eventuale regolamentazione della recente figura degli educatori cinofili o similari, mediante istituzione di un albo nazionale, gli stessi sono da ritenersi assimilabili ai volontari."

Tutti i punti sono stati allora redatti proprio affinché non si possano ripetere in futuro tutte le vessazioni e le limitazioni di cui siamo stati oggetto come volontari.

Per accedere al pdf completo del regolamento clicca qui


Finalmente un altro nostro sogno è diventato realtà: abbiamo un gattile!!

Una delle cose che ci dispiaceva di più era infatti non avere uno spazio adeguato dove sistemare i nostri gatti, che erano dislocati in una stanza (nelle gabbie, liberi a turno), oppure in spazi esterni in parte coperti, che non potevano però ripararli adeguatamente dal freddo e dall’umidità.

Quest’anno il Comune ha deciso di impiegare i soldi risparmiati durante la nostra gestione (grazie alle numerose adozioni che hanno ridotto notevolmente il numero di cani presenti e grazie alla sensibile diminuzione della presenza di gatti) proprio nella realizzazione del gattile che da tempo auspicavamo.

E i lavori sono stati anche veloci! Così ora abbiamo due container chiusi, arredati e accoglienti come vere e proprie case, ognuno col suo pertinenziale spazio esterno. I gatti hanno così molto più spazio e molto più comfort: possono scegliere di riposare al calduccio su una bella poltroncina all’interno, oppure godersi il sole nelle belle giornate spaparanzati nell’erba!

Dobbiamo dire che hanno apprezzato tantissimo, e i nostri scorbuticoni sono anche diventati più coccolosi e più tolleranti tra di loro. E noi siamo felicissimi di essere arrivati anche a quest’altro traguardo!


Oltre ad occuparci del canile, ci siamo sempre battuti anche per altri temi riguardanti gli animali, insieme alle altre associazioni sul territorio.
 Così è stato per quanto riguarda gli animali venduti nelle fiere del nostro Comune.
A La Spezia infatti si svolge una delle fiere più antiche e grandi in Italia: la fiera di San Giuseppe.
In questa fiera sono sempre stati presenti banchetti che vendevano animali vivi:  cani, gatti, volatili, pesci, coniglietti e tutti gli animali domestici di piccola taglia.
 Una usanza per noi  barbara che li vede ridotti alla stregua di oggetti e trattati in modi non consoni alle loro necessità.
La vendita occasionale ed il commercio ambulante di animali risultano incompatibili con le loro esigenze etologiche sia per le modalità e la frequenza dei trasporti che di stazionamento sul posto, non essendo adeguatamente garantito il loro benessere dato che vengono ospitati in spazi pubblici o aperti al pubblico, spesso privi di ripari da intemperie o assiepati in gabbie e, durante la notte, in furgoncini in condizione di sovraffollamento. Spesso gli acquirenti sono spinti da motivazioni impulsive all’acquisto, non valutando debitamente le responsabilità che la detenzione di un animale comporta.
 
Nel 2017 in seguito a vari incontri con il consigliere comunale Roberto Luciano Masia, con le  associazioni del territorio ha preso forma la mozione contro la vendita degli animali vivi nelle fiere della nostra città.
Dopo vari passaggi in commissione, arriva finalmente il grande giorno della votazione in Consiglio Comunale della delibera, presentata dal consigliere  Roberto Luciano Masia e appoggiata e sostenuta dai consiglieri Maurizio Ferraioli, Edmondo Bucchioni e Giulio Guerri e dalle Associazioni L’Impronta Volontari Indipendenti Canile, :  LIPU,LAV, Legambiente , BETA Benessere e Tutela Animali, Sos Randagi e Animalisti Italiani.
 
E Giovedì  20 Aprile 2017 è successo ciò che noi auspicavamo da sempre: il Consiglio Comunale del Comune di La Spezia ha votato all’unanimità la delibera definitiva, con effetto immediato, che modifica il regolamento comunale animali, vietando la vendita di animali vivi nelle fiere e sagre del territorio spezzino. Un grande passo avanti per la tutela degli animali, anche se siamo consapevoli che occorre proseguire il percorso con la modifica del regolamento animali e che l’applicazione del divieto deve garantire i diritti dei concessionari fino alla scadenza.
La delibera è passata con 27 voti favorevoli, nessun contrario e nessuno astenuto. Per noi questo è il segno di un inarrestabile cambiamento nella nostra società nella tutela di tutti gli esseri viventi.
Ci auguriamo che tanti altri Comuni possano prendere spunto da questa mozione per eradicare questa barbara tradizione.
 
 
Per questo motivo la riportiamo qui sotto   maniera integrale:
 
 
Mozione : Stop alla vendita degli animali nelle fiere e nelle sagre della nostra citta', da parte di attività commerciali ambulanti ed occasionali ed in particolar modo nella Fiera di San Giuseppe.
 
Considerato che
durante le fiere e le sagre nella nostra città sono usualmente messi in vendita dai commercianti ambulanti animali d’affezione e di altro genere, attività, questa, oggetto di contestazioni da parte di cittadini ed associazioni ambientaliste  per inidonee condizioni di detenzione e trasporto;
 
Premesso che
a  livello nazionale, attraverso una petizione popolare ai sensi dell’art. 50 della Costituzione, è stato auspicato il divieto di vendita di animali nelle fiere, nonché il loro utilizzo come premi e che questo indirizzo è stato recepito da diversi comuni;
 
Sottolineato che
gli animali, in quanto autonomi esseri viventi, sono dotati di propria sensibilità psico-fisica e sono ampiamente tutelati penalmente dalla legge 189 del 2004 che vieta il loro maltrattamento;
spetta al Sindaco, in qualità di massima autorità sanitaria ai sensi del D.P.R. 31 marzo 1979, la vigilanza sull'osservanza delle leggi e delle norme relative alla protezione degli animali presenti sul territorio comunale (legge 281 del 1991); inoltre la legge 157 del 1992, all’art. 21 lettera e  e s.m.i., vieta il commercio e la detenzione di fauna selvatica;
la vendita occasionale ed il commercio ambulante di animali risultano incompatibili con le loro esigenze etologiche sia per le modalità e la frequenza dei trasporti che di stazionamento sul posto, non essendo adeguatamente garantito il loro benessere dato che vengono ospitati in spazi pubblici o aperti al pubblico, spesso privi di ripari da intemperie o assiepati in gabbie e, durante la notte, in furgoncini in condizione di sovraffollamento;
spesso gli acquirenti sono spinti da motivazioni impulsive all’acquisto, non valutando debitamente le responsabilità che la detenzione di un animale comporta;
 
