space
Adozioni
Abbiamo raggiunto 323 adozioni!
Grazie a tutti quelli che lo hanno reso possibile
Seguici sui social

 

Anche quest'anno potete decidere di aiutare la nostra piccola associazione destinandoci il 5x1000 della vostra dichiarazione dei redditi specificando il nostro codice fiscale 91089910110. 

  KERRY, STORIA DI PRIGIONIA E SPERANZA.
KERRY, STORIA DI PRIGIONIA E SPERANZA.
Torna indietro

 

La storia di Kerry adottata da una nostra volontaria dal cuore grande sulle pagine de Il Secolo XIX.

 

Per agevolarne la lettura  riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:

 

Aveva solo 8 mesi, quando è stata lasciata in canile. Per dodici anni, Kerry è rimasta lì. Chiusa, nella sua prigione. Una vita trascorsa senza una prospettiva. Finché la malattia l’ha quasi paralizzata. Non è ancora Natale, ma Kerry ha avuto il suo miracolo. Losa, una volontaria dell’associazione L’Impronta, l’ha voluta con sé. «Kerry, e le sue zampe deformate dall’artrosi – racconta – lei che si è sempre rialzata da sola, perché lei è un tipo tosto, una che ne ha vissute tante, in quel suo piccolo mondo di solitudine. La sua sopravvivenza». Pensavano, i volontari, che la sua vita fosse finita. Ogni volta. E ogni volta, Kerry cadeva, e si rialzava. «Quest’anno è tornato il freddo, l’ennesimo inverno, gelido, e tutti abbiamo pensato che no, che lei non ce l’avrebbe potuta fare – confessa Losa – perché l’inverno, in canile, porta via i più deboli, i più anziani, i cani ammalati. Ed è una tragica verità». Losa non ha voluto che accadesse a Kerry. Insieme a Pier, ha fatto la sua richiesta di adozione. E questa volta, Kerry, se l’è portata a casa. Non è la prima volta, che Losa e Pier salvano una vita. Non sarà per molto, e questo lo sanno. Perché il cammino di Kerry è alla fine. Però, per la prima volta, passerà un inverno al caldo, in una casa. E una casa è diversa, dal canile. «Riscattare un cane anziano, ammalato, è qualcosa che tutti dovrebbero provare – testimonia Losa – è un privilegio stare accanto a chi sta per andar via. E’ una grande emozione, vedere l’attaccamento alla vita, che riesce ad avere ancora il sopravvento. Kerry sta riuscendo di nuovo a camminare. Col muso, adesso, viene verso la mia mano, e cerca una carezza. Ci ha già restituito quello che abbiamo fatto per lei». Poi, una confidenza: «In un mondo in cui spesso gli invisibili non vengono nemmeno visti, i nostri occhi si sono incrociati, per tanti anni. Ero certa che questa fosse la cosa giusta da fare, adesso, per lei».