Evidenziato che
ci sono già pronunciamenti di Servizi Veterinari Pubblici del SSN e di associazioni ambientaliste, quali Legambiente e altre che hanno proposto di vietare la vendita di animali vivi nelle fiere e nei mercati
 
Verificato che
numerosi comuni in tutt’Italia, hanno già vietato la vendita degli animali nelle fiere, tra cui il comune di Roma, Lecce,  Ravenna, Senigallia ( con successivo ricorso  in opposizione al Tar Regione Marche che ha riconosciuto la validità del provvedimento comunale), l’Unione dei comuni della Valdera e in Liguria il comune di Arenzano  dimostrando così la corrispondenza dell’azione di divieto anche con le norme regionali liguri.
 
Constatato che 
L’attuale regolamento comunale contiene all’art. 7 comma 25 afferma:
 è fatto assoluto divieto, su tutto il territorio comunale, di offrire animali sia cuccioli che adulti, in premio o  vincita di giochi, fatto salvo le iniziative a scopo di adozione a cura delle Associazioni animaliste o ambientaliste (regolarmente iscritte al registro del volontariato)  o degli enti giuridici e ai soggetti dotati di personalità giuridica (es Cinofili)
 
 
tutto ciò premesso, tenendo conto dei diritti acquisiti e dalle scadenze derivanti dalle attuali concessioni, il Consiglio Comunale, di la Spezia impegna il Sindaco affinchè,  al  fine di vietare la cessione, a qualsiasi titolo, di animali vivi di qualunque specie su tutto il territorio comunale da parte di attività commerciali ambulanti ed occasionali nel corso di fiere, mostre, sagre, mercati, pubblici intrattenimenti, spettacoli itineranti e simili e in particolar modo nella Fiera di San Giuseppe, si faccia parte attiva per aggiornare entro la fine della consigliatura l’attuale  Regolamento Comunale  sulla Tutela degli Animali, modificando l’art. 7 comma 25 con la seguente nuova formulazione:
 
Non sono consentite su tutto il territorio comunale, fatto salvo le iniziative a scopo di adozione a cura delle Associazioni animaliste o ambientaliste (regolarmente iscritte al registro del volontariato)  o degli enti giuridici e ai soggetti dotati di personalità giuridica (es Cinofili),  le attività commerciali ambulanti ed occasionali, inerenti l’esposizione e/o la vendita diretta o indiretta oltre che  l’offerta di animali sia cuccioli che adulti, in premio o vincita di giochi.
 
 
E tenuto conto che il  Sindaco della Spezia ricopre anche il ruolo istituzionale di Presidente della Provincia e con l’auspicio che questa iniziativa possa divenire modello di riferimento e pertanto  condivisa anche dagli  altri comuni del territorio spezzino, il Consiglio Comunale impegna altresì l’Amministrazione ad inviare la mozione  se approvata  a tutti i comuni della Provincia
 
 
 
 
La Spezia    li 19 Gennaio 2017
 
 

Oltre ad occuparci del canile, ci siamo sempre battuti anche per altri temi riguardanti gli animali, insieme alle altre associazioni sul territorio.

 Così è stato per quanto riguarda gli animali venduti nelle fiere del nostro Comune.

A La Spezia infatti si svolge una delle fiere più antiche e grandi in Italia: la fiera di San Giuseppe.

In questa fiera sono sempre stati presenti banchetti che vendevano animali vivi:  cani, gatti, volatili, pesci, coniglietti e tutti gli animali domestici di piccola taglia.

 Una usanza per noi  barbara che li vede ridotti alla stregua di oggetti e trattati in modi non consoni alle loro necessità.

La vendita occasionale ed il commercio ambulante di animali risultano incompatibili con le loro esigenze etologiche sia per le modalità e la frequenza dei trasporti che di stazionamento sul posto, non essendo adeguatamente garantito il loro benessere dato che vengono ospitati in spazi pubblici o aperti al pubblico, spesso privi di ripari da intemperie o assiepati in gabbie e, durante la notte, in furgoncini in condizione di sovraffollamento. Spesso gli acquirenti sono spinti da motivazioni impulsive all’acquisto, non valutando debitamente le responsabilità che la detenzione di un animale comporta.

 

Nel 2017 in seguito a vari incontri con il consigliere comunale Roberto Luciano Masia, con le  associazioni del territorio ha preso forma la mozione contro la vendita degli animali vivi nelle fiere della nostra città.

Dopo vari passaggi in commissione, arriva finalmente il grande giorno della votazione in Consiglio Comunale della delibera, presentata dal consigliere  Roberto Luciano Masia e appoggiata e sostenuta dai consiglieri Maurizio Ferraioli, Edmondo Bucchioni e Giulio Guerri e dalle Associazioni L’Impronta Volontari Indipendenti Canile, :  LIPU,LAV, Legambiente , BETA Benessere e Tutela Animali, Sos Randagi e Animalisti Italiani.

 

E Giovedì  20 Aprile 2017 è successo ciò che noi auspicavamo da sempre: il Consiglio Comunale del Comune di La Spezia ha votato all’unanimità la delibera definitiva, con effetto immediato, che modifica il regolamento comunale animali, vietando la vendita di animali vivi nelle fiere e sagre del territorio spezzino. Un grande passo avanti per la tutela degli animali, anche se siamo consapevoli che occorre proseguire il percorso con la modifica del regolamento animali e che l’applicazione del divieto deve garantire i diritti dei concessionari fino alla scadenza.

La delibera è passata con 27 voti favorevoli, nessun contrario e nessuno astenuto. Per noi questo è il segno di un inarrestabile cambiamento nella nostra società nella tutela di tutti gli esseri viventi.

Ci auguriamo che tanti altri Comuni possano prendere spunto da questa mozione per eradicare questa barbara tradizione.

 

 

Per questo motivo la riportiamo qui sotto   maniera integrale:

 

 

Mozione : Stop alla vendita degli animali nelle fiere e nelle sagre della nostra citta', da parte di attività commerciali ambulanti ed occasionali ed in particolar modo nella Fiera di San Giuseppe.

 

Considerato che

durante le fiere e le sagre nella nostra città sono usualmente messi in vendita dai commercianti ambulanti animali d’affezione e di altro genere, attività, questa, oggetto di contestazioni da parte di cittadini ed associazioni ambientaliste  per inidonee condizioni di detenzione e trasporto;

 

Premesso che

a  livello nazionale, attraverso una petizione popolare ai sensi dell’art. 50 della Costituzione, è stato auspicato il divieto di vendita di animali nelle fiere, nonché il loro utilizzo come premi e che questo indirizzo è stato recepito da diversi comuni;

 

Sottolineato che

gli animali, in quanto autonomi esseri viventi, sono dotati di propria sensibilità psico-fisica e sono ampiamente tutelati penalmente dalla legge 189 del 2004 che vieta il loro maltrattamento;

spetta al Sindaco, in qualità di massima autorità sanitaria ai sensi del D.P.R. 31 marzo 1979, la vigilanza sull'osservanza delle leggi e delle norme relative alla protezione degli animali presenti sul territorio comunale (legge 281 del 1991); inoltre la legge 157 del 1992, all’art. 21 lettera e  e s.m.i., vieta il commercio e la detenzione di fauna selvatica;

la vendita occasionale ed il commercio ambulante di animali risultano incompatibili con le loro esigenze etologiche sia per le modalità e la frequenza dei trasporti che di stazionamento sul posto, non essendo adeguatamente garantito il loro benessere dato che vengono ospitati in spazi pubblici o aperti al pubblico, spesso privi di ripari da intemperie o assiepati in gabbie e, durante la notte, in furgoncini in condizione di sovraffollamento;

spesso gli acquirenti sono spinti da motivazioni impulsive all’acquisto, non valutando debitamente le responsabilità che la detenzione di un animale comporta;

 

Evidenziato che

ci sono già pronunciamenti di Servizi Veterinari Pubblici del SSN e di associazioni ambientaliste, quali Legambiente e altre che hanno proposto di vietare la vendita di animali vivi nelle fiere e nei mercati

 

Verificato che

numerosi comuni in tutt’Italia, hanno già vietato la vendita degli animali nelle fiere, tra cui il comune di Roma, Lecce,  Ravenna, Senigallia ( con successivo ricorso  in opposizione al Tar Regione Marche che ha riconosciuto la validità del provvedimento comunale), l’Unione dei comuni della Valdera e in Liguria il comune di Arenzano  dimostrando così la corrispondenza dell’azione di divieto anche con le norme regionali liguri.

 

Constatato che

L’attuale regolamento comunale contiene all’art. 7 comma 25 afferma:

 è fatto assoluto divieto, su tutto il territorio comunale, di offrire animali sia cuccioli che adulti, in premio o  vincita di giochi, fatto salvo le iniziative a scopo di adozione a cura delle Associazioni animaliste o ambientaliste (regolarmente iscritte al registro del volontariato)  o degli enti giuridici e ai soggetti dotati di personalità giuridica (es Cinofili)

 

 

tutto ciò premesso, tenendo conto dei diritti acquisiti e dalle scadenze derivanti dalle attuali concessioni, il Consiglio Comunale, di la Spezia impegna il Sindaco affinchè,  al  fine di vietare la cessione, a qualsiasi titolo, di animali vivi di qualunque specie su tutto il territorio comunale da parte di attività commerciali ambulanti ed occasionali nel corso di fiere, mostre, sagre, mercati, pubblici intrattenimenti, spettacoli itineranti e simili e in particolar modo nella Fiera di San Giuseppe, si faccia parte attiva per aggiornare entro la fine della consigliatura l’attuale  Regolamento Comunale  sulla Tutela degli Animali, modificando l’art. 7 comma 25 con la seguente nuova formulazione:

 

Non sono consentite su tutto il territorio comunale, fatto salvo le iniziative a scopo di adozione a cura delle Associazioni animaliste o ambientaliste (regolarmente iscritte al registro del volontariato)  o degli enti giuridici e ai soggetti dotati di personalità giuridica (es Cinofili),  le attività commerciali ambulanti ed occasionali, inerenti l’esposizione e/o la vendita diretta o indiretta oltre che  l’offerta di animali sia cuccioli che adulti, in premio o vincita di giochi.

 

 

E tenuto conto che il  Sindaco della Spezia ricopre anche il ruolo istituzionale di Presidente della Provincia e con l’auspicio che questa iniziativa possa divenire modello di riferimento e pertanto  condivisa anche dagli  altri comuni del territorio spezzino, il Consiglio Comunale impegna altresì l’Amministrazione ad inviare la mozione  se approvata  a tutti i comuni della Provincia

 

 

 

 

La Spezia    li 19 Gennaio 2017

 

 


Arkus, Uncane ,Unamico, Associazione senza scopo di lucro, nasce nel 2008 a Ventimiglia in provincia di Imperia con il fine di operare nel campo della difesa dei diritti degli animali in sinergia con Enti pubblici e corpi dello Stato, nel settore delle adozioni attraverso scrupolosi controlli pre e post affido, in quello della sensibilizzazione della popolazione alle tematiche animali e alla lotta all'abbandono e al randagismo. 
Arkus è membro dell'Osservatorio permanente della Regione Liguria per la tutela e il controllo delle popolazioni animali. Nel 2016 l'associazione dal Ponente ligure si estende fino all'estremo Levante coprendo tutta la provincia della Spezia ad opera di un gruppo di volontari spezzini i quali si dedicano principalmente alla gestione delle colonie feline libere sul territorio, attraverso il censimento delle stesse, il nutrimento quotidiano, le sterilizzazioni/castrazioni e la somministrazione di terapie farmacologiche qualora necessarie. L'Associazione, inoltre, organizza periodiche uscite sul territorio posizionandovi il proprio gazebo informativo ed effettua presso alcuni esercizi commerciali raccolte di cibo da destinare sia al sostentamento delle colonie di gatti, sia a quello di animali di proprietà di famiglie in sopraggiunte difficoltà economiche. Infine collabora con gli Enti pubblici per la realizzazione di progetti relativi alle popolazioni feline.  La referente spezzina è Federica Paita Tel. 3381851295

Arkus, Uncane ,Unamico, Associazione senza scopo di lucro, nasce nel 2008 a Ventimiglia in provincia di Imperia con il fine di operare nel campo della difesa dei diritti degli animali in sinergia con Enti pubblici e corpi dello Stato, nel settore delle adozioni attraverso scrupolosi controlli pre e post affido, in quello della sensibilizzazione della popolazione alle tematiche animali e alla lotta all'abbandono e al randagismo. 

Arkus è membro dell'Osservatorio permanente della Regione Liguria per la tutela e il controllo delle popolazioni animali. Nel 2016 l'associazione dal Ponente ligure si estende fino all'estremo Levante coprendo tutta la provincia della Spezia ad opera di un gruppo di volontari spezzini i quali si dedicano principalmente alla gestione delle colonie feline libere sul territorio, attraverso il censimento delle stesse, il nutrimento quotidiano, le sterilizzazioni/castrazioni e la somministrazione di terapie farmacologiche qualora necessarie. L'Associazione, inoltre, organizza periodiche uscite sul territorio posizionandovi il proprio gazebo informativo ed effettua presso alcuni esercizi commerciali raccolte di cibo da destinare sia al sostentamento delle colonie di gatti, sia a quello di animali di proprietà di famiglie in sopraggiunte difficoltà economiche. Infine collabora con gli Enti pubblici per la realizzazione di progetti relativi alle popolazioni feline.  La referente spezzina è Federica Paita Tel. 3381851295


La storia dell’Oasi

Nei primi anni ‘70 il territorio su cui ricade l’Oasi era molto differente da quello attuale: la vegetazione era scarsa e i boschi quasi assenti; le aree circostanti erano interessate da coltivazioni, ma soprattutto da cave di inerti e discariche di rifiuti.

Con l’istituzione del primo parco fluviale del 1982 le attività più devastanti sono cessate e gradualmente la vegetazione ha cominciato a ricrescere. Nel 1992 la Provincia di La Spezia ha istituito l’area come Oasi di protezione della fauna affidandola in gestione alla Lipu nel tentativo, primo in Italia, di realizzare una garzaia artificiale. Purtroppo per varie problematiche l’esperimento non riuscì.

A novembre 2008 è stata stipulata una nuova convenzione tra Lipu, Parco di Montemarcello Magra, e Comune di Arcola per la gestione dell’Oasi e del centro visite. L’anno successivo sono stati riaperti alcuni tratti di sentiero attrezzati con bacheche e pannelli didattici e da allora si è avviata una nuova stagione per l’Oasi che è divenuta teatro di eventi Natura, aula didattica all’aperto e punto di riferimento per le comunità del territorio.

Il 25 ottobre 2011 la devastante alluvione che ha colpito il levante ligure ha duramente danneggiato anche il centro visite rendendolo inagibile. Grazie ai volontari, l’Oasi ha continuato a garantire i servizi e le attività sul territorio, ma solo nel gennaio 2014 il centro visite è stato reso nuovamente agibile grazie ad un finanziamento derivato dai fondi FAS riservati ai percorsi escursionistici.

Nel 2017 viene a mancare Davide Barcellone, primo responsabile dell’Oasi Lipu Arcola, esperto di agricoltura e botanica, a cui viene intitolato il centro visite con una commossa cerimonia il 14 ottobre dello stesso anno.

Indicazioni per la visita

I periodi migliori per la visita sono quelli legati allo svernamento e alla migrazione dell’avifauna, per cui i mesi più indicati sono da gennaio ad aprile e il mese di settembre. L’Oasi può comunque essere visitata tutto l’anno, con l’accortezza di controllare non vi siano in corso allerte meteo emanate da Arpal. I sentieri percorribili sono due e la loro manutenzione è garantita grazie all’aiuto dei volontari; sono presenti degli affacci sul fiume Magra, dal quale si possono osservare aironi cenerini, garzette, germani reali, cormorani e molte altre specie. Non sono presenti strutture fisse come capanni di avvistamento poiché l’area è esondabile e durante la stagione invernale le piene del fiume sono piuttosto frequenti.

Da aprile a giugno la vegetazione è in pieno rigoglio, offrendo il meglio in quanto a fioriture soprattutto lungo il sentiero “del beccamoschino”, così chiamato proprio perché frequentato da questo piccolo ma chiassoso passeriforme. Tornando infine ad anello presso il centro visite, può essere percorso il sentiero che attraversa il bosco alluvionale; tra ontani, salici e pioppi è possibile scorgere le cassette nido artificiali dove nidificano ogni anno le cinciallegre. Il bosco ospita molte specie tra cui picchi, ghiandaie, usignoli di fiume e capinere.

In conformità al regolamento del Parco di Montemarcello Magra Vara, dell’Oasi e del Comune di Arcola, al fine di non arrecare disturbo alla fauna e agli altri visitatori, occorre tenere i cani al guinzaglio lungo i sentieri e raccoglierne le deiezioni.

 

Servizi e strutture

L’oasi è dotata di un piccolo parcheggio, di un centro visite con aula didattica utilizzabile anche per conferenze, un’area attrezzata con pic nic, una rete di sentieri natura con pannelli didattici.

 

L’Oasi per la scuola

Il centro visite e l’Oasi rappresentano un punto di riferimento per tutte le scuole del territorio, in particolare per il Comune di Arcola. L’oasi è una sorta di “aula verde permanente” dove costruire con gli insegnanti percorsi e programmi didattici ad integrazione del processo formativo in classe. Una struttura “viva” utilizzata e fruita non soltanto in maniera occasionale ma come momento formativo e come un luogo ordinario. Oltre alle classiche escursioni si propongono attività pratiche come la realizzazione un birdgarden nel giardino della scuola. L’oasi predispone ogni anno un programma di educazione ambientale che è possibile richiedere via email.

 

Dove siamo

L’Oasi di San Genesio è situata nella Liguria di Levante nella provincia di La Spezia e ricade interamente nel territorio comunale di Arcola, uno dei comuni di cui fa parte il Parco Naturale Regionale di Montemarcello Magra Vara.

Come arrivare

In auto: l’Oasi si raggiunge dalla Strada Provinciale n. 1 Aurelia che collega la Spezia con Sarzana tra loc. Romito Magra e Ponte di Arcola. Il casello autostradale più vicino è quello di Sarzana sull'autostrada A12 (Genova-Livorno). Dal casello si prende la direzione La Spezia e 500 m dopo aver attraversato il ponte sul fiume Magra prendere la stradina a destra sotto la linea ferroviaria.

In treno + autobus: dalla Stazione Ferroviaria di Sarzana oppure da quella di Ponte di Arcola sulla linea Pisa-La Spezia-Genova e poi autobus 11 o P scendendo alla fermata di S. Genesio.

 

Per maggiori informazioni Oasi Lipu Arcola

Cell: 349.0956080 / oasi.arcola@lipu.it

                                                                     Fb: Oasi Lipu Arcola -San Genesio (SP)          

 

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Contattaci, oppure vieni a conoscerci in oasi il fine settimana in orario di apertura del centro visite!


L’adozione consapevole è qualcosa che a volte spaventa, è qualcosa che a volte non si capisce, è qualcosa che spesso fa cadere le nostre certezze dell'"io ho sempre avuto cani, io di qua, mio cugino di là”. Nonostante ciò noi ne siamo strenui fautori e ve ne spieghiamo il perché.

Parliamo di empatia.

Empatia, dal greco (empátheia), a sua volta composta da en-, dentro, e pathos , sofferenza o sentimento, significa riuscire a comprendere appieno le emozioni dell’essere vivente che si ha davanti, senza farsi trascinare dentro ma capire veramente quello che sta provando.

Già allenarsi in questo con l’essere umano che ragiona, più o meno, nella nostra solita maniera è complicato, figurarsi con un animale...

Ed è proprio qui il punto, il 90% dei cani si adatta, si plasma, c’è chi lo fa più in fretta e chi ha bisogno di più tempo. Ahimè abbiamo visto pochi umani cercare un punto di incontro, un equilibrio di convivenza che non cavalcasse l’idea ancestrale di "padrone e cane".

Dopo questa piccola introduzione ritorniamo all’argomento principale, l’adozione consapevole!

Partiamo dal presupposto che la maggior parte dei cani presenti nei canili del nord (per il sud ci sarebbe da fare un altro discorso) sono stati rinunciati dalle loro famiglie per svariati motivi: c’è chi ha portato il proprio cane in canile perché sarebbe diventato genitore, chi perché doveva cambiare casa, chi perché si trasferiva all’estero, chi era diventato improvvisamente allergico, chi non aveva mai compreso il cane e quando il cane ha provato a dire qualcosina è stato bollato come aggressivo o ingestibile, o semplicemente distruttore o disturbatore.

Con queste premesse si evince non solo che alcuni cani non sono adatti a certe famiglie, ma che certe famiglie non sono adatte ad alcun cane.

Una volta in canile i cani, almeno in quello che gestiamo noi, superano piano piano il loro stato emotivo di abbandono e di incertezza, ognuno con i suoi tempi e le sue modalità, e vengono a far parte della nostra numerosa e variegata famiglia composta da volontari che sacrificano gran parte della loro vita per dedicarsi a questi esseri incompresi e abbandonati.

I cani rientrano in uno stato emotivo di equilibrio e a volte ci stupiscono, perché quando capiscono che stiamo facendo lo sforzo di comprenderli sono capaci di comunicare in maniera eccellente! Dal contatto giornaliero tra volontari e cani nascono legami fortissimi, legami di appartenenza, emozioni che il cane prima, in alcuni casi, mai aveva provato ed allora il cane si trasforma in quella creatura meravigliosa che ha deciso di accompagnare l'essere umano in questo mondo, legami che noi volontari non vediamo l'ora di "trasmettere" a chi decida di voler trascorrere la vita con uno o più di loro, adottandoli e donandogli una casa.

Quando in canile viene una famiglia per adottare dunque, il nostro compito, se siamo volontari seri, è di capire prima di tutto le esigenze della famiglia stessa e indicargli i cani che potrebbero adattarsi a quello specifico stile di vita. Dall’incontro diretto col cane poi si può capire quanto la famiglia vorrà andare incontro al cane, perché non dobbiamo mai scordarci che ci deve essere un punto di incontro, altrimenti qualcosa non funzionerà con la maggior parte dei cani.

Da qui si inizia un percorso conoscitivo, i cani, ognuno con le sue specificità, hanno bisogno di tempo per capire, per comprendere chi hanno davanti, per fidarsi e per essere pronti poi a lasciare quello strano branco variegato del canile che nel momento del bisogno ha offerto loro quel senso di appartenenza che era venuto meno.

Da noi non esiste venire, scegliere un cane e portarselo via. Non funziona così, perché l’esperienza (ma se ci riflettete un attimo anche la ragione) insegna che questo è il peggior metodo da seguire, sia per il cane che per gli adottanti. Portarsi a casa un cane che non vi ha mai visto e che non conoscete assolutamente non può che creare problemi e, il più delle volte, può comportare il ritorno del cane in canile, che subisce così un’ulteriore esperienza traumatica.

Noi al contrario, impieghiamo tempo ed energie a seguire i nostri adottanti e ci impegniamo con loro in un percorso che gli permetta di conoscere il carattere del cane scelto, con i suoi pregi e i suoi eventuali difetti, e viceversa che permetta al cane di conoscere loro, evitandogli di ritrovarsi subitaneamente a casa con dei completi estranei.

In più, nel caso siano già presenti altri animali in famiglia, si effettuano degli avvicinamenti. Nel caso di cani gli si fa fare conoscenza prima in canile, nello sgambo apposito e in passeggiata, per poi proseguire a casa. Nel caso dei gatti, a meno che non sappiamo già che sia una convivenza impossibile, si fanno degli avvicinamenti a casa.

Il percorso si svolge prevalentemente in canile, dove gli aspiranti adottanti vengono più volte, stanno insieme al cane e lo portano in passeggiata con noi. Nella maggior parte dei casi si procede poi con delle prove a casa, utili soprattutto per cani particolarmente timorosi (con cui si effettuano delle passeggiate lì nei dintorni) o per cani che si trovano da diverso tempo in canile.

Alla fine si effettua il preaffido, con due volontari che si recano a casa degli adottanti per far loro le domande del modulo e, se non è già stato fatto in precedenza, vedere dove andrà a stare il cane/gatto e controllare se è tutto in sicurezza.

Ogni cane è un individuo unico e speciale, quindi non è possibile fare programmi o indicare tempistiche, sarà il cane a dirci quando il momento è arrivato, più la famiglia sarà disposta a trovare un punto di incontro e ad empatizzare con il cane e più tutto questo avverrà fluidamente.

Forzare questo processo di adattamento vuole dire non rispettare il cane, i suoi tempi e le sue emozioni.

Questo metodo si è rivelato molto efficace e nessun cane è ritornato indietro, perciò ribadiamo la necessità del percorso conoscitivo tra famiglia e cane, è un nostro punto di forza ed è il minimo che voi adottanti dovete ai cani.

 

Nelle foto che seguono potete vedere alcune nostre adozioni consapevoli!!!

 


Finalmente, dopo ben un anno e mezzo di lavoro siamo riusciti a completare il quinto sgambo del canile!

Il 17 Ottobre 2020 lo abbiamo inaugurato alla presenza del Sindaco Pierluigi Peracchini, dell'Assessore Giulia Giorgi, dei consiglieri Federica Paita e  Massimo Lombardi e del parlamentare Lorenzo Viviani.

Quest'area, sebbene di pertinenza del canile, non era mai stata usata finora ed era piena di rovi e sterpaglie lungo un ripido declivio. C'era quindi un bel po' da fare per renderla agibile e in sicurezza, ma perchè "sprecare" così un'area erbosa dove poter ricavare ulteriore spazio per far uscire i cani?

Una superficie di ben 550 metri quadrati, lo sgambo più grande di tutti quelli esistenti! Perciò ci siamo rimboccati le maniche e piano piano abbiamo ripulito tutta l'area.

Una volta fatto questo abbiamo ricostruito ex novo tutta la rete dello sgambo confinante, con muro di cemento e rete elettrosaldata zincata, che ha cambiato completamente l'aspetto raffazzonato dello sgambo già esistente.

Abbiamo realizzato due cancelli da parti opposte per l'accesso alla nuova area, di cui uno piuttosto imponente per permettere il passaggio della ruspa.

Sì perchè l'ultima fase è toccata proprio alla ruspa: creare una discesa meno ripida per permettere a cani e volontari l'accesso in sicurezza alla parte bassa dello sgambo, senza il rischio di ruzzolare malamente di sotto.

Per realizzare tutti questi lavori abbiamo usato  i soldi del 5x1000! Vorremmo perciò ringraziare di cuore le 145 persone che hanno creduto in noi, grazie al vostro contributo i cani adesso possono stare fuori dalla gabbia circa 10 minuti in più e hanno un nuovo sgambo tutto da scoprire, che ci permette di variare maggiormente le loro uscite quotidiane.

Insomma un miglioramento notevole per la loro vita in canile, che vale appieno lo sforzo fatto e le risorse impiegate.

Grazie a chi ha reso possibile tutto ciò!

 

Aggiornamento:

 

Il 20 Novembre   è stata  la giornata nazionale degli alberi e noi per festeggiarla abbiamo piantato cinque alberi nello sgambo nuovo in canile, come potete vedere nelle ultime sei foto.

Sul terreno in cui abbiamo realizzato lo sgambo, una volta terminati i lavori abbiamo subito pensato a creare delle zone d’ombra per i cani piantando degli alberi.

Ed in nostro aiuto è arrivato Franco Bacchiddu, che da noi aveva adottato la nostra Bella (ora Ella), quando ha saputo quello che stavamo realizzando si è offerto per mettere a disposizione le sue conoscenze botaniche e la sua passione per gli alberi.

Non solo ci ha regalato gli alberi, nel dettaglio un esemplare di Maclura pomifera, uno di Salice, uno di gleditsia triacanthos, uno di catalpa bignonioides ed uno di Acer campestre ma ha portato anche il terriccio ed aiutato da un nostro volontario ha anche messo a dimora gli alberi.

E Franco con la sua esperienza e passione se ne prenderà cura anche in futuro, venendo periodicamente a controllarne la crescita e potandoli nel modo corretto.

 


Quando abbiamo iniziato a partecipare a questo banchetto informativo che si tiene in concomitanza con la fiera degli uccelli a Sarzana la nostra Associazione non era ancora nata e partecipavamo come

Quando abbiamo iniziato a partecipare a questo banchetto informativo che si tiene in concomitanza con la fiera degli uccelli a Sarzana la nostra Associazione non era ancora nata e partecipavamo come "Volontari del canile di San Venerio".
Sono passati otto anni (noi partecipiamo da 5 anni) ed insieme a noi ed alla LIPU si sono aggiunte tante altre Associazioni del territorio come, Cittadini consapevoli, I tesori di Beta, Animalisti Italiani, Lav, , Legambiente e Sos randagi.

Un presidio pacifico e volto a sensibilizzare la popolazione su cosa significhi l'uso dei richiami vivi a fini venatori.

Ma cosa sono i richiamo vivi?

Immagina di essere catturato, imprigionato, torturato, reso schiavo per il resto della vita e costretto ad urlare per attirare i tuoi simili, che vedi uccidere davanti a te.

È quello che accade ogni anno a migliaia di piccoli uccelli trasformati in richiami vivi.

Uccelli che passano la loro esistenza in prigione, in una gabbia le cui dimensioni ufficiali sono di 25 cm larghezza, 30 cm lunghezza e di 25 cm di altezza, che mai potranno  conoscere il dono più prezioso che la natura abbia fatto loro: il volo.

Rinchiusi tutto l'anno in cantine fredde e al buio, in modo che perdano la percezione del tempo, sottoalimentati, all'apertura della stagione venatoria vengono riportati alla luce.

Convinti del sopraggiungere della primavera, i loro ritmi biologici così sfalsati, li inducono a cantare a tutto vantaggio dei cacciatori da appostamento che li utilizzano, quindi, come richiami , come esche sonore per attirare altri uccelli selvatici, da abbattere a fucilate.

Patiscono traumi, presentano problemi legati a carenza di vitamine e sali minerali indispensabili alla sopravvivenza e subiscono trattamenti farmacologici deleteri a base  di testosterone, somministrati da chi li detiene per obbligarli a cantare anche al di fuori del periodo riproduttivo.

La fiera degli uccelli è una fiera in declino

Ogni anno, un piccolo importante passo avanti: sempre meno cacciatori, sempre più persone che si fermano a manifestare vicinanza e solidarietà a chi contesta ogni forma di violenza, nei confronti della natura e delle sue creature. Manifestare contro l’uso dei richiami vivi, serve. La risposta della gente, arriva. E cresce.

Fiere come questa, sono da consegnare al passato, ad un modo di vivere che non è più il nostro. Sarzana è chiamata a dare un segnale di civiltà: riconvertendo le sue iniziative in qualcosa di più rispettoso nei confronti della natura.

Noi chiediamo che il Comune di Sarzana non dia il patrocinio a iniziative come la gara di canto e ci appelliamo al sindaco affinché non consenta la suddetta gara, non rispettosa degli animali e totalmente diseducativa, in un'area pubblica.

 Chiediamo inoltre ai consiglieri comunali che si impegnino affinché al più presto si vieti la vendita di animali all'interno delle fiere. Ricordiamo che nell’Aprile 2017 il Comune della Spezia ha vietato la vendita di animali nella fiere e nelle sagre. La mozione presentata al riguardo è stata votata all'unanimità dal consiglio comunale, segnale della mutata sensibilità verso la sofferenza animale.

 Ci aspettiamo che Sarzana percorra la stessa strada.


Durante la oramai classica Benedizione degli animali  che si svolge in Piazza Europa, il 19 Gennaio  2020 il Comune della Spezia presieduto dal Sindaco Pierluigi Peracchini e dall’Assessore ai diritti degli animali Giulia Giorgi   ha scelto di premiare simbolicamente con una pergamena chi ha adottato un cane o un gatto al Canile Municipale della nostra città. Persone che meritano un riconoscimento, perché non avranno cambiato il mondo, ma hanno cambiato la vita di un cane o di un gatto destinata alla prigionia.

Per noi è stato un giorno bellissimo perché abbiamo avuto modo di salutare ed abbracciare  tutti i nostri amici a quattro zampe che sono stati adottati.

Con queste foto e filmati proviamo a raccontarvi  quella fantastica  giornata.


Dotare di microchip di riconoscimento il proprio cane è un obbligo di Legge ed è l'unico strumento che ci consente di reclamare un cane come nostro nei confronti di terzi. All'apposizione del microchip deve avvenire contestualmente la registrazione nell'anagrafe canina di competenza. Nel nostro caso, l'Asl 5 Sanità Animale, abbinerà a quel numero di microchip i nostri dati anagrafici, nome, cognome, codice fiscale, indirizzo di residenza e recapiti telefonici. Va da sé la fondamentale importanza di comunicare sempre eventuali variazioni di residenza o di numeri di cellulare. Non autogiustificate la pigrizia di questa omissione dando per scontato che il vostro cane non lo perderete mai perché se succederà vi pentirete di non averlo fatto. Il microchip è rilevabile da un'apposita apparecchiatura, acquistabile facilmente online e quindi in dotazione a tutti i veterinari e a molte associazioni ma ATTENZIONE! solo all'Asl è possibile risalire ai dati anagrafici del proprietario! Quindi pensare di far verificare la presenza del chip da chichessia quando si trova un cane vagante, non solo non è propriamente ortodosso perché per Legge il recupero può essere effettuato solo dagli organi preposti (nel caso dello spezzino solo dall'Asl mediante subappalto alla Coop Maris) ma è completamente inutile! Nella lettura del microchip vi apparirà pari pari un codice numerico come quello in foto e null'altro. Possiamo suggerire ai proprietari dei cani di far verificare periodicamente dal proprio veterinario la corretta rilevazione del chip poiché anche se accade raramente, potrebbe risultare illeggibile. Ad oggi purtroppo non esiste un'anagrafe canina nazionale (pensando ai numerosi turisti, figuriamoci internazionale!) ma solo regionale e pertanto rintracciare i padroni tra una regione e l'altra richiederà qualche giorno in più. Come Associazione ci auspichiamo che si provveda celermente a colmare questa lacuna. Per quanto riguarda i gatti, non è ancora stata istituita un'anagrafe felina e non è fatto quindi obbligo di contrassegnarli con microchip, diciamo che dotare il proprio gatto di microchip può però essere utile per avere riscontro certo della proprietà di un gatto davanti ai sequestratori seriali di gatti beatamente in giro per il nostro territorio. SE AMI IL TUO CANE, LO TUTELI CON IL MICROCHIP!

Dotare di microchip di riconoscimento il proprio cane è un obbligo di Legge ed è l'unico strumento che ci consente di reclamare un cane come nostro nei confronti di terzi.
All'apposizione del microchip deve avvenire contestualmente la registrazione nell'anagrafe canina di competenza. Nel nostro caso, l'Asl 5 Sanità Animale, abbinerà a quel numero di microchip i nostri dati anagrafici, nome, cognome, codice fiscale, indirizzo di residenza e recapiti telefonici. Va da sé la fondamentale importanza di comunicare sempre eventuali variazioni di residenza o di numeri di cellulare. Non autogiustificate la pigrizia di questa omissione dando per scontato che il vostro cane non lo perderete mai perché se succederà vi pentirete di non averlo fatto.
Il microchip è rilevabile da un'apposita apparecchiatura, acquistabile facilmente online e quindi in dotazione a tutti i veterinari e a molte associazioni ma ATTENZIONE! solo all'Asl è possibile risalire ai dati anagrafici del proprietario! Quindi pensare di far verificare la presenza del chip da chichessia quando si trova un cane vagante, non solo non è propriamente ortodosso perché per Legge il recupero può essere effettuato solo dagli organi preposti (nel caso dello spezzino solo dall'Asl mediante subappalto alla Coop Maris) ma è completamente inutile! Nella lettura del microchip vi apparirà pari pari un codice numerico come quello in foto e null'altro.
Possiamo suggerire ai proprietari dei cani di far verificare periodicamente dal proprio veterinario la corretta rilevazione del chip poiché anche se accade raramente, potrebbe risultare illeggibile.
Ad oggi purtroppo non esiste un'anagrafe canina nazionale (pensando ai numerosi turisti, figuriamoci internazionale!) ma solo regionale e pertanto rintracciare i padroni tra una regione e l'altra richiederà qualche giorno in più. Come Associazione ci auspichiamo che si provveda celermente a colmare questa lacuna.
Per quanto riguarda i gatti, non è ancora stata istituita un'anagrafe felina e non è fatto quindi obbligo di contrassegnarli con microchip, diciamo che dotare il proprio gatto di microchip può però essere utile per avere riscontro certo della proprietà di un gatto davanti ai sequestratori seriali di gatti beatamente in giro per il nostro territorio.
SE AMI IL TUO CANE, LO TUTELI CON IL MICROCHIP!


Ma che cos’è questo microchip? Prima di tutto cosa non è: non è un GPS! Trattasi di un semplice transponder, una capsula di vetro biocompatibile, del tutto inerte, delle dimensioni di 11×2 millimetri che non emette nessun tipo di onda. Quando viene letto dall’apposito lettore di microchip, in dotazione presso i veterinari, i canili e le Asl restituisce un codice univoco di 15 cifre che permetterà di risalire al nome e alla residenza del proprietario.
UTILITÀ DEL MICROCHIP Il microchip nei cani assolve a diverse funzioni:

permette di identificare il cane, indispensabile nel caso per esempio di vaccinazioni contro la rabbia
permette di identificare i proprietari, prevenendo così i casi di abbandono. Ricordo che l’abbandono del proprio cane è severamente punibile dalla legge
permette di identificare i cani smarriti e restituirli ai legittimi proprietari
permette di combattere i furti o i rapimenti, il cane identificabile non è rivendibile
permette di portare il cane in aereo, nave e all’estero
l’assicurazione copre i danni verso terzi

QUANDO E COME APPLICARLO Per legge il microchip va inserito entro e non oltre il secondo mese di vita. Ma c’è di più: la legge italiana prevede in realtà che non si possa cedere nessun cane, anche in regalo, se prima non c’è l’inserimento di un microchip.
Il microchip viene inserito esclusivamente da un veterinario abilitato in ambulatorio o da l’Asl.
REQUISITI
Ci sono dei chiari requisiti da rispettare per poter inserire il microchip al cane:

la persona intestataria deve essere maggiorenne
la persona intestataria non deve essere stata condannata o avere precedenti penali pendenti per maltrattamento su animali o abbandono (cosa a dire il vero alquanto difficile da stabilire in sede ambulatoriale)

 

la persona deve essere residente nella regione di competenza del veterinario. Ciò significa che un veterinario della Liguria potrà inserire solamente cani a persone residenti in Liguria. Se sei residente in Lombardia, il veterinario ligure non potrà farlo: in questo caso o si va da un veterinario lombardo o si inserisce il cane a nome di un residente della Liguria e poi successivamente si fa un passaggio di proprietà.

REQUISITI DEL CANE

non deve avere già un altro microchip. In caso di microchip pre esistente e non più leggibile, è possibile inserirne un altro precisando nell’apposita scheda di segnalazione che il cane era già microchippato con un altro microchip, ma che non è più leggibile
deve essere messo entro il secondo mese di vita. Dopo si può sempre mettere, ma l’ASL può sanzionarti se previsto dalla normativa vigente
non si può mettere il microchip a un cane con tatuaggio, a meno che quest’ultimo non sia illeggibile

Ma che cos’è questo microchip? Prima di tutto cosa non è: non è un GPS!
Trattasi di un semplice transponder, una capsula di vetro biocompatibile, del tutto inerte, delle dimensioni di 11×2 millimetri che non emette nessun tipo di onda. Quando viene letto dall’apposito lettore di microchip, in dotazione presso i veterinari, i canili e le Asl restituisce un codice univoco di 15 cifre che permetterà di risalire al nome e alla residenza del proprietario.

UTILITÀ DEL MICROCHIP
Il microchip nei cani assolve a diverse funzioni:

  • permette di identificare il cane, indispensabile nel caso per esempio di vaccinazioni contro la rabbia
  • permette di identificare i proprietari, prevenendo così i casi di abbandono. Ricordo che l’abbandono del proprio cane è severamente punibile dalla legge
  • permette di identificare i cani smarriti e restituirli ai legittimi proprietari
  • permette di combattere i furti o i rapimenti, il cane identificabile non è rivendibile
  • permette di portare il cane in aereo, nave e all’estero
  • l’assicurazione copre i danni verso terzi

QUANDO E COME APPLICARLO
Per legge il microchip va inserito entro e non oltre il secondo mese di vita. Ma c’è di più: la legge italiana prevede in realtà che non si possa cedere nessun cane, anche in regalo, se prima non c’è l’inserimento di un microchip.

Il microchip viene inserito esclusivamente da un veterinario abilitato in ambulatorio o da l’Asl.

REQUISITI

Ci sono dei chiari requisiti da rispettare per poter inserire il microchip al cane:

  • la persona intestataria deve essere maggiorenne
  • la persona intestataria non deve essere stata condannata o avere precedenti penali pendenti per maltrattamento su animali o abbandono (cosa a dire il vero alquanto difficile da stabilire in sede ambulatoriale)

 

  • la persona deve essere residente nella regione di competenza del veterinario. Ciò significa che un veterinario della Liguria potrà inserire solamente cani a persone residenti in Liguria. Se sei residente in Lombardia, il veterinario ligure non potrà farlo: in questo caso o si va da un veterinario lombardo o si inserisce il cane a nome di un residente della Liguria e poi successivamente si fa un passaggio di proprietà.

REQUISITI DEL CANE

  • non deve avere già un altro microchip. In caso di microchip pre esistente e non più leggibile, è possibile inserirne un altro precisando nell’apposita scheda di segnalazione che il cane era già microchippato con un altro microchip, ma che non è più leggibile
  • deve essere messo entro il secondo mese di vita. Dopo si può sempre mettere, ma l’ASL può sanzionarti se previsto dalla normativa vigente
  • non si può mettere il microchip a un cane con tatuaggio, a meno che quest’ultimo non sia illeggibile

Le ghigliottine divisorie sono delle paratie mobili che dividono le zone giorno e notte delle singole gabbie.

In canile ci sono 76 box e quindi 76 ghigliottine e neppure una era funzionante.

Questo è stato uno dei primi lavori a cui ci siamo dedicati perché di primaria importanza, un lavoro complesso e lungo che ci ha impegnato per quasi  un anno.

La ghigliottina è lo strumento indispensabile che permette il disbrigo di tutte le operazioni di manutenzione e pulizia delle gabbie in totale sicurezza, innanzi tutto per gli operatori per la pulizia delle stesse ma anche per i volontari che sostituiscono le coperte nelle cucce della zona notte.

Adesso sono tutte funzionanti e quando qualcuna si blocca viene subito aggiustata